UCIIM
– “Nuccio Sciacchitano” Sezione di C A T A N I A
Il docente nell’attuale momento critico della vita
della scuola.
UCIIM – “Il docente nell’attuale momento critico della vita della scuola” è
stato il tema della tavola rotonda di apertura delle attività dell’anno sociale
della sezione UCIIM di Catania.
L’incontro, che ha avuto luogo presso l’Auditorium "Nicholas Green"
dell’Istituto Scolastico "G. Parini", è stato introdotto dalla presentazione del
programma annuale delle attività da parte del presidente della Sezione, prof.
Giuseppe Costantino Le iniziative programmate che prevedono giornate
comunitarie, incontri di spiritualità, attività di formazione, laboratori
didattici, incontri di spiritualità e attività di consulenza per i giovani
docenti, sono state illustrate dalla neo-segretaria prof. Maria Laura Tosto.
Alla tavola rotonda coordinata dal prof. Salvatore Latora sono intervenuti i
dirigenti dei tre ordini di scuola: Caterina Renda per la scuola primaria,
Giuseppe Adernò per la scuola secondaria di I grado Alfonso Sciacca per la
scuola secondaria di II grado.
L’analisi del fatto concreto: la riforma è già una legge dello Stato; la storia
degli effetti prodotti dalle innovazioni proposte, le perplessità degli
operatori della scuola, la poca chiarezza sugli aspetti organizzativi ed infine
le prospettive e gli atteggiamenti da assumere nell’esercizio di una deontologia
professionale di educatori , compito specifico e caratterizzante la professione
docente , sono stati i temi della serata che ha coinvolto nel dibattito gli
operatori scolastici e le attese della famiglia.
L’impianto della riforma è apparso evidente dagli interventi di coloro che già
vi operano e sono coinvolti nell’attuazione che prenderà il via il prossimo
settembre per le classi del ciclo primario che comprende anche la prima classe
della scuola secondaria di primo grado (attuale prima media) mentre per il ciclo
secondario l’avvio è rinviato di un altro anno e permangono tante perplessità
circa il nuovo assetto della scuola italiana.
Perché la barca non vada fondo occorre mettere in atto tutti i meccanismi di
difesa e di protezione a salvaguardia dei principi pedagogici da tutelare e
garantire un’efficiente organizzazione che, all’insegna dell’autonomia, dovrebbe
trovare disponibilità attuativa nel contesto scolastico.
La centralità dell’alunno che apprende, modifica la prospettiva di una scuola
pensata solo nella logica dell’insegnamento ed anche il monte ore annuo si
innesta in tale nuova logica organizzativa, proiettata vero l’acquisizione di
competenze specifiche, da documentare e certificare attraverso il “portfolio
delle competenze” funzionali alla costruzione del piano educativo culturale e
professionale di ciascun allievo.
Il nuovo attributo di tutor assegnato al docente . ha detto il preside Adernò,
non è altro che la declinazione della funzione di educatore che compete al
professionista della scuola. “Accompagnare, accudire, prendersi cura dello
studente, tirar fuori le potenziali abilità, esercitarle e certificarle come
competenze acquisite” osservare la principale regola pedagogica di “saper
guardare tutti ed osservare ciascuno” è compito e regola non solo del docente
tutor ma di ciascun docente.
Ancora una volta , ha affermato il preside Sciacca, si rinnova lo stereotipo di
una riforma calata dall’alto, senza il necessario coinvolgimento dei diretti
interessati e senza i dovuti sostegni economici e gli incentivi funzionali per
mettere alla pari con gli Stai europei la professione del docente italiano.
Una lettura trasversale dei mali della scuola di oggi, si riflette nel ruolo del
docente che non è “canna sbattuta dal vento che si piega a tutte le ondat”, ma
un uomo, un professionista che pensa, che “sente la scuola” come luogo di
educazione e di formazione e che agisce con professionalità per conseguire tali
traguardi.
Non è sufficiente dare nuovo lessico a cose vecchie, ma è forse vero che il
nuovo lessico potrebbe modificare le ritualità formali di certe azioni quali il
consiglio di classe che diventa “equipe pedagogica” ; la pagella o scheda di
valutazione che viene sostituita dal “portfolio delle competenze”; le “unità
didattiche” che vengono indirizzate ad essere “unità di apprendimento”; le
schede di verifica vengono somministrate come “esercizi di autovalutazione”.
L’incontro è stato animato da un vivace dibattito al quale hanno preso parte i
professori Leonora Catasta Mazzarino, Tosto, Ardizzone, Lutri ed il preside
Caudullo.
Il dibattito sulla scuola continua nel XXI Congresso nazionale dell’UCIIM che si
terrà a Roma dal 27 al 31 marzo sul tema: “Da persone, cittadini e
professionisti per una scuola comunità educativa” e gli interventi del
presidente nazionale Luciano Corradini, dei docenti universitari:. Mario
Comoglio, Giovanni Maria Flick e Giuseppe Bertagna , contribuiranno a dare
maggiore chiarezza al “momento critico della vita della scuola italiana”.