Precariato - UE pronta a sanzionare l’Italia su abuso dei contratti a termine nella scuola
Data: Martedì, 03 luglio 2012 ore 21:46:07 CEST Argomento: Sindacati
Dopo la
scontata resistenza della Corte di Cassazione, potrebbe arrivare
giustizia dalla Commissione Europea per quei precari della scuola
costretti ad anni di supplenza, in spregio alla normativa comunitaria.
In Parlamento si teme la seconda lettera di messa in mora sul tema, per
una nuova procedura di infrazione che rigetterebbe le scuse del Governo
e imporrebbe un riesame della questione.Secondo l’Ufficio legislativo
della Camera dei Deputati, infatti, chiamato a esaminare le procedure
di infrazione relative ad alcune disposizioni sui contratti a tempo
determinato, in merito alla legge di riforma del mercato del lavoro,
sarebbe sul tavolo dei Commissari europei una seconda lettera di messa
in mora dell’Italia complementare a quella inviata il 10 marzo 2011 per
l’abuso dei contratti a termine, questa volta, riguardante tutto il
personale della scuola. E ciò perché non li avrebbe convinti la
risposta alla precedente procedura di infrazione 2010/2124 fornita dal
Governo italiano, circa la recente attività legislativa adottata
(Decreto Legge 70/2011) che avrebbe introdotto una deroga
all’applicazione della direttiva 1999/70/CE (relativa all’accordo
quadro CES, UNICE e CEEP) sul lavoro a tempo determinato del personale
ATA, motivata da esigenze imprescindibili di erogazione del servizio
scolastico e compensata da un piano di immissioni in ruolo. La tesi,
d’altronde, beffa del destino, aveva convinto i giudici di Cassazione
proprio nei giorni scorsi. Una nuova procedura d’infrazione, pertanto,
porterebbe a una giurisprudenza comunitaria che supererebbe il diritto
interno, ancorché innovato e le pronunce dei giudici italiani della
Suprema Corte, ancora convinti della mancata violazione della direttiva
citata. A questo punto, è chiaro che la strada intrapresa dall’Anief di
denunciare a Bruxelles e a Strasburgo quanto di illegittimo operato dal
Governo in Italia riporterà al personale della scuola quella tutela
comunitaria del diritto a un lavoro a tempo indeterminato, prevista per
tutti i cittadini europei, riguardante il resto del pubblico impiego
italiano, peraltro già ampiamente sperimentata nel comparto
privato. Il presidente dell’Anief chiederà di essere ascoltato nei
prossimi giorni dai membri della stessa Commissione europea, a cui
invierà, comunque, una denuncia ben motivata dalle centinaia di
sentenze che i giudici del lavoro hanno emesso nei mesi scorsi, quando
hanno condannato la reiterazione dei contratti, hanno stabilizzato i
precari, hanno ordinato risarcimenti danni milionari.
Il dossier tratto dal sito della Camera dei Deputati
Il dossier tratto dal sito della Camera dei
Deputati
Camera dei deputati - XVI Legislatura
- Dossier di documentazione (Versione
per stampa)
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Autore:
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Servizio Studi - Dipartimento lavoro
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Titolo:
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RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO - A.C. 5256 Schede di
lettura
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Riferimenti:
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Serie:
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Progetti di legge Numero: 650
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Data:
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05/06/2012
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Organi della Camera:
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XI-Lavoro pubblico e privato
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Procedure di contenzioso
Si segnalano alcune procedure di infrazione relative ad alcune
disposizioni sui contratti a tempo determinato. La Commissione europea
ha aperto una procedura di infrazione (proc. n. 2010/2045), con l’invio
il 30 settembre 2009 di una lettera di messa in mora per la non
corretta trasposizione della direttiva 1999/70/CE relativa all’accordo
quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato. La Commissione
europea ritiene che l’articolo 8 del D.lgs. 368/2001, li dove prevede
una durata contrattuale minima di 9 mesi sotto la quale il lavoratore a
tempo determinato è escluso dal conteggio ai fini delle soglie per la
costituzione degli organi di rappresentanza dei lavoratori, non sia
conforme con i requisiti previsti dalla clausola 7 dell’Accordo quadro
allegato alla direttiva 1999/70/Ce relativa all’accordo quadro CES,
UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, che prevede che i
lavoratori a tempo determinato debbano essere computati a prescindere
dalla durata del contratto a termine. La Commissione europea ritiene,
inoltre, che l’Italia abbia attuato in modo incorretto l’art. 2, par.
2., della direttiva 94/45/CE, riguardante l'istituzione di un comitato
aziendale europeo o di una procedura per l'informazione e la
consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di
dimensioni comunitarie, nonché l’art. 3 della direttiva 2002/14/CE, che
istituisce un quadro generale relativo all'informazione e alla
consultazione dei lavoratori, nella misura in cui la normativa italiana
di recepimento (D.lgs. 74/2002 e D.lgs 25/2007) impone limiti per
l’inclusione dei lavoratori con contratto a tempo determinato nel
conteggio del personale. La Commissione europea ha aperto, con l’invio
di una lettera di messa in mora il 14 marzo 2011, una procedura di
infrazione (proc. 2010/2124) nei confronti dell’Italia per il non
corretto recepimento della direttiva 1999/70/CE relativa all’accordo
quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato. In
particolare, la Commissione ritiene che la prassi di impiegare
personale ausiliario tecnico amministrativo nella scuola pubblica per
mezzo di una successione di contratti a tempo determinato, senza misure
atte a prevenirne l’abuso, non ottempera gli obblighi della clausola 5
dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE. Il 24 maggio
2011, il Governo italiano ha trasmesso alla Commissione europea delle
note di risposta predisposte dalle Amministrazioni interessate, nelle
quali si comunicava che al fine di fornire riscontro alle censure
formulate dalla Commissione europea è stato predisposto un nuovo quadro
legislativo, attraverso due interventi normativi specifici inseriti nel
Decreto legge n. 70 del 2011: l’art. 9, comma 8 relativo ad una deroga
all’applicazione della direttiva 1999/70/CE per i contratti a tempo
determinato nella scuola; l’art. 9, comma 17 recante attuazione del
piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato di personale
docente, educativo ed ATA per ridurre il fenomeno del precariato.
Secondo informazioni raccolte dalla Rappresentanza permanente
dell’Italia presso l’UE, i servizi della Commissione europea si
appresterebbero a proporre al collegio dei Commissari, nel corso del
mese di giugno 2012 l’adozione di una lettera di messa in mora
complementare, poiché si riterrebbe che il problema non sia più
circoscritto al solo personale ausiliario tecnico-amministrativo, bensì
a tutto il personale della scuola.
www.anief.org
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