Come ti distruggo una scuola - Puntata 1
Data: Martedì, 10 giugno 2014 ore 06:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Vi racconto
un episodio accaduto in una scuola statale, roba che
neppure il più ardito scrittore di fantascienza avrebbe potuto
immaginare. Ma dove dobbiamo arrivare? Povera Italia e povera scuola
italiana. Poi si chiedono perché la scuola va sempre peggio. Ma ci
vuole tanto a capirlo? Mi raccomando, non ridete troppo, anche se ci
sarebbe solo e solamente da piangere ...
Dire che c'era un tizio che si faceva bello chiamando fannulloni gli
insegnanti, vorrei vederlo proprio al posto del protagonista di questa
storiella.
L'antefatto
Ad inizio anno scolastico (1-10-2013) fui nominato responsabile dei
vari laboratori informatici d'Istituto, consistenti in due aule
informatiche con postazioni fisse ed una mobile con diverse decine di
portatili.
Come ogni anno mi sono, subito, dato da fare per far funzionare tutto,
anche macchine vetuste con hardware ormai storico (computer fissi con
512 MB di RAM e portatili con 1 GB di RAM). Ma grazie a Linux le cose
hanno funzionato per il meglio. Ho pure fatto risparmiare un bel poco
di soldi adottando un CAD professionale gratuito in sostituzione del
più famoso e diffuso CAD (molto costoso per scuola ed alunni).
Il fatto
Alcuni giorni addietro sono stato chiamato in segretaria scolastica per
la firma d'accettazione dell'incarico sopra citato che ha richiesto un
anno di lavoro costante e molta competenza.
Nella lettera d'incarico, leggevo una sfilza di adempimenti, ma proprio
tanti che non entravano in un foglio, bisognava girarlo per leggere
l'intera sequenza di incombenze, oneri ed obblighi. Peraltro, alcuni,
di rilevante responsabilità, come il collaudo delle nuove tecnologie,
con tanto di firma per l'assunzione delle responsabilità. Non sto ad
elencare, ma propongo, direttamente la lettera d'incarico in entrambe
le facciate:
Le risate sono scoppiate impetuose ed incontenibili appena ho letto il
compenso relativo a cotanta marea di incombenze, ossia circa 40
(diconsi quaranta) euro nette per un anno di lavoro, ossia 4 ore (per
l'intero anno) a 17,50 € lorde cadauna (che al netto si aggirano
intorno a 10 euro l'ora).
Ho subito pensato ad uno scherzo
goliardico. Invece era proprio vero.
Ovviamente ho rifiutato dicendo che non si accetta l'elemosina, almeno
non ancora.
Conclusioni
Non incolpo, specificatamente, nessuno, se non il sistema nel complesso
e spero che questa pubblicazione serva ad evitare il ripetersi di
accadimenti analoghi. Demotivare, anzi, mortificare la classe docente è
cosa da non fare, altrimenti la scuola cadrebbe nel baratro profondo.
Il titolo vuole essere del tutto provocatorio in quanto non sono per la
distruzione della Scuola, ma, anzi, spero proprio, che tanto possa non
accadere mai.
In ogni caso, reputo l'incarico, in trattazione, una umiliante
mortificazione per il docente e per qualsiasi essere umano (ma credo
anche per un animale). Se mi avessero chiesto di svolgere l'incarico
gratuitamente, lo avrei fatto senza problemi, almeno l'onore e la
dignità sarebbero stati salvi.
Invece, il leggere quelle imperative imposizioni contrattuali, con la
conclusione delle 4 ore mi ha fatto subito pensare: ma è fantasia o
realtà?
Pensare che si parla tanto di incentivazione, di merito, di competenze,
d'impegno. Alla faccia dell'incentivazione. Non parlo solo di soldi
(scusate elemosina) ma anche di dignità.
Dire che, nella scuola, di soldi ne sprecano tanti per cose inutili (lo
vedremo nelle puntate successive).
Mi chiedo: perché l'offerta del compenso è stata formulata dopo che
l'incarico è stato svolto? Potevano dichiarare il compenso offerto ad
inizio incarico come ogni contratto legittimo e non dopo un anno di
lavoro svolto.
E' come presentarsi al ristorante (magari in quattro), ordinare pranzo
di gran gala con l'aggiunta di champagne di prestigiosa marca e di
ottima annata, oltre al caviale ed al resto. Poi alla fine, alzarsi e
dare, in tutto, 50 centesimi, mancia compresa, dicendo che quello è per
il conto. Credo proprio che il ristoratore vi metterebbe le mani
addosso.
La comica finale è che mi hanno detto che cotanto incarico è stato,
pure, oggetto di contrattazione! Ma ci volevano pure le rappresentanze
sindacali per tale opera d'arte? Ma io che dovevo svolgere il lavoro
sono meno importante dei sindacati? Forse che il lavoro dovevano
svolgerlo loro?
Che dire, semplicemente stupefacente. Magari mi verrebbe di
consigliare loro, per la prossima volta, di inserire, tra gli obblighi
contrattuali, anche la pulizia dei cessi e l'acquisto a spese
dell'incaricato di nuovi computer.
Ovviamente sarebbe da consigliare anche una gara d'appalto o progetto
concorso, data l'entità cospicua dell'importo (in pratica una pizza per
due persone), magari potrebbero ottenere un ulteriore sconto.
Evviva la scuola. Lunga vita alla scuola. Ma cosa pretendono ancora?
Oltre la beffa anche l'umiliazione.
Pensate che un docente con un minimo di competenze specifiche (ed anche
senza) possa accettare mai un siffatto incarico? Quaranta euro per un
anno di lavoro con tanto di responsabilità? Allora chi gestirà i
laboratori? Forse si autogestiranno? Siamo già alle macchine
intelligenti? Speriamo bene. Al solito chi pagherà saranno gli alunni.
Lunga vita alla scuola. Evviva la scuola ...
Ma non finisce qui, sono già pronte le successive puntate ancora più
sconcertanti e dolorose. A presto con la seconda puntata ...
Testo integrale su Istitutomajorana.it
Antonio Cantaro
amministratore@istitutomajorana.it
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