Flc-Cgil: accordo separato sul Pubblico Impiego, solo uno scambio politico per sostenere un governo in difficoltà
Data: Venerdì, 04 febbraio 2011 ore 16:48:42 CET Argomento: Sindacati
"Solo uno
scambio politico per sostenere un governo in difficoltà mentre
rimangono le emergenze nel pubblico impiego". Così la CGIL in una nota
denuncia i motivi alla base del suo no all'intesa separata registrata
oggi sui premi di produttività nel pubblico impiego. Secondo la
confederazione di Corso d'Italia infatti "l'accordo separato di oggi si
muove, con tutta evidenza perseguita, solo in un ambito di scambio
politico tra Governo e sindacati firmatari che decidono così di
sostenerne l'opera, soprattutto in un momento di difficoltà politica".
Ma per il sindacato gli "effetti negativi" prodotti dalla legge
Brunetta e dalla manovra economica rimangono inalterati: "I precari -
si legge nella nota - verranno falcidiati per effetto della legge 122;
non si procede alle elezioni delle Rsu, che rappresentano una ferita
per il tessuto democratico nella P.A.; rimane il blocco della
contrattazione nazionale e decentrata,
che contrasta palesemente con l'obiettivo di maggiore efficienza, e la
correlata totale assenza di risorse; non si risolve il destino degli
scatti di anzianità futuri della Scuola a partire dal 2011, per i quali
mancano risorse che non siano quelle derivanti dai tagli al sistema di
istruzione; la necessità di ricomporre un quadro equilibrato nel
rapporto con le Regioni e le Autonomie Locali (che non hanno aderito
all'accordo separato sul modello contrattuale, e che oggi non sono
state neppure invitate)".
Il testo, quindi, "che, come è
risultato palese, era noto e condiviso da alcune organizzazioni
sindacali", ha per la CGIL "come unico obiettivo quello di avallare il
modello normativo e contrattuale esistente: tale ipotesi non è né utile
per risolvere i problemi del lavoro pubblico né per restituire
efficienza alle Amministrazioni Pubbliche". Per quanto riguarda
lo "scambio politico" la CGIL spiega: "il
Governo tenta di dimostrare una capacità di soluzione dei problemi
fondata sul nulla e tenta di allentare la tensione del confronto
parlamentare sul decreto ‘milleproroghe', con ciò, di fatto,
depotenziando il ruolo del Parlamento".
Per quanto riguarda i sindacati firmatari, aggiunge la nota, "che sono
stati muti testimoni di fronte alla manovra finanziaria dell'estate e
alla legge Brunetta, provano a vendere questo accordo come risolutivo
degli effetti negativi sui pubblici dipendenti, e spingono
ulteriormente sulla strada del modello contrattuale separato". Ma a
parere dalla CGIL "così non è perché rimane il blocco dei contratti, il
taglio dei precari e il blocco dell'elezione delle RSU. L'indecorosa
sceneggiata svoltasi a Palazzo Chigi non servirà a salvare la faccia
dei protagonisti.
Nei prossimi giorni - conclude la nota - verranno rese note le
iniziative di mobilitazione della CGIL".
redazione@aetnanet.org
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