Dimensionamento scolastico in Sicilia per l’anno 2013/2014
Data: Venerdì, 25 gennaio 2013 ore 20:21:36 CET
Argomento: Istituzioni


CRITERI DI RIFERIMENTO RELATIVI ALLA PROCEDURA DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO NELLA REGIONE SICILIA PER L'ANNO SCOLASTICO 2013/2014

L’intervento sulle Istituzioni Scolastiche ossia sui parametri numerici che definiscono le dimensioni ottimali, e sulla funzionalità ovvero sulla efficienza e qualità del servizio scolastico che offrono all’utenza, è stabilito tra l’altro dalle ultime disposizioni per la stabilizzazione finanziaria emanate con Legge 15 luglio 2011, n. 111.
La Regione Sicilia con legge regionale 24/02/2000, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni, ha dettato le disposizioni per l’attribuzione dell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche statali funzionanti nella Regione.
Da un'accurata ed attenta analisi delle singole situazioni territoriali locali da parte di questo Assessorato sono emersi dati ed aspetti delle Scuole siciliane che si ritengono fondamentali per avviare gli interventi per il dimensionamento relativo all'anno 2013/2014.
Attualmente nelle Scuole statali siciliane risultano frequentanti n. 780.535 allievi; negli ultimi anni si è verificato un notevole calo demografico degli alunni.
Tale tendenza negativa non permette di fare una previsione di ripresa per i prossimi anni. Il numero totale delle istituzioni scolastiche autonome statali risulta essere 1001;
Il rapporto medio alunni scuole è di n. 780 per Istituzione scolastica;
In Sicilia esistono diverse scuole con un numero di alunni inferiore a 300 (sette), mentre sono presenti numerose scuole con un numero di alunni tra 300 e 500 ( ottanta), e scuole con numero di alunni tra 500 e 600 in numero di 135 (centotrentacinque) .
Alcune Istituzioni scolastiche invece, risultano sovradimensionate, per cui si ritiene necessario
una diversa soluzione aggregativa;
Non appare superfluo, inoltre, rappresentare la gravità del fenomeno della dispersione scolastica nelle aree a rischio o particolarmente disagiate;
I sopra descritti elementi inducono questa Regione Siciliana, gli Enti Locali e gli Organismi della Scuola ad adottare una serie di interventi per affrontare tali problematiche per assicurare un quadro di certezza e stabilità alle istituzioni scolastiche che con il precedente provvedimento di dimensionamento 2012/2013 erano rimaste sprovviste di titolare di Dirigenza scolastica.
A tal fine il programma che questo Assessorato regionale intende attuare si caratterizza per duplice, valorizzare ruolo e funzioni del tavolo tecnico, di cui al decreto assessoriale n. 1110 del 4.11.2008; e dare attuazione , nei limiti stabiliti dalla normativa nazionale, alla legge regionale n. 6/2000.
Nel rispetto dei parametri quantitativi nazionali, fissati dal c. 5 art. 19 della legge 15.07.2011 n. 111, modificato dalla legge 183/2011 art. 4 c) 69 e come ribaditi dalla nota ministeriale MIUR del 28.12.2012 prot. 9826 questo assessorato intende adottare i criteri di seguito individuati:
- Nei casi di fusione o aggregazione di scuole del primo ciclo , nell’ottica di una valida razionalizzazione e di un riequilibrio dell’offerta scolastica sul territorio di riferimento, che preveda dimensioni ottimali per tutte le istituzioni scolastiche e la loro diffusione capillare nel territorio, va privilegiata la costituzione di Istituti comprensivi di scuola dell’infanzia , primaria e secondaria di primo grado con riferimento alla maggiore vicinanza territoriale dei plessi scolastici;
- Per le Istituzioni scolastiche del secondo ciclo, si procederà prioritariamente, al fine di salvaguardare l’identità delle Istituzioni scolastiche, e per una maggiore funzionalità organizzativa e didattica, alla aggregazione di Istituti sottodimensionati dello stesso ordine e tipo;
- la costituzione di Istituti di diverso ordine e tipo va realizzata nei casi in cui sia indispensabile per garantire la permanenza della sede dell’Istituzione scolastica nell’ambito territoriale di riferimento mantenendone di norma l’autonomia e la personalità giuridica;
- per gli interventi di cui ai punti precedenti, si dovrà tenere conto della concreta possibilità delle Istituzioni scolastiche di risultare nel tempo centri dotati di oggettiva capacità di interlocuzione nei contesti territoriali in cui operano e quindi garantire alle tesse stabilità nel tempo ;
- al fine di assicurare stabilità alle Istituzioni scolastiche nel territorio di riferimento la riorganizzazione potrà riguardare anche Istituti che, in atto, non siano in situazione di sottodimensionamento;
- nel caso di Istituzioni scolastiche con un numero di alunni di molto superiore a quanto previsto dai parametri della L.R. 6/2000 si procederà, ove possibile, alla aggregazione
- rispettare le specificità delle scuole allocate nelle isole minori, nei paesi montani, e di rispettare le specificità linguistiche;
- tenere conto all’interno del territorio di ciascuna Provincia, delle condizioni socioeconomiche del territorio, dei collegamenti esistenti tra i vari centri, nonché delle affinità culturali e delle tradizioni locali;
- Si adotterà un piano dell’offerta formativa unitamente agli interventi di dimensionamento
per la salvaguardia e lo sviluppo territoriale..

 

Incontro a Palermo in Assessorato P.I. del 25 gennaio sul  dimensionamento della Regione Siciliana

All’incontro del 25 gennaio 2013 ore 10,00 erano presenti tutte le forze sindacali, la dott.ssa Altomonte, il presidente dell’ANCI,  alcuni presidenti di Consigli Scolastici Provinciali ecc. Per l’Assessorato il dott.  Giubilaro , l’ex preside Riccioli nominato consulente da Scilabra, l’Assessore regionale alla P.I. che è arrivata a metà riunione.
Nell’introduzione ai lavori il dott. Giubilaro ha fatto presente la volontà di avviare un piano per le scuole che si sviluppi nel corso degli anni. Ha dichiarato la scelta di valorizzare maggiormente la scuola rispetto alla formazione professionale, la necessità di fissare dei criteri per il dimensionamento e di tenere in considerazione variabili come quella della dispersione scolastica. Infatti, può suscitare perplessità la scelta, ad esempio, di accorpare due istituti superiori con alta percentuale di dispersione scolastica.
La loro dichiarazione ufficiale (concordata anche con l’assessore) è di:
- risolvere le criticità che si sono verificate con le scelte dell’anno scorso (perdita di posti di lavoro …);
– stabilire delle regole che vanno poi rispettate senza cambiarle in corso d’opera; non tenere conto delle pressioni anche politiche; - rispettare la normativa vigente; ottenere il massimo entro i parametri ministeriali …
Si sono impegnati a inserire, in giornata, nel sito, sia la relazione da loro predisposta sia i criteri da loro definiti in relazione al dimensionamento.
I TEMPI SONO BREVISSIMI, AL SOLITO SI OPERA SULLA SCIA DELL’EMERGENZA:

  • In data odierna, 25/01/2013, si è costituito il tavolo tecnico.
  • Entro MERCOLEDI  tutti i soggetti interessati (dalle scuole ai sindacati, agli Enti Locali ecc …) devono presentare le loro osservazioni, le proposte …
  • Il gruppo di lavoro andrà a definire il PIANO
  • Incontro di verifica
  • Presentazione PIANO DI DIMENSIONAMENTO.

Preso atto che le scelte dell’assessore Centorrino hanno poi determinato situazioni problematiche conseguenti alla presenza nel territorio di 171 scuole sottodimensionate, in reggenza, senza D.S. e D.S.G.A., i nuovi parametri di riferimento dovrebbero essere:
-          N. 885 sedi con relativi posti per i Dirigenti scolastici concessi dal MIUR;
-          Rispetto del limite minimo di alunni: 600 e 400 (nei limiti del possibile) per le zone montane, le isole;
-          Una media di almeno 800 alunni per scuola in modo da garantirne la stabilità nel tempo in considerazione del fatto che si prevede un decremento delle iscrizioni negli anni futuri.
In pratica rispettando tali parametri si potrebbero all’incirca costituire 54 nuove scuole partendo però da 171 scuole sottodimensionate.
La preoccupazione è che si proceda ad uno “smembramento” di scuole per salvarne alcune …
Cosa succederà al di là dei buoni propositi?
L’assessore alla P.I. ha pure dichiarato che cercherà di varare la Legge per “il diritto allo studio” e che procederà differenziando l’Università dalla scuola. Per tale motivo saranno costituite commissioni diverse, ma ha fatto riferimento solamente agli studenti, che ne faranno parte per la metà, e ai docenti. E i dirigenti?
Inoltre dovrebbe essere costituito un tavolo permanente, relativamente alle problematiche scolastiche, per interventi programmatori, sinergici, nell’ottica della programmazione.







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