Esprimiamo netto dissenso sui provvedimenti che prevedono il blocco del contratto,degli scatti di anzianità e dell’Indennità di Vacanza Contrattuale. Ancora una volta si è voluto infliggere a chi lavora nella scuola un'intollerabile penalizzazione, che non si spiega né si giustifica con le difficoltà finanziarie del paese. È inaccettabile che si prelevino dalle tasche dei lavoratori ulteriori risorse, come avviene rastrellando la quota di economie da reinvestire sulla scuola per la valorizzazione della professionalità; così facendo si indebolisce ancor di più il potere d’acquisto delle retribuzioni, peraltro già basso, mentre mancano per i lavoratori pubblici gli annunciati interventi di riduzione della pressione fiscale.
NO A INCURSIONI LEGISLATIVE IN MATERIA CONTRATTUALE
L’idea di un rinnovo contrattuale che riguardi la sola parte normativa non ci trova disponibili; la contrattazione è una leva importante di miglioramento del sistema che va sostenuta e valorizzata. Occorrono invece più certezze sui diritti contrattuali, messi continuamente in discussione da interventi legislativi, come avviene anche con il decreto legge n. 104/2013.
SERVONO INVESTIMENTI E STRUMENTI DI INTERVENTO
L’esigenza di passare dalla politica dei tagli, che ha indebolito nell’ultimo decennio l’intero settore formativo, a quella degli investimenti non trova ancora adeguata risposta nell’azione del Governo, che risulta sotto questo profilo insufficiente. Il decreto Istruzione, al vaglio dell’approvazione parlamentare, è solo un pallido inizio di un’indispensabile inversione di tendenza. Le risposte che il mondo della scuola e il suo personale si attendono devono arrivare
con un rinnovo contrattuale adeguato ai bisogni di un mondo della formazione in continua evoluzione; serve un contratto che riconosca e valorizzi il lavoro di docenti, personale educativo, dirigenti e ATA per gli aspetti economici e normativi e potenzi l’autonomia scolastica. Rispetto a ogni ipotesi di rivisitare la struttura salariale, l’anzianità va considerata anche per il futuro uno dei parametri utilizzati per riconoscere e valorizzare la professionalità, come avviene anche negli altri paesi europei. La contrattazione nazionale e quella di istituto, con regole certe e trasparenti, sono strumenti ineludibili per individuare in maniera condivisa, e quindi rafforzare, i processi di modernizzazione e innovazione del sistema. Anche per questa via è possibile valorizzare, facendo leva sul loro protagonismo, il lavoro di docenti, personale educativo, dirigenti e ATA, di cui per troppo tempo non è stato
adeguatamente riconosciuto il ruolo fondamentale che svolgono nell’ambito dell’istruzione e della formazione.
CHIEDIAMO
Un piano pluriennale di investimenti, per allineare la spesa per istruzione e formazione alla media europea; le risorse vanno trovate aggredendo la spesa pubblica improduttiva, rendendo meno oneroso l’assetto politico istituzionale,
eliminando sprechi e contrastando duramente l’utilizzo improprio delle risorse pubbliche combattendo la scandalosa evasione fiscale, intervenendo sulle rendite finanziarie. Il rinnovo del contratto nazionale e il pagamento degli scatti di anzianità, a partire dall’annualità 2012, con il reperimento delle economie appostate nei bilanci del Mef e del Miur. La stabilità degli organici, con l’introduzione dell’organico funzionale e pluriennale.
Continuità e prospettiva, a partire dal nuovo piano triennale di assunzioni, ai percorsi di stabilizzazione del personale su tutti i posti disponibili e vacanti per docenti ed ATA.
piano nazionale di formazione per docenti, personale educativo, ATA e dirigenti, sostenuto da adeguate risorse.
Il ripristino delle posizioni economiche orizzontali del personale ATA.
La risoluzione delle questioni aperte su inidonei e docenti ITP (C999 e C555) e sui pensionamenti “quota 96”.
Garanzia del sostegno agli alunni disabili.
FLC CGIL CISL SCUOLA UIL SCUOLA SNALS CONFSAL GILDA UNAMS