Graduatorie ad esaurimento: Il prossimo DDG, la coda del diavolo. di Libero Tassella
Data: Giovedì, 05 marzo 2009 ore 12:48:55 CET
Argomento: Opinioni


Il prossimo DDG: la coda del diavolo.

 

 

 

 

 

 

La prossima settimana uscirà il DDG 2009 che disciplinerà, per il prossimo biennio 2009/2011, le graduatorie ad esaurimento. Credo  che i sindacati,   venerdì 5 marzo, daranno il loro definitivo avallo a un DDG ormai inadeguato e che si presta ad essere attaccato “ mille volte” . A mio avviso,  esso è illegittimo  allorquando , in premessa, crea un’ evidente disparità di trattamento tra l’aspirante neo inserito che si inserisce a pettine e chi, già inserito da anni in graduatoria , chiede, aggiornando la sua posizione, il trasferimento da una provincia ad un’altra. Evidentemente per i  burocrati del ministero e per tutti i sindacati ( preoccupati  solo del loro gruzzolo di iscritti in provincia),  l’aspirante in graduatoria   che chiede la mobilità territoriale è giusto  che sia  penalizzato,  che vada in coda. Inoltre, e  siamo alla follia,  si prevede l’inclusione, sempre in coda, in altre due province, oltre quella in cui si è già  “ a pieno titolo” inclusi, per favorire, si dice nel DDG, le assunzioni  in ruolo ( sic!); e perché solo  due province, non è forse tre il numero perfetto? Tutto è lasciato al caso , alla dea bendata o meglio al diavolo!   Siamo veramente arrivati al ridicolo , allorquando l’unica soluzione possibile  sarebbe stata  e resterebbe quella concreta delle graduatorie ad esaurimento nazionali con opzione ,ai fini dell’immissione in ruolo, della , delle province o di tutto il territorio nazionale da parte degli aspiranti, nel rigoroso rispetto del punteggio di graduatoria  accumulato negli anni; si ricorda,  che la graduatoria ad esaurimento si configura come  un vero concorso  pubblico per titoli. L’Italia è  stata unita  dal 1861, ma a quanto pare resta ancora quella dei cento campanili, delle  province, dei burocrati ministeriali e di quelli  sindacali. Un’altra occasione perduta, un caos amministrativo annunciato, infine l’inizio di un  contenzioso che  si preannuncia  questa volta di dimensioni colossali che rischia di aggiungere confusione a confusione, incertezza a incertezza, e si presta poi all’intervento autoritario del governo di Berlusconi;  grazie al conservatorismo della burocrazia amministrativa e sindacale, tendente alla difesa dell’esistente e delle tessere sindacali e della politica che riscopre la sua antica vocazione a creare separazione, steccati  tra nord e sud,  gli insegnanti meridionali possono mettersi in coda del reso lì  è il meridione, in coda da  circa 150 anni.

Libero Tassella  del Gruppo professione insegnante

 

 

 

 

 







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