Arrivano al pettine i nodi della riforma pensionistica All’USP di Bari i pensionamenti del personale della scuola si riducono del 60%
Data: Sabato, 16 marzo 2013 ore 07:30:00 CET Argomento: Sindacati
La
Flc Cgil di Bari lo aveva preannunciato già diversi mesi or sono: la
riforma della pensioni targata Fornero avrebbe causato effetti
devastanti sui lavoratori della scuola. Non si tratta soltanto
dell’obbligo di rimanere in servizio per tutti quei dipendenti che,
fino all’anno scorso, avrebbero potuto accedere alla pensione con 60/61
anni d’età e 36/35 anni di contributi (gli ormai celeberrimi “quota
96”, i nati nel ’51 o nel ’52), ma di tutte le conseguenze sulla
qualità del servizio, sulla mobilità e sulle nuove assunzioni.
Andiamo con ordine. Quest’anno, come pronosticato, i pensionamenti del
personale della scuola in provincia di Bari toccheranno un picco
negativo, mai registrato prima. Tra tutti i profili (ausiliari, tecnici
e amministrativi) del personale ATA rientranti nell’organico
dell’Ambito Territoriale di Bari (intera provincia i Bari e quasi tutta
BAT), hanno presentato domanda di pensionamento soltanto in 81, mentre
308 sono i docenti aspiranti a pensione di tutti gli ordini di scuola.
Si tratta, precisiamo, delle istanze di cessazione che, ad una verifica
più approfondita, potrebbero ulteriormente ridursi.
Se si pensa che i pensionamenti effettivi l’anno scorso sono stati più
del doppio e due anni fa più del triplo di quelli attuali, si può
intuire quale impatto devastante abbia provocato e provocherà la
riforma Fornero sulla qualità del servizio scolastico e sul turn over
del personale scolastico.
Qualifiche
|
2011*
|
2012*
|
2013°
|
Personale ATA
|
251
|
157
|
81
|
Collaboratori scolastici
|
132
|
84
|
46
|
Assistenti amministrativi
|
73
|
56
|
23
|
Assistenti tecnici
|
19
|
12
|
2
|
DSGA
|
27
|
5
|
10
|
Personale docente
|
967
|
651
|
308
|
Infanzia
|
81
|
64
|
33
|
Primaria
|
257
|
160
|
70
|
Secondaria I Grado
|
300
|
193
|
89
|
Secondaria II Grado
|
334
|
234
|
116
|
* pensionamenti
effettivi °
istanze di cessazione in attesa di valutazione
I posti liberati dai pensionamenti, infatti, sono utilizzati
dall’Amministrazione scolastica per permettere la mobilità del
personale docente e ATA della scuola. Una così drastica riduzione delle
cessazioni, unita al sostanziale stallo delle iscrizioni degli alunni e
ad organici ormai ridotti all’osso, si ripercuoterà negativamente sulle
opportunità di trasferimento dei lavoratori (specie di quanti
tenteranno di rientrare a Bari da altre province) e sulle possibilità
di lavoro.
Infatti, tutti i posti rimasti liberi dopo i trasferimenti (che i
docenti potranno chiedere fino al 9 aprile) vengono impiegati per le
assunzioni in ruolo e per le nomine annuali. Una riduzione così
drastica dei pensionamenti non solo produce un corpo docenti più
anziano - con buona pace della qualità del servizio e del
ringiovanimento della classe docente, retoricamente sbandierato dagli
ultimi ministri, ma smentito dai fatti – ma riduce sensibilmente anche
le occasioni di lavoro dei giovani precari.
Dal canto suo la FLC CGIL di Bari continuerà a rivendicare il diritto
al pensionamento di tutti i lavoratori “quota 96” anche proseguendo le
40 vertenze in atto presso i tribunali di Bari e Trani e ad esigere una
modifica delle disposizioni previdenziali e contrattuali che
garantiscano la tutela dei lavoratori a fine carriera, la qualità del
servizio e le opportunità di lavoro per i giovani precari.
Claudio
Menga - Segr. Gen. FLC CGIL Bari
bari@flcgil.it
|
|