Dal Nord e dal Sud. Vi raccontiamo il terremoto nelle graduatorie dei precari
Data: Mercoledì, 13 agosto 2014 ore 07:45:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
"Non siamo carne
da macello". E nasce il profilo Facebook dall'eloquente titolo "Ora
basta!!!". I supplenti delle scuole settentrionali sono sul piede di
guerra: dicono no all'invasione dei "terroni" nelle "loro" graduatorie
per le immissioni in ruolo e per le lunghe supplenze. Nel corso
dell'ultimo aggiornamento delle cosiddette graduatorie ad
esaurimento - quelle che servono a reclutare metà degli
assunti a titolo definitivo di ogni anno e al reclutamento dei
supplenti annuali - le liste provinciali delle regioni
padane sono state letteralmente invase da precari del Sud in cerca di
una cattedra fissa. Ecco perché.
Nel 2007 Fioroni trasformò le graduatorie permanenti dei precari in
graduatorie ad esaurimento consentendo, "per l'ultima volta", il
trasferimento di provincia. Ma nel 2011 il blocco cade e viene anche
diminuito - da cinque a tre anni - l'obbligo di
rimanere nella provincia dove si è entrati di ruolo. Nel frattempo i
tagli della Gelmini, che colpiscono selvaggiamente il Sud, e il calo
della popolazione scolastica fanno il resto. L'esodo determina lo
scavalcamento di migliaia di colleghi del posto che rimarranno a bocca
asciutta. Forse anche senza supplenze. Un mezzo disastro che sta
creando una vera e propria guerra tra poveri Nord-Sud.
Domenica Tusa, 47 anni, dopo una quindicina d'anni da supplente di
scuola elementare in provincia di Palermo, lo scorso mese di aprile ha
deciso di fare il grande passo: trasferirsi in provincia di Firenze
alla ricerca di quella stabilità lavorativa che la Sicilia non le ha
mai dato. Lascerà il marito a Palermo "per chissà quanti anni". E sarà
costretta a "sradicare la figlia diciassettenne dal suo ambiente". La
figlia più grande studia all'estero. Storie umane di precarietà che
combaciano con quelle delle colleghe settentrionali. Ilaria Tovani,
prima della migrazione in massa, era ben piazzata nella lista della
scuola dell'Infanzia in provincia di Lucca, adesso è al 324° posto. "La
nostra provincia - spiega l'insegnante - è
stata la più colpita d'Italia. In pratica la collega che si trovava al
primo posto è scivolata al 155° posto. Noi supplenti del luogo non solo
vediamo sfumare l'immissione in ruolo ma anche la possibilità di
ottenere supplenze, rischiando a settembre la disoccupazione. Ci siamo
organizzati nel web con il profilo Facebook "Ora Basta". Non vogliamo
che tale vicissitudine venga liquidata come uno scontro fra nord e sud
bensì come istanza di ripensamento delle norme che regolano il
reclutamento dei docenti".
"Mi sono laureata in Scienze della formazione con i massimo dei
voti - racconta la collega di graduatoria Angelica
Pera - e subito sono entrata a scuola con supplenze che si
rinnovavano di anno in anno, fino a raggiungere (a graduatorie pulite e
senza aggiornamento) circa la 35ma posizione. Adesso, mi ritrovo 303°
posto. Non mi piace parlare di Nord-Sud perché stanca essere additati
come razzisti, soprattutto non sarò io a strumentalizzare questa
condizione. Ciò però non toglie la mia rabbia e incredulità per un
sistema marcio e corrotto. Vogliamo - aggiunge
- solo poter lavorare sul nostro territorio, vogliamo poter stare
tranquilli sull'assegnazione dei punteggi perché qui si stanno
calpestando troppi diritti. Come coloro che si spostano, ho anch'io il
diritto di lavorare ma è solo una lotta tra precari, che forse
raggiungeranno il ruolo all'età della pensione. Graduatorie ad
esaurimento - conclude - che esauriscono solo
le forze, le speranze e la passione di chi è iscritto".
L'idea di una protesta sui social network è venuta a Rosaria Miranda,
supplente di scuola materna della provincia di Firenze. "Quando ho
visto la nuova graduatoria - racconta con tanta rabbia in
corpo - sono entrata nella disperazione e scoppiata a
piangere. Mi sono trasferita in Toscana 12 anni fa. Oggi, ho 44 anni e
mi sono sposata nel 2008 restando lontano da mio marito che non può
spostarsi dalla Campania, dove sono nata. Viviamo lontani da sempre e
ho deciso di non avere figli per non fare vivere loro tutti questi
disagi. Amo il mio lavoro, ma questo è troppo. Non si tratta di guerra
tra Nord e Sud: io sono meridionale trapiantata al Nord. E' una
questione di certezza delle regole. Ero al 49° posto nel 2013 e sarei
entrata di ruolo, a ma adesso sono scivolata al 185° posto. A
settembre, non so cosa accadrà". "E' giusto? Come faremo a campare?",
si chiede. E sbotta: "Non siamo carne da macello!".
I numeri spiegano meglio di qualsiasi storia l'entità del fenomeno.
Oltre metà - il 53 per cento, per l'esattezza -
delle oltre 28mila cattedre messe a disposizione dal ministero
dell'Istruzione per le immissioni in ruolo, a decorrere dal primo
settembre, andranno in scuole ubicate al Nord, dove i posti vacanti
abbondano. Ma saranno per la maggior parte appannaggio di docenti
meridionali trasferitisi di recente. Basta citare qualche esempio.
Nella graduatoria della primaria della provincia di Firenze, le prime
55 posizioni (quelle utili per le immissioni in ruolo di quest'anno)
sono occupate da altrettante new entry: 16 siciliani, 33 campani e 2
calabresi. Due sono aspiranti maestre di ruolo sono nate all'estero e
potrebbero essere anche queste meridionali. E altre due, le più
"settentrionali" di tutte, sono originarie di Frosinone. Stesso
discorso in provincia di Prato e Lucca, per la scuola dell'infanzia:
quasi tutti i posti andranno a docenti meridionali. Le graduatorie dei
grossi centri sono state prese d'assalto dai siciliani in fuga dalla
regione con la disoccupazione più alta d'Italia. In provincia di Milano
saranno 245 le assunzioni a titolo definitivo per la scuola primaria.
Nelle prime posizioni troviamo ben 241 trasferiti da altre province:
116 siciliani, pari al 47 per cento di nuovi assunti, 54 campani, 21
pugliesi e 18 calabresi. In totale, 209 meridionali. Anche la provincia
di Torino è terra di conquista per i siciliani: nelle prime 129 piazze
(quelle utili) della primaria troviamo 65 siciliani e 15 campani.
Andranno a non meridionali soltanto 17 posti, di cui 13 -
il 10 per cento appena - a Torinesi doc. Tra centinaia di
graduatorie di scuola dell'infanzia, primaria, media e superiore non è
facile calcolare in quanti abbiano deciso di andare "su al Nord" per
l'agognata cattedra fissa: si tratta certamente di diverse migliaia.
Ancora una volta ci vengono incontro i numeri. Le graduatorie delle
province meridionali si sono letteralmente svuotate. Prendendo ad
esempio la scuola primaria si registra un meno 21 per cento di iscritti
a Palermo, un meno 23 per cento a Napoli e 12 per cento in meno di
aspiranti in provincia di Bari e Reggio Calabria. Di contro, sempre
alla primaria, a Firenze la graduatoria si è allungata del 26 per
cento, a Milano del 15 per cento e a Prato addirittura del 57 per
cento. Ma il record spetta alla graduatoria di scuola dell'infanzia di
Lucca - da dove è partita la protesta che si sta estendendo
a tutto il Nord - che, nel giro di 12 mesi, ha visto
crescere gli iscritti da 156 a 439: più 181 per cento.
Il balzo in avanti da guinness dei primati lo ha fatto Rosaria
Mallardo. Nel 2013, si trovava in provincia di Napoli al 1622° posto
della graduatoria ad esaurimento della scuola primaria, senza speranza
alcuna di entrare di ruolo né di ottenere una supplenza lunga.
Spostandosi nella graduatoria di Prato si piazza adesso al 18° posto,
quanto basta per essere assunta in ruolo già quest'anno o al massimo il
prossimo. Nel trasferimento ha fatto un balzo di 1604 posti. Un altro
record. Tra comitati e proteste attraverso il web, i precari
settentrionali scippati del posto stanno cercando referenti politici di
tutti gli schieramenti per evitare il peggio. Ma il tempo stringe
perché le nomine sono alle porte: i provveditorati devono farle tutte
entro il 31 agosto. Mentre ad incendiare le polveri ci pensa la Lega,
con l'ex senatore Mario Pittoni, che spara a zero contro l'ex ministro
Maria Chiara Carrozza e i "titoli facili e i punteggi generosi" dei
docenti meridionali.
Repubblica.it
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