'La Buona Scuola' critiche e proposte dei Dirigenti Scolastici dell'Andis di Catania
Data: Mercoledì, 26 novembre 2014 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
L'ANDIS
provinciale di Catania, a seguito di una serie di incontri di un gruppo
di lavoro appositamente costituito, dopo aver letto e discusso il
documento "LA BUONA SCUOLA", che l'attuale Governo ha indicato quale
base di riflessione per una azione complessiva di Riforma
dell'Istruzione in Italia, PROPONE Per un confronto sia interno che
esterno all'Associazione il seguente documento.
ANALISI DE
"LA BUONA SCUOLA"
1 - ASSUMERE TUTTI I DOCENTI
- Fermo restando l'indubbia positività dell'intenzione espressa di
introdurre nel sistema dell'Istruzione i docenti in atto iscritti nelle
GAE, nella speranza che questa diventi un'operazione qualitativamente,
e non solo quantitativamente utile, si fa presente quanto segue:
E' necessario, prioritariamente, che il MIUR proceda ad armonizzare i
tempi di assunzione e conferimento di incarichi a qualsiasi titolo
(dalla copertura dei posti vacanti alla sostituzione dei docenti
assenti per tutta la durata dell'anno) entro e non oltre il 31 Luglio
di ogni anno scolastico:
In tale modo si garantirebbe non solo la copertura delle cattedre , ma
anche la possibilità delle scuole di completare le operazioni di nomina
di loro competenza entro e non oltre il 31 Agosto, in modo che al 1
Settembre i collegi siano pronti all'avvio dell'anno.
Attualmente, il rinvio delle operazioni di competenza degli USR al 31
Agosto porta alla paradossale situazione che a due mesi di distanza
dall'inizio dell'anno scolastico si assiste ancora a conferimento di
nomine.
- La definizione di spezzone di cattedra è errata, in quanto viene
considerata spezzone anche la suddivisione dell'orario interno di
cattedra. Una ipotesi migliorativa potrebbe essere quella di costituire
le cattedre con un orario non solo frontale, e di orientarsi così verso
la massima riduzione di cattedre suddivise tra più scuole.
- Infine, appare assolutamente IMPRATICABILE l'ipotesi di non prevedere
più graduatorie da cui attingere per il conferimento di supplenze.
Infatti vi sono istituti (es. L.1204, L. 104), oltre alle malattie, che
impongono la nomina in sostituzione temporanea dei docenti assenti.
- L'ipotesi avanzata di costituire un ORGANICO DELL' AUTONOMIA, di cui
fanno parte sia docenti che operano su cattedra, che docenti che
operano su organico funzionale, da impegnare, anche in rete tra diverse
scuole, per supplenze, progetti di ampliamento del tempo scuola,
attività didattiche complementari, risulta chiaramente un percorso
fittizio: infatti l'esigenza prioritaria di procedere alla copertura
delle supplenze finirebbe per impedire lo sviluppo degli altri percorsi.
- I docenti così suddivisi sembrano appartenere a due categorie: la
prima (docenti con cattedra), individuata nei modi tradizionali e
garantita nella continuità didattica; la seconda (docenti di organico
funzionale), continuamente in giro a fronteggiare esigenze anche su
rete di scuole, reclutati in modo "diretto" dalle scuole.
PROPOSTA:
Tutti i docenti, all'interno del loro orario di lavoro, dovrebbero
avere una quota su cattedra e una quota su organico funzionale.
- Positiva l'idea di utilizzare su altri ordini e gradi i docenti delle
graduatorie in esubero (ARTE -MUSICA-MOTORIA) in modo da arricchire il
curricolo: evitare che tale presenza riduca lo spazio delle altre
discipline; sarebbe utile prevedere tale inserimento direttamente
connesso all'ampliamento del tempo scuola, con un curricolo opzionale
mirato. Si sottolinea l'opportunità di ampliare la capacità di suonare
uno strumento musicale, autorizzando l'attivazione di indirizzi
musicali presso le istituzioni che lo richiedono.
- Tempo pieno e prolungato: si condivide l'idea di ampliare tali
modelli di tempo-scuola: si chiede di rendere le percentuali di Tempo
Pieno e Prolungato il più possibile OMOGENEE sul Territorio Nazionale
investendo prioritariamente:
Nel Meridione d'Italia
Nelle aree a rischio, ad alta dispersione
Nelle periferie urbane
In aree geografiche particolari
2 - LE NUOVE OPPORTUNITA' PER TUTTI I
DOCENTI
- FORMAZIONE
PUNTI CRITICI: Sistema di crediti formativi "a punti" con cadenza
annuale", connessi al conferimento degli incarichi
aggiuntivi: tale interconnessione presenta alcuni inconvenienti di tipo
professionale ed organizzativo, e cioè:
COLLETTA DI PUNTI
LA SCELTA DEI DESTINATARI DEGLI INCARICHI DIVENTA CONDIZIONATA
ALTO LIVELLO DI CONFLITTUALITA' TRA I DOCENTI
COMPETENZE "ESTERNE" ALL'AULA DIDATTICA
PROPOSTE: Al fine di ridurre i rischi indicati, si avanzano le seguenti
proposte migliorative:
Le TEMATICHE della formazione vanno scelte dal "basso", in sede
dell'organismo collegiale deputato (Collegio Docenti);
Va dato adeguato valore alle reti di scuole, in quanto già
sperimentate;
I finanziamenti per la formazione devono essere congrui, al netto di
quei percorsi formativi obbligatori (es. sicurezza scuole), per i quali
dovrebbero esserci finanziamenti dedicati;
La formazione andrebbe operata obbligatoriamente nei periodi di
sospensione dell'attività didattica, in sedi adeguate ed in tempi
distesi;
Andrebbe privilegiata la modalità seminariale con prevalenza delle
attività in presenza, in modo da facilitare la possibilità di un
confronto diretto, che consenta una crescita ed un positivo impatto
emotivo (Gruppi lavoro con relative dinamiche: LEADERSHIP, TRANSFERT,
ROLEPLAY, ecc.)
- TIROCINIO: Positiva la
valutazione lasciata alle scuole
- "INNOVATORI NATURALI": L' Individuazione di questi docenti è
difficile: inoltre, se essi devono essere esonerati dall'insegnamento
per formare i loro colleghi, finirebbero con il perdere contatto con il
contesto classe, che è quello che consente loro proprio di mettere in
mostra le abilità possedute!
- CREDITI Il testo prevede che l'avanzamento di carriera del docente,
con conseguente incremento stipendiale, avvenga attraverso
l'acquisizione di "crediti", suddivisi in 3 tipologie:
1. DIDATTICI, finalizzati al miglioramento dell'azione didattica;
2. FORMATIVI, che qualificano la professionalità del docente attraverso
la partecipazione ad attività formative;
3. PROFESSIONALI, che si maturano quando il docente partecipa al
Progetto di Miglioramento della propria scuola.
Questa suddivisione ed impostazione, a parere dell'ANDIS Catania, è
estremamente negativa; infatti emergono i seguenti elementi di
criticità:
1. CREDITI DIDATTICI: Come valutarli? Il riferimento esclusivo agli
esiti delle prove INVALSI
Fortemente inadeguato, in quanto le variabili che interferiscono
sull'apprendimento sono molteplici e non tutte ascrivibili all'azione
didattica: grande importanza, ad esempio, hanno variabili esterne
quali: CONTESTO, FAMIGLIE, MODALITA' DI COMPOSIZIONE DELLE CLASSI,
RISORSE UMANE, ECONOMICHE E STRUTTURALI DISPONIBILI, SPAZI, TEMPO
SCUOLA, MODELLI ORGANIZZATIVI.
1. CREDITI FORMATIVI: Tenere in considerazione il rischio di una
colletta di attività formative non coerenti all'azione didattica, solo
al fine di conseguire punteggio.
2. CREDITI PROFESSIONALI: La "partecipazione" al progetto di
miglioramento della scuola sarebbe parziale e strumentalmente legata al
miglioramento economico "personale", con un alto rischio di
de-responsabilizzazione della maggioranza dei docenti. Il progetto di
miglioramento di una scuola non può essere appannaggio di pochi, ma
deve essere un bene comune a tutta la comunità educante!
Partendo dall'idea che la scuola è una comunità educante
con una
organizzazione
"complessa", in cui sono presenti molteplici variabili interconnesse
che necessitano di muoversi in sinergia, sarebbe opportuno
legare l'incentivo economico all'esito della Valutazione di Istituto:
se la scuola acquisisce una valutazione positiva tutti i suoi
dipendenti saranno incentivati economicamente.
- TRATTAMENTO ECONOMICO E PROGRESSIONE DI CARRIERA
Il modello proposto prevede che il docente percepisca uno
stipendio-base, a cui vanno aggiunti specifici scatti di competenza
triennali legati ad impegno e qualità, che potranno essere assegnati
solo al 66% massimo dei docenti di una scuola; sarà poi possibile
ottenere la retribuzione per la prestazione di ore aggiuntive di
attività (Fondo di Istituto).
La proposta avanzata risulta poco condivisibile, in quanto presenta
molti aspetti poco funzionali:
- La percentuale del 66% risulta arbitraria e connessa solo a logiche
di capienza economica.
- Manca l'autonomia di scelta dello STAFF da parte del Dirigente
Scolastico, costretto a fare riferimento ai docenti rientranti nelle
fattispecie previste;
- Manca l'impegno legato solo a disponibilità e volontarietà personale
sulla base di interessi professionali, e prevale un modello in cui
l'impegno è fortemente subordinato all'aspetto economico;
- Si corre un alto rischio di conflittualità e de-responsabilizzazione
all'interno dei collegi docenti.
Premesso che l'ANDIS Catania ritiene prioritario che il Governo si
adoperi a favorire lo sblocco dei Contratti del Pubblico Impiego, fermi
da diversi anni e non più adeguati al costo del lavoro, in merito al
trattamento economico avanza la seguente proposta alternativa:
Lo STIPENDIO DEI DOCENTI ANDREBBE STRUTTURATO IN 3 PARTI:
1. TABELLARE
1. POSIZIONE (basato su elementi oggettivi di valutazione, quali il
contesto in cui si opera, l'orario di servizio,
ecc.)
2. RISULTATO (legato all'esito della Valutazione di Istituto).
Per quanto concerne l'orario di servizio che il docente è tenuto a
prestare, si sottolinea che l'attuale schema (25 infanzia/24
primaria/18 secondaria) appare insufficiente al soddisfacimento di una
nuova organizzazione didattica. Inoltre, essa determina una
ingiustificata discriminazione dei docenti sulla scorta di una superata
"gerarchia" ordinamentale, ormai antistorica.
Sembra necessario pervenire ad una nuova formulazione dell'orario di
servizio del personale docente, sulla scorta degli standard comuni al
mondo del lavoro nel nostro paese: si potrebbe, ad esempio, prevedere
il superamento delle 40 + 40 h. funzionali inglobandole nel servizio
settimanale obbligatorio.
L'ipotesi è quella di prevedere Contratti di lavoro "flessibili" che
partano da un impegno base di 26/30 h. circa, comprensivo delle
attività collegiali e di programmazione definite da ogni singola
Istituzione Scolastica. Ulteriori 6 ore potrebbero essere lasciate alla
libera determinazione del singolo, ad esempio per lo svolgimento di
compiti individuali.
- DOCENTE MENTOR
Questa nuova figura, prevista dal testo del Governo, dovrebbe svolgere
numerosi e delicati incarichi. Infatti, il MENTOR si dovrebbe occupare
di valutazione di scuola, coordinamento delle attività formative,
sovrintendere alla formazione dei colleghi, curare i tirocinanti,
aiutare il Dirigente Scolastico e la scuola nei compiti più delicati,
connessi alla valorizzazione delle risorse.
Viene scelto dal Nucleo di valutazione di Istituto tra i docenti
che hanno avuto uno scatto di competenza per 3 trienni consecutivi. Il
numero massimo di docenti MENTOR all'interno di una scuola o reti di
scuole non può superare il 10% del totale.
Al MENTOR viene conferito formale incarico di durata triennale,
suscettibile di eventuale riconferma. La retribuzione è data da uno
stipendio base, a cui si aggiunge una specifica indennità di posizione,
oltre agli scatti, che continua a maturare per l'intera durata
dell'incarico.
PUNTI CRITICI
- E' una sorta di DS - ombra, un leader di fatto con il quale il DS
(leader di diritto) sarà obbligato a confrontarsi
- Si azzera l'autonomia e la libertà dei DS nella scelta dei propri
collaboratori
- La scelta e la presenza del MENTOR condurrà ad un altissimo
potenziale di conflitto interno
- Da chi viene riconosciuta la capacità di leadership di questo docente?
MOBILITA' MIGLIORATIVA
Il meccanismo introdotto prevede che i docenti "mediamente" bravi, in
caso di mancato scatto all'interno della propria scuola perché fuori
dal 66%, possono spostarsi in scuole con quoziente più basso, così
ottengono l'aumento stipendiale, allo scopo di "migliorare" la qualità
della scuola in cui si spostano.
L'ipotesi avanzata appare estremamente rischiosa e negativa: infatti la
decisione di cambiare scuola ha una motivazione esclusivamente
economica, non prodotta da un reale interesse educativo. Il Collegio di
partenza si ritrova un "competitor" in meno, mentre il Collegio
d'arrivo può diventare affetto dalla "sindrome della colonia" Infine,
non si comprende cosa voglia dire "mediamente bravo": quali sono i
parametri ed i termini di paragone ipotizzati?
L'idea di fondo di questo meccanismo, cioè che le scuole siano tutte
uguali, e quindi il docente può spostarsi da una all'altra, garantendo
sempre gli stessi "standard" di prestazione è, a parere dell'ANDIS di
Catania, profondamente errata.
Infatti, se questo MECCANISMO è in grado di "ridurre" la disparità tra
le scuole e di "indurle" a migliorare, ne consegue che l'unica
variabile da valutare è il docente: a che serve, allora, il VALES, o
qualsiasi ipotesi di valutazione delle Istituzioni Scolastiche, se
l'azione del docente non è condizionata da alcuna variabile esterna?
3 - LA VERA AUTONOMIA
- VALUTAZIONE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Il sistema diventa operativo dall'anno in corso per TUTTE le SCUOLE
PUBBLICHE
Strumento "agile" con indicatori su: contesto / risorse/esiti /processi
E' prevista la verifica dell'equità dell'apprendimento in classe e tra
le classi: appare un obiettivo di difficile conseguimento.
Si contesta in toto la parte del documento in cui viene previsto che il
Report di autovalutazione, insieme al Piano di
miglioramento influiscono sulla retribuzione del
Dirigente Scolastico e sono direttamente connessi al finanziamento POF,
per cui ad un esito basso corrispondono minori risorse.
Infatti, se le risorse si riducessero in virtù del basso esito,
l'Istituzione si troverebbe in ancora maggiori difficoltà, e non
riuscirebbe a migliorare i propri esiti. Se invece, così come già
illustrato nella parte relativa al trattamento economico dei docenti,
il positivo esito della valutazione avesse una ricaduta positiva su
tutto il personale, allora il Piano di miglioramento sarebbe veramente
patrimonio comune di tutta la comunità educante! Ancora, i parametri di
assegnazione delle risorse per il POF vanno legate a parametri
oggettivi (numero alunni, classi, ecc), in quanto gli esiti della
valutazione dipendono da troppe variabili (già in precedenza indicate),
che non dipendono dall'azione della Scuola.
- DIRIGENTI SCOLASTICI
Il testo offre una descrizione offensiva e superficiale di una
professione che non si conosce: i Dirigenti Scolastici vengono
descritti come gretti burocrati impegnati a "decodificare" Circolari
Ministeriali, mentre il loro compito dovrebbe essere quello di
coordinare la progettazione educativa, governare l'Istituto con
attenzione ed interessarsi agli stimoli provenienti dall'
esterno, con accanto il DSGA in funzione di "sentinella" del corretto
funzionamento della macchina burocratica, e i docenti MENTOR che li
"aiutano" nella gestione e valorizzazione delle risorse umane e
professionali!
Si ignora che la Dirigenza Scolastica svolge con impegno e
quotidianamente quelle che il governo considera "Nuove Mansioni", a cui
si aggiunge la enorme mole di molestie burocratiche e di indicazioni
contraddittorie da parte del Ministero. Prima di procedere con ipotesi
fantasiose relative a questa Professione, si suggerisce agli estensori
del Documento di leggere il DL 165, alla voce Dirigenza Scolastica, in
cui il profilo del DS risulta non solo perfettamente delineato, ma
anche coerente con l'azione del DS.
- RECLUTAMENTO DIRIGENZA SCOLASTICA
E' positivo il ritorno alla procedura di selezione nazionale, sempre
sostenuta con forza da questa Sezione Provinciale, e di recente fatta
propria anche dall'ANDIS Nazionale. Positivo anche il richiamo ad un
più diretto interesse per l'area pedagogica rispetto a quella
burocratico-amministrativa.
- DIRIGENZA TECNICA
Non si condivide l'idea che il Dirigente Tecnico venga individuato per
"Chiamata Diretta", per l'alto rischio di deriva clientelare che ciò
comporta, né il fatto che il Dirigente Scolastico debba superare un
concorso per accedere alla Dirigenza Tecnica, in quanto entrambe sono
Dirigenze di II Fascia, si propone, invece l'istituzione del ruolo
unico della Dirigenza Scolastica, al cui interno possono essere
conferiti (come già accade) incarichi ispettivi.
Si potrebbe prevedere l'affidamento di un incarico triennale, con
possibilità di riconferma solo per una volta, al fine di facilitare la
rotazione degli incarichi. Ciò comporterebbe un rilevante risparmio
economico (in quanto le due figure sarebbero selezionate per il tramite
della medesima procedura concorsuale), ed una corretta applicazione
delle norme contrattuali della Dirigenza Scolastica, che prevedono che
alla stessa possano essere conferiti incarichi ispettivi.
- SBLOCCA - SCUOLA
La sezione risulta fumosa e indefinita: manca un elenco ragionato delle
norme da abrogare.
Sarebbe utile consentire alla Scuola l'applicazione di normative
semplificate create ad hoc per le
Stesse (es. D.I. 44).
- CONNESSIONE E TECNOLOGIA
A parere di questa Sezione Provinciale andrebbe prioritariamente
migliorato il SISTEMA dello stesso Ministero; inoltre, in
considerazione dell'estensione dell'uso delle Tecnologie Informatiche,
le Scuole dovrebbero essere dotate dal MIUR di tutti gli strumenti
necessari a consentirne l'uso (es. Banda larga, Antivirus, Licenze
d'uso), che spesso le Scuole non possono acquistare per mancanza di
fondi.
4. RIPENSARE CIO' CHE SI IMPARA A SCUOLA
5. FONDATA SUL LAVORO
6. LE RISORSE PUBBLICHE E PRIVATE
L'ANDIS Catania ha ritenuto opportuno trattare insieme gli aspetti
relativi a queste tre sezioni, in quanto strettamente interconnessi tra
loro.
- MUSICA - ARTE - SPORT:
Positiva la presenza di queste discipline, con personale specializzato,
sin dal primo anno della primaria; anzi se ne sollecita l'introduzione
già dalla scuola dell'infanzia.
Si propone di favorire lo sviluppo dello strumento musicale e di
attività laboratori ali relative a queste discipline.
Nella scuola secondaria di I grado, i cui esiti insoddisfacenti nelle
prove INVALSI sono, a parere di questa Sezione Provinciale, dovuti alla
eccessiva frammentazione disciplinare di questo segmento scolastico, si
propone di articolare meglio il tempo-scuola costruendo due "blocchi"
disciplinari che si alternano: Discipline
linguistiche
Arte
Discipline
logico-matematiche
Musica
Discipline
scientifiche
Sport
Al curricolo-base (obbligatorio)potrebbero essere aggiunte quote di
curricolo facoltativo/opzionale
Scelto dalle famiglie e dalla scuola. L'organico sarebbe "flessibile",
sulla scorta delle esigenze dell'
Utenza e delle scelte educative delle scuole.
- LINGUE STRANIERE
Si sottolinea la necessità di ripristinare l'insegnamento specialistico
nella primaria
Si rileva altresì l'opportunità di lasciare le scuole libere di
scegliere di poter insegnare una sola L2
- DISPERSIONE SCOLASTICA
Mentre il livello di dispersione nella secondaria di I grado (grazie
anche alla generalizzazione del modello dell'Istituto Comprensivo) si
mantiene su livelli bassi, quasi trascurabili, nel II grado la
percentuale sale fino al 20%, con picchi maggiori nel settore della
Formazione Professionale (soprattutto in Sicilia), a causa dell'estremo
ritardando nell'avvio dei percorsi di obbligo formativo.
Alla base c'è indubbiamente un problema non solo scolastico, ma socio
economico, che emerge nel Meridione d'Italia, e nelle aree periferiche
del nostro Paese, causato dalla presenza di minori risorse, sia
socio-economiche che scolastiche. In tal senso, l'avvio di percorsi
mirati di alternanza scuola-lavoro e di raccordi con le imprese
potrebbe dare risultati positivi, se svincolati dal primato del
profitto, e diffusi in modo omogeneo su tutto il territorio Nazionale.
- POLI TECNICO -PROFESSIONALI/ITS
L'istituzione di tali Poli in atto è poco visibile sul piano
dell'incidenza nella didattica. Va segnalato un carente funzionamento
in estese parti del territorio Nazionale.
- FORMAZIONE PROFESSIONALE
Si invita il Governo a ripensare all'organizzazione dei percorsi di
formazione Professionale, staccandoli da una gestione spesso
clientelare dei privati, e organizzandola secondo modelli di
funzionamento propri dell'Istruzione Statale.
- ORIENTAMENTO
Va ripensata la connessione tra la scuola e il mondo economico, tenendo
conto delle indicazioni provenienti dal mercato del lavoro.
Non va però dimenticato il fatto che le scuole non possono essere
servili a modelli economici parametrati su bisogni immediati
- RISORSE ED INVESTIMENTI
Prioritariamente vanno chiarite le modalità di gestione ed utilizzo dei
Fondi PON: trasferirli alle aziende costituirebbe un grave rischio!
Si sollecita la stabilizzazione dei fondi della 440, che non devono più
essere decurtati per operazioni di consenso politico (ad es. per pagare
gli scatti stipendiali del personale); se le risorse economiche non
provengono solo dalla P.A., ma anche da Comunità Locali e Mondo del
Lavoro, le risorse statali dovrebbero avere un valore compensativo per
quelle aree in cui minori sono gli investimenti esterni.
E' positiva l'idea di assegnare un budget di durata triennale, in
quanto questo garantisce la certezza delle risorse, che andrebbero però
assegnate tenendo conto di criteri oggettivi.
Andrebbero meglio dettagliate le ipotesi avanzate di SCHOOL-BONUS,
SCHOOL-GUARANTEE e CROWDFUNDING.
Infine si sottolinea negativamente il fatto che in tutto il documento
non viene fatto alcun accenno al personale ATA delle scuole, i cui
organici e le cui funzioni rivestono un importanza pari a quella del
personale Docente. Ci si augura che tale mancanza non sia voluta, e non
prefiguri un prossimo ulteriore decremento di tale tipologia di
personale, già oggi insufficiente.
NOVEMBRE 2014
ANDIS provincilae Catania
andis.ct@gmail.com
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