Librino aspetta ancora una scuola superiore
Data: Lunedì, 01 dicembre 2014 ore 06:30:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Secondo i dati
dell’Ufficio scolastico provinciale, a Librino, col resto della VI
Circoscrizione di Catania, servirebbero almeno tre scuole superiori di
secondo
grado, per stare in media con il resto
della provincia.
E invece si aspetta ancora l’istituzione della prima. Un’attesa che
secondo la
Cisl e la Cisl Scuola di Catania non può
essere più portata per le lunghe e che
comporta un grave divario di offerta
formativa per gli studenti dei quartieri
interessati.
«Per la scuola superiore a Librino – affermano Rosaria Rotolo,
segretaria generale Cisl Catania e Pippo Denaro, segretario generale
della Cisl Scuola etnea
– non si può più aspettare: chiediamo
con forza che sia realizzato un istituto
superiore che risponda alle legittime
richieste dei cittadini e alla vocazione
del territorio. I tempi stringono ed è ora
che i programmi siano trasformati in atti concreti».
«Non è possibile - aggiungono Rotolo e Denaro - che a oggi il
territorio rimanga abbandonato con enormi sacrifici delle famiglie e
dei ragazzi. Le une
perché devono fronteggiare i costi dei
mezzi di trasporto, gli altri perché penalizzati da disagi in quanto
costretti a
sottrarre tempo allo studio per l’attesa e
gli spostamenti».
Un appello rivolto al Comune di Catania e all’amministrazione Bianco,
che ha
più volte ribadito come l’istituto sia nei
propri programmi, e al presidente Crocetta che già due anni fa promise
la costruzione di un istituto polivalente nel
quartiere e nella circoscrizione. Un territorio che conta oltre 60mila
abitanti e
una dispersione scolastica molto al di sopra della media regionale.
Mentre, infatti, in Italia il dato medio
relativo al 2012 è del 18% circa, in Sicilia
siamo al 25% e, a Catania, intorno al 26%
con punte del 30%.
I parametri confermano che il territorio della VI circoscrizione
comunale soffre un disagio socio-economico forte e
diffuso, con servizi di mobilità pubblica carenti, con
una popolazione
mediamente più
giovane rispetto al
resto della città,
già circondato da
altre zone con alta
dispersione scolastica, che non dispone di Scuole Superiori di Secondo
Grado, con giovani perlopiù iscritti agli istituti tecnici e
professionali, scuole che presentano livelli più
alti di dispersione scolastica a livello
nazionale. I dati dell’Ufficio Scolastico
Provinciale confermano che nel territorio etneo esistono 65 scuole
superiori di
II grado. In media, una ogni 17.164 abitanti.
A Catania città, sono 25; una
ogni
12.623 abitanti.
«Dal punto di vista sociale - concludono Rotolo e Denaro -
l’istituzione di una
istituto superiore può sicuramente combattere la dispersione scolastica
ed essere un punto di riferimento anche dal
punto di vista culturale. Pensiamo a
quante iniziative si potrebbero realizzare all’interno dell’istituto,
che dovrebbe
essere al servizio non solo degli studenti frequentanti, ma anche per
il territorio
con la fruizione di
palestre, laboratori anche e soprattutto in orari extra
scolastici. Insomma, una luce che
accenda una zona
oggi per troppo
tempo trascurata».
Il problema era
già stato sollevato
lo scorso mese di
settembre, nel
corso dell’assemblea tenutasi presso la Parrocchia Madonna del Divino
Amore di Zia Lisa, organizzata con l’Osservatorio Socio Politico VII
Vicariato, al
quale partecipò per il Comune anche
l’assessore Rosario D’Agata.
Ora la Cisl e la Cisl Scuola tornano a
sollecitare la ripresa del cammino per arrivare a tagliare un traguardo
atteso da
tante famiglie catanesi.
La Sicilia
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