Docenti INIDONEI e biblioteche - proposta revisione UTILIZZAZIONE
Data: Venerdì, 04 gennaio 2013 ore 05:00:00 CET Argomento: Opinioni
La legge 135/2012
(Spending review) contiene un provvedimento (art.14 c.13) che trasforma
in personale tecnico e amministrativo i docenti inidonei
all'insegnamento per gravi motivi di salute e utilizzati in altri
compiti; è pronta una bozza per il decreto attuativo e sappiamo che
sono intercorsi allo scopo contatti ed incontri fra i tre ministeri
coinvolti.
La dequalificazione non è da poco -dall’ex 6°-7° livello al 4° (e
risulta un autentico e perfetto AZZERAMENTO delle competenze, a
differenza dell’ipotetico demansionamento degli I.T.P.)- oltre a
costituire un accanimento su una categoria debole che, a rigore, è
tutelata dalle leggi.
Ciò ha suscitato dubbi riguardo alla applicabilità, tanto che molti
giuristi la ritengono incostituzionale e passibile di essere impugnata
davanti al Giudice.
Invece noi siamo convinti che l’utilizzazione, se ben organizzata,
costituisce una risorsa per conoscenza, impegno individuale, principi
di civiltà, in particolar modo considerando le problematiche del
“sistema scuola” in divenire.
Infatti, oltre alle malattie professionali tradizionali degli
insegnanti, (apparato fono-uditivo, vista, cause di servizio) sono
visibilmente in crescendo situazioni di disagio psichico – burnout.
Tali patologie, proprie di tutte le helping professions, predispongono
col tempo anche a malattie oncologiche.
Pertanto non è verosimile che l’inidoneità e la conseguente
"Utilizzazione in altri compiti" vengano negate “per legge” a seguito
di draconiani risparmi di spesa.
Negli ultimi 15 anni sono stati realizzati dal Ministero vari
piani di promozione delle biblioteche scolastiche e di formazione dei
docenti addetti, la maggioranza dei quali –docenti inidonei
all’insegnamento- si è specializzata nell’educazione alla lettura e
alla ricerca in tutti i livelli scolastici.
Tale politica è tuttora considerata un investimento nelle nazioni più
avanzate.
Riteniamo che la Scuola non debba privarsi di quelle figure che finora
hanno fornito supporto ai progetti dell'offerta formativa e mantengono
funzionanti e vitali le biblioteche scolastiche, ora più che nel
passato, vista la riduzione di insegnanti curriculari, la scomparsa
delle ore di cattedra disponibili e la mancanza di fondi per il
pagamento delle ore eccedenti.
I docenti inidonei pertanto rimangono l’ultimo arricchimento
extracurricolare nella complessa articolazione scolastica.
D’altro canto siamo consapevoli che la attuale nostra FRAMMENTAZIONE
(normativa e logistica) favorisce di fatto una "utilizzazione" poco
valutabile secondo standard di efficienza e ciò può lasciar
spazio ad elementi di "assistenzialismo" e può indurre un sensibile
calo delle prestazioni.
Tenendo conto di ciò, il Conbs - Coordinamento Nazionale Bibliotecari
Scolastici - propone un riassetto dell’istituto della "Utilizzazione in
altri compiti" che da quasi 40 anni vede validamente impiegati i
docenti inidonei all’insegnamento, oggi individuati come “spreco”.
Contestualmente tentiamo –con le proposte allegate- di
individuare altre pratiche aree di risparmio per permettere ai docenti
inidonei di essere utilizzati in maniera assai più valida e su nuove
basi.
Si tratta di “ridefinire” la condizione professionale del docente
malato, in una cornice che preverrà con attenzione ogni tentazione di
"parcheggio" e consentirà un reimpiego che metta a frutto il patrimonio
professionale acquisito, senza azzerarlo, anzi dia modo di
incrementarlo e rinnovarlo rispettando comunque la richiesta di
risparmio imposta.
Oltretutto le proposte governative di passaggio in altri ruoli e/o
amministrazioni costituiscono scommesse azzardate ove si tenga conto
dell’età media troppo avanzata, della salute poco affidabile e
dell’innalzamento dell’età pensionabile.
Al contrario la nostra proposta consente l’attuazione dei vari progetti
di lettura studiati per colmare le carenze registrate ai vari livelli
di scolarizzazione, il connesso ampliamento dell’offerta formativa
delle scuole, l’eventuale apertura al territorio –come richiesto dal
Governo e dall’Europa- e risulterebbe un investimento evidente sia al
legislatore che al contribuente.
Il percorso formativo e mansionale uniforme diverrebbe obbligatorio, al
fine di creare uno status professionale più riconoscibile e garantito
in previsione di riforme future.
Attraverso tale scelta :
- si rende meno traumatico il frequente e fisiologico turn over del
personale dovuto all’età media elevata degli inidonei attuali e
futuri;
- si rendono raffrontabili gli impieghi dei docenti inidonei nelle
diverse scuole;
- si consente e garantisce un immediato reimpiego ed una adattabilità
del precedente bagaglio conoscitivo e dei connessi titoli culturali,
salvaguardando così una prosecuzione di carriera non mortificante, anzi
arricchente per tutti.
- si rende possibile un’eventuale iniziativa del singolo tendente a
mobilità esterna verso servizi bibliotecari pubblici.
Questo non esclude che si debbano tutelare e preservare le situazioni
in essere, mediante norme transitorie, salvo volontari trasferimenti.
PROPOSTA DI NUOVE NORME E PROCEDURE
PER L'UTILIZZAZIONE
DEI DOCENTI INIDONEI ALL'INSEGNAMENTO
1. Modalità di Utilizzazione presente
e futura
L'inserimento positivamente sperimentato, più "riconoscibile"
professionalmente e più richiesto, si è consolidato nella biblioteca
scolastica [da ora: b.s.; n.d.r.] e/o mediateca, elementi decisivi per:
gestione ordinata della b.s., promozione della lettura, sostegno alla
multiculturalità, supporto a situazioni di svantaggio nelle situazioni
di “diversità” o emergenza educativa, alfabetizzazione multimediale. E’
una situazione “strutturalmente protetta” per chi debba abbandonare il
rapporto frontale a causa della salute.
Traendo spunto dalle normative internazionali IFLA, in passato sono
state stanziate ingenti somme per formazione specialistica e per
strumentazione e patrimonio documentale, pertanto l’Utilizzazione in
biblioteca/mediateca costituisce un recupero di investimento.
Pure le non rare esperienze di “apertura” al quartiere, in orario
extrascolastico, potrebbero sostenere la Utilizzazione, in sinergia con
finanziamenti dall’Ente Locale e/o europei (già in sperimentazione
nelle Regioni del sud). L’apertura al pubblico va incentivata mediante
accordi che consentano il prestito librario agli iscritti al sistema
territoriale, che provvederà a curare il rispetto delle regole
(restituzioni in ritardo, cancellazione o multa ai contravventori).
Anche la cessione di materiale librario in eccesso (doppioni) e/o
di servizi andrebbe perseguita, ove si supporti il locale servizio di
pubblica lettura.
In vari casi le b.s. sono strettamente collegate ai laboratori
informatici, raccordando didattica e tecnologia. Lo spazio biblioteca
va perciò ridefinito in mediateca -al di là della strumentazione
effettiva- per il risultato educativo conseguente che si
caratterizza col facilitare l'uso critico e consapevole del mezzo.
2 UTILIZZAZIONE IN ALTRI
COMPITI
Premesso che per i docenti inidonei già utilizzati negli UST e USR si
debba trovare in tempi brevi la giusta collocazione nel loro attuale
posto di lavoro, con conseguente riconoscimento del livello di
inquadramento e della esperienza pregressa, per i restanti docenti già
utilizzati nelle scuole e per i futuri inidonei appare scelta logica e
pagante l’individuare una dotazione “organica” di docenti bibliotecari
con mansioni standard (non il ruolo ma almeno uniformità di mansioni e
chiara interscambiabilità tra individuo e individuo, scuola e scuola).
3. TRATTAMENTO STIPENDIALE
/ RISPARMI DI SPESA
3.1 Fermamente intenzionato a conservare del docente anche le
prerogative stipendiali, il personale interessato rimane comunque
“aperto” a futuri cambiamenti che coinvolgessero l'intera
categoria insegnante.
3.2 Potrebbe concepirsi una minor remunerazione per le varie
situazioni “non-frontali”, provvisorie o definitive rispetto al
personale che sostiene il rapporto col gruppo classe. Tale
differenziale potrebbe concepirsi relativamente ad una piccola
percentuale della voce “retribuzione professionale docenti”.
3.3 Rimane garantito che quanti transiteranno nei ruoli Ata
conserveranno integro l’ammontare dell'ultimo stipendio percepito prima
del passaggio, come da Codice civile.
4. COMPITI DELL' UST
4.1 Ogni UST procede alla compilazione di un elenco delle
scuole disponibili nell'Ambito Territoriale. La prima
compilazione avviene entro 8 mesi dalla legiferazione attuativa.
Successive compilazioni seguono allo scadere di ogni triennio, in tempo
utile per l’anno scolastico. Le scuole avranno
dichiarato contestualmente di possedere le condizioni per
l’Utilizzazione dei docenti inidonei (soddisfano i parametri
minimi richiesti per una b.s.).
I medesimi uffici compileranno inoltre due distinti elenchi alfabetici
degli utilizzati: uno per le inidoneità provvisorie, uno per le
permanenti. I tre elenchi saranno costantemente on line.
4.2 Le nuove necessità di Utilizzazione, verificatesi nei periodi
intermedi, sia per gli inidonei temporanei che per i permanenti,
verranno comunque aggiornate senza soluzione di continuità ed i docenti
utilizzati immediatamente dalle scuole prescelte che rilascino il
benestare.
4.3 Gli UST, alla scadenza annuale, procederanno ad integrare i
tre elenchi mediante aggiunte in coda.
4.4 Non si ritiene necessaria la redazione di “graduatorie” a
punteggio per i dipendenti in quanto i nuovi casi si aggiungono in
continuo durante l’anno, quindi ogni dipendente sceglierà tra quanto
disponibile al momento e previo "gradimento" della scuola ricevente.
Solo in caso di contemporaneità si procede a differenziare due o più
concorrenti sulla base dei principi esposti più sotto.
4.5 Gli aspiranti Utilizzati potranno depositare un curriculum che
evidenzi una formazione utile alla b.s.: elementi di biblioteconomia e
cosiddette “information and communication technologies” (ICT).
4.6 Per l'aggiornamento degli elenchi e per facilitare l'inserimento
del docente utilizzando, l’UST si avvale della collaborazione
continuativa di un docente inidoneo competente sulla normativa relativa
a "inidoneità ed utilizzazioni". Tale docente si occuperà anche del
raccordo fra le varie b.s.
4.7 In caso di contemporanee richieste di Utilizzazione su
medesima scuola, causa nuova Utilizzazione, si opera una valutazione,
visibile ai concorrenti, che consideri nell’ordine:
- percentuale di invalidità e/o handicap (risultanti da referto della
CMV)
- titoli di studio e perfezionamento confrontati per durata del corso e
per attinenza alle mansioni
- anzianità di servizio, seguita dall’anzianità anagrafica
La valutazione, espletata prevalentemente on line, viene affidata a tre
persone : un funzionario UST competente di inidoneità; il docente
inidoneo “esperto”; un docente delegato dalla scuola ricevente.
Le richieste di trasferimento vanno invece accodate alle nuove
utilizzazioni.
4.8 Gli aspiranti utilizzati che risultassero in eccedenza
rispetto al numero di scuole disponibili, vengono utilizzati scegliendo
tra scuole indicate dall'UST che, prive dei parametri richiesti,
risultano più prossime all'obbiettivo e si impegnano a raggiungerlo.
Scaduto il triennio, l’utilizzato dovrà trasferirsi in una delle scuole
che rispettano i parametri (o in carenza dovrà cambiare scuola con
scansione triennale tra quelle scuole aspiranti ad inclusione, nello
“spirito” di migliorarne l’offerta e diminuirne lo svantaggio).
4.9 Ricevuto il verbale di inidoneità all’insegnamento l’UST entro 30
giorni convoca il docente per la firma del contratto di utilizzazione,
lo informa degli obblighi come al successivo punto 6 e comunica le
modalità di formazione.
5. COMPITI DELLE SCUOLE
5.1 Le scuole con popolazione scolastica non inferiore a
800 [1] unità ed interessate alle Utilizzazioni comunicano
all'UST la vacanza del posto e dichiarano di possedere le risorse
necessarie, quantificandole tramite modulo ministeriale, predisposto e
scaricabile nel sito UST.
Tali dichiarazioni andranno onorate per l'intero triennio di validità
dell'elenco.
5.2 Al successivo triennio ogni scuola che non abbia avuto
nel frattempo la dotazione di un Utilizzato potrà non rinnovare
l’iscrizione all’elenco territoriale. Se invece sia già dotata del
personale dovrà garantirne l’incarico anche per il successivo periodo,
o sarà considerata inadempiente [sanzioni citate di seguito].
5.3 Per sopravvenuta o originaria dichiarazione mendace
(senza dimostrati titoli), decisiva per l’iscrizione, o per mancata
osservanza, in itinere, delle regole, la scuola sarà esclusa nelle tre
candidature successive (due se cambia il dirigente) dagli elenchi in
oggetto.
5.4 Le biblioteche dovranno soddisfare standard di base
documentati all’atto della domanda:
- n.1 computer-operatore corredato da programma di gestione del
catalogo, collegato ad
Internet, non obsoleto oltre 5 anni, munito di stampante; n.1
computer-utente;
- patrimonio documentario di almeno 3000 unità di volumi a stampa
correnti per le scuole primarie, 4000 per le scuole secondarie di
1° grado e istituti comprensivi e 5500 per scuole superiori (oppure, in
caso di presenza di “fondo storico”, 5500 meno il 25% della consistenza
numerica del fondo storico);
- finanziamento annuale di almeno 450 euro per soli acquisti “librari”,
confermato nei POF delle scuole servite dalla b.s. (le scuole aperte al
pubblico si avvalgono anche di forniture equivalenti, dal sistema
territoriale con cui collaborano);
- presenza del bibliotecario scolastico [da ora: B.S. ; n.d.r.]
nell’organismo di gestione della b.s. , con diritto di voto e
funzione aggiuntiva di “segretario”;
- collaborazione sussidiaria di docenti curriculari o anche volontari
(interni o esterni all’istituto) o coinvolgimento
formativo-collaborativo di studenti, con previsti crediti formativi; la
collaborazione sarà di almeno 6 ore settimanali negli istituti oltre
1000 studenti, più identico incremento orario per ogni incremento di
200 unità di popolazione scolastica [1] (obbligatoria la puntuale
registrazione quotidiana delle presenze dei collaboratori).
5.6 Assistenza tecnica: va garantita continuativamente per un
efficiente funzionamento di tutti i servizi.
5.7 Ambienti: nel caso la biblio-mediateca sia ospitata in un
unico locale, questo può essere usato per attività collaterali solo se
ad essa connesse e non oltre il 20 % dell'orario lavorativo del
bibliotecario.
5.8 Mansioni: deroga alle ordinarie mansioni potrà essere data
con nota dell’UST per particolari incombenze, impiegando il docente in
altri compiti di sussidio alla didattica –non connessi alla b.s. - non
oltre il 20 % dell’orario complessivo annuale.
5.9 Il bibliotecario scolastico è convocato per iscritto,
quale "esperto", almeno alle sedute del collegio docenti in cui si
presenta ed approva il POF per fornire a richiesta chiarimenti su
attività e servizi e, se necessario, supportare e formalizzare
l’annuale "progetto biblioteca" integrato nel POF.
Nota [1] : Si sommano anche plessi diversi, distanziati non oltre 1000
metri, se fruitori della stessa struttura. Al calcolo della popolazione
contribuiscono anche altre scuole che condividano pienamente lo stesso
servizio bibliotecario, sia causa “accorpamenti”, sia grazie a “reti”
di prossimità, tra b.s.: riconosciute e assistite dal servizio
bibliotecario territoriale e con cataloghi condivisi in rete.
Fanno eccezione gli istituti comprensivi dei comuni montani e piccole
isole ove si osservi una apertura al pubblico in orario extrascolastico
di almeno 18 ore settimanali.
6. Iter formativo
Per i 30 giorni successivi alla firma del contratto il docente
utilizzato, si dedica alla formazione (anche on line) opportunamente
individuata secondo l’offerta vigente, prima di prendere effettivo
servizio. Tale formazione deve essere certificata mediante attestato
finale di frequenza. Può anche essere acquisita certificando il
tirocinio (con pieno orario settimanale, registrato, equivalente
all’impiego), presso una b.s. già avviata qualora il B.S. sia
disponibile come tutor ed operi da almeno 5 anni.
Negli anni successivi sottostà a tassativo obbligo di formazione per le
contrattuali ore annue (30 al momento) nei primi 3 anni. In
seguito la sospensione dell'aggiornamento è consentita non più di un
anno per volta nel primo decennio. Andranno protocollate copie
degli attestati di frequenza.
7. TUTELE e
PRECEDENZE
7.1 Particolare attenzione, riguardo all’attribuzione di sede si
presta per:
- invalidità superiore ai 2/3;
- handicap documentati ai sensi della L. 104/92;
- età uguale o superiore a 60 anni.
7.2 Per i casi in cui il docente sia soggetto alla legge
104/92 in situazione di gravità e/o ad invalidità del 70%, potrà
optare per la utilizzazione con le mansioni di supporto alla didattica,
in particolari progetti stabiliti e coordinati dal ministero, presso
una o più delle scuole disponibili.
7.3 Andranno pertanto concordate, in sede di contrattazione
nazionale, deroghe e facilitazioni logistiche correlate ai punti di cui
sopra.
8 DISPENSA, SANATORIE,
CONTENZIOSI, NORME TRANSITORIE
8.1 Non andrebbe tralasciata la possibilità, per i nuovi
inidonei e per quelli già in utilizzazione che lo preferissero, un
“accompagnamento” verso i ruoli di AA -assistente amministrativo- o
AT -assistente tecnico- che consenta, al termine di un anno di
prova, la possibilità di una volontaria mobilità verso ruoli
amministrativi.
8.2 I docenti inidonei, che per almeno 5 anni siano stati
proficuamente utilizzati in Progetti didattici diversi dalla
Biblioteca/mediateca, possono continuare a fornire collaborazione per
il 33% del tempo alle attività di Progetto e per il restante 67% alla
gestione della Biblio-mediateca.
8.3 Si evidenzia la necessità che, soprattutto in prima
applicazione, si riconosca il diritto, per chi abbia maturato 15 anni
di servizio, di accedere alla dispensa anche in presenza di referto di
inidoneità permanente relativa (all'insegnamento). Si evidenzia
la assoluta necessità di suddetta norma, soprattutto per invalidi ed
anziani, legiferando opportunamente.
8.4 In prima applicazione i docenti già utilizzati
permanentemente (alla data di emanazione delle norme) conservano la
sede d’impiego per la scansione triennale a venire (salvo trasferimento
volontario).
RISPARMIO
COME E DOVE LO PENSIAMO NOI
La nostra Proposta comporta già un risparmio perché va ad eliminare le
“sacche” di emarginazione e sottoutilizzazione del personale inidoneo;
ma in più riteniamo che altri risparmi si realizzeranno sulle
-
ESTERNALIZZAZIONI: consideriamo infatti le economie realizzabili sulle
cooperative cui verrebbe altrimenti affidata una parte del lavoro
- DOCENTI
CURRICOLARI: per tenere aperte le b.s. (fra l’altro solo per 1-2
ore al giorno e non tutti i giorni) dovrebbero essere remunerati col
fondo incentivante
Inoltre gli inidonei che già lavorano negli UST sono riciclabili senza
spesa, avendo già essi la professionalità richiesta: anziché Ata
nella scuola sarebbero amministrativi nei "provveditorati" [con costo
simile e senza sconvolgere le mansioni].
Non dimentichiamo inoltre il contributo già dato dalla “categoria”,
tramite la mobilità interna già realizzata da 600 docenti inidonei.
Consideriamo inoltre che mobilità future si potrebbero consentire, con
ulteriore sfoltimento di organico, mediante un sistema di passaggio
volontario nel ruolo ATA a scansione annuale.
La dispensa (cioè prepensionamento con i contributi maturati) su
richiesta degli interessati, per i più anziani e malati potrebbe
rivelarsi in "pareggio di spesa" perché in tali casi le assenze sono
molte e la produttività limitata (va considerato che sempre più la
pensione risulta inferiore dello stipendio).
A questo si possono aggiungere:
I. Economie sul “sistema scuola” cioè:
I.a Una piccola quota delle risorse riservate alle Funzioni
strumentali (visto che la b.s. opera spesso in supporto e SEMPRE
nello spirito dei vari progetti)
I.b Cancellazione dei progetti nazionali non indispensabili. Ad
esempio sul progetto riguardante le biblioteche scolastiche del
precedente Governo (il Progetto "Una rete di biblioteche scolastiche
per le competenze chiave del XXI secolo", proposto dalla Direzione
Generale degli Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia scolastica
nell'a.s. 2009/2010) tuttora “operante”, nutriamo forti riserve: si è
dimostrato privo di costrutto, ha richiesto un impiegato/coordinatore
per regione e la gestione di un sito: http://www.bibliorete21.it/
I.c Facili da recuperarsi sono tutte le somme indebitamente
stanziate senza osservare procedure legittime e legali, come le spese
per le 19 "Pillole del sapere", grazie anche alle indagini in corso,
amministrative e della magistratura.
I.d Verifica dell'assegnazione dei Fondi per la Ricerca (secondo
quanto contesta la Cgil)
I.e Controlli e risparmi mirati sulle scuole italiane all'estero.
Alcuni tagli erano previsti nella s.r. ma poi sono stati bloccati,
nonostante stipendi ed emolumenti vari risultino faraonici, senza
considerare le regalie previdenziali.
I.f Si potrebbero verificare le proprietà cedute durante il
fascismo ad alcune istituzioni educative e Convitti Nazionali (vedasi
il caso ora chiuso di Villa Lucidi sede dal Centro Elaborazione Dati) e
le motivazioni alla base di tali cessioni e servizi sociali connessi.
I.g Si potrebbero stabilire norme rigide e restrittive su spese
per stampa, stoccaggio e diffusione di materiali cartacei
(presentazione di progetti, opuscoli, pubblicità “mascherate”);
andrebbe promossa altresì la pubblicazione on line obbligatoria e la
conversione in e-book.
I.h Controlli e raffronti delle utenze per: luce, telefono,
connessioni internet
- A. Utenze e manutenzione
E' stato ampiamente verificato, negli anni, un consumo incontrollato
attinente le utenze con bolletta: condotte insensibili, da parte
degli operatori scolastici poco "coinvolti", producono sprechi
notevoli. Ad esempio, l’illuminazione ininterrotta e integrale di
TUTTI i locali. Anche nelle giornate di non-lezione. La soluzione
radicale sarebbe spostare i bilanci per le utenze dall’ente locale
direttamente alle scuole.
- B. Risparmio energetico e
sostenibilità
E' possibile prevedere una voce inserita fra i compiti di una delle
"figure strumentali" e del POF di ogni istituto, che tratti:
risparmio energetico, sostenibilità, nuovi stili di vita, in
ambito educativo e nell’ organizzazione stessa delle scuole. [E' già
sperimentato in molte scuole il progetto "I guardiani della luce"].
Anche il bibliotecario andrebbe coinvolto con precisi programmi di
ricerca.
I.i Ri-assegnazione al personale in servizio nelle scuole di
incombenze attualmente esternalizzate.
I.l Cogestione/scambio dei beni “eccedenti”:
attrezzature usate limitatamente per Progetti “a termine” e
poi inutilizzate (attrezzi ginnici, computer,
plastificatrici, lavagne multimediali, taglierine, scanner,
lampade, proiettori, materiali specifici secondo gli indirizzi di
studio, quali metalli, tessuti ecc.) potrebbero essere inserite in una
“banca delle eccedenze” e rimesse in circolo fra le scuole mediante una
rete di scambio predisposta dal ministero e gestita per livelli
territoriali.
II. Risorse per le Biblioteche
II.a Scambialibro dei moltissimi libri ricevuti in regalo ma
inadatti alla fascia di età oppure in numero di copie
eccessivo. Si può pensare una “banca dello scambio” tra
biblioteche scolastiche eventualmente esteso alle pubbliche. In
sostanza un piano nazionale che sostituisca i progetti bibliotecari
“vuoti” e sostenga una “banca” dello scambio del libro.
II.b Donazioni: favorire a livello ministeriale gli “atti
di liberalità” (donazioni) sul genere della iniziativa ben avviata
dalla editrice Sinnos: “I libri spediamoli a scuola”
II.c Estendere alle b.s. lo strumento del 5x mille
CONBS
- Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
http://conbs.blogspot.it
conbs2011@gmail.com
|
|