I Sissini e i docenti precari storici in conflitto
Data: Mercoledì, 03 marzo 2004 ore 22:03:32 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Comunicato stampa


Il Collegio Nazionale di Presidenza dell'ANIEF esprime la sua più profonda contrarietà al testo del disegno di legge 2529, così come approvato dalla VII Commissione Cultura del Senato                         in data 25-2-04.

Sebbene siano stati presentati numerosi emendamenti da senatori appartenenti a diverse forze politiche, ivi compreso della maggioranza, che avrebbero potuto migliorare il testo del disegno di legge in oggetto,
si prende atto e si denuncia la volontà politica del Governo e delle forze politiche parlamentari di non aver voluto recepire e tradurre almeno questi improcrastinabili bisogni rispondenti alle :
- istanze presentate da tutto il mondo insegnante del precariato, da tutto il mondo accademico e da una parte del Sindacato sul ritiro della tabella di valutazione proposta;
- istanze presentate da tutto il mondo accademico, da una parte del Sindacato e da una parte del mondo insegnante del precariato sul ritiro degli articoli riguardanti l'apertura biennale delle Graduatorie permanenti e l'apertura di corsi riservati annuali contrari all'accesso al numero programmato e ad una seria selezione;
- istanze presentate dal mondo accademico e da una parte del Sindacato, e del mondo insegnante precario, quello afferente agli abilitati presso le SSIS, sull'istituzione di una graduatoria di posti riservati agli stessi;
- istanze presenti nelle numerose sentenze della giustizia amministrativa (Tar-Lazio e Consiglio di Stato) sull'attribuzione dei punteggi dati ai titoli di abilitazione posseduti in graduatoria permanente;
- istanze, infine, di tutti gli operatori della Scuola, richiedenti una maggiore professionalità, la fine della precarizzazione, lo sblocco e un relativo piano pluriennale di assunzioni a tempo determinato.

Come si può sbandierare la facile promessa alle famiglie italiane di una maggiore professionalizzazione del mondo docente, se si restringe di 2/3 la forbice di valutazione tra il punteggio più basso e quello più alto di abilitazione, assegnato a seguito del superamento di pubblici concorsi?
Forse, oggi, essere più preparato non è garanzia più di qualità ma anzi di vergogna?
Come ci si può vantare di risolvere la questione del precariato se si autorizzano le Università a sfornare nuovi corsi abilitanti al di là di quelli previsti da un numero programmato?
Forse, aumentando il numero dei precari abilitati si diminuisce il numero di coloro che attualmente sono senza occupazione, prendendo in giro coloro che superano invece una seria selezione?
Come si può confermare la specificità del punteggio attribuito agli abilitati presso le SSIS, e nel contempo dare lo stesso punteggio a chi esce dai conservatori di didattica della musica, unico ente concorrenziale alle Università nel rilascio delle attuali abilitazioni, o ancora attribuire 6 punti aggiuntivi alle altre abilitazioni diverse da quelle SSIS giustificando tale scelta con la volontà di superare le sentenze della giustizia amministrativa?
Forse, oggi la giustizia non è più un valore nè la magistratura il garante dei diritti di tutti i cittadini di fronte allo Stato?
Come si possono attivare dei corsi SSIS che prevedono il superamento di due concorsi pubblici, in entrata e in uscita, e non prevedere per gli abilitati presso le stesse il riconoscimento di una graduatoria ad hoc da cui attingere per le assunzioni in ruolo come per gli idonei dell'ultimo concorso a cattedra, quando ad essi si riconosce lo stesso punteggio aggiuntivo di 6 punti?
Forse un esame sugli stessi contenuti o un ulteriore esame con annessa una tesina sulle attività svolte è meno qualificante di un singolo esame, uguale nella sostanza ma diverso nella forma?
Come si può ancora affermare di difendere gli interessi del precariato nel sancire un'equivalenza diretta tra punteggio di servizio nell'istituzione scolastica e servizio reso presso le amministrazioni militari, ledendo così le pari opportunità ma anche la professionalità acquisita?
Forse bisogna che ogni precario si arruoli il prossimo anno volontario nell'Esercito per poter ottenere i fatidici 12 punti?
Come si può infine attribuire un punteggio superiore ad alcuni corsi post-universitari (master, perfezionamento, dimenticando tralaltro le specializzazioni) rispetto a quello relativo al possesso di altre abilitazioni?
Forse l'essere maggiormente specializzato e più preparato e abilitato all'insegnamento in più discipline oggi è considerato un errore gravissimo e non una risorsa maggiore per la scuola dell'Autonomia?
 
Queste sono le domande che si spera contribuiscano ad aprire finalmente un vero e non finto dibattito sui problemi del precariato, pena il peggioramento della Scuola italiana nella formazione dei suoi operatori e nell'allunamento della sua dignità.

Il Collegio Nazionale di Presidenza dell'ANIEF, pertanto, invita il Governo e la classe politica italiana a riflettere con maggiore attenzione alle problematiche sollevate anche da alcuni emendamenti, non approvati, presentati dai senatori della VII Commissione Cultura,
e si dichiara pronto, se il Disegno di legge sarà approvato senza rilevanti modifiche che rispondano agli interrogativi posti,
ad appellarsi al Capo dello Stato, ricorrendo anche ai giudici della Corte Costituzionale per evidenti vizi d'incostituzionalità degli articoli della futura legge, fiducioso, come finora le sentenze dei TAR e del Consiglio di Stato hanno dimostrato, nella forza e nella saggezza del diritto della nostra Repubblica e a promuovere tutte le iniziative ritenute opportune per ostacolare l'approvazione dello stesso, dal non pagamento delle tasse universitarie da parte degli iscritti ai corsi presso le SSIS, allo sciopero generale e allo stato di agitazione del personale della scuola e dell'Università.

Napoli, li 27-02-04

Il Collegio Nazionale di Presidenza
Alessandra Boccanfuso
Marcella La Monica
Marcello Pacifico







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