Hanno presentato domanda per sostenere
gli esami dell’ex maturità 600
candidati, ma l’ufficio scolastico provinciale
ne ha già «bocciati» un centinaio
per mancanza di requisiti.
Già al lavoro, quindi, una apposita
commissione dell’ex provveditorato
agli studi, di cui fanno parte, il vice
provveditore vicario dott. Beniamino Rametta, i funzionari dell’ufficio scolastico
provinciale Teresa Lipari, Nello
Toscano, Lina Benigno, Agata Giuffrida
per affrontare i primi adempimenti
dei prossimi esami di Stato;
ovviamente, tutte le operazioni saranno
attentamente seguite dal
provveditore agli studi Raffaele Zanoli.
I candidati privatisti dovevano indirizzare
le istanze di partecipazione
agli esami all’ufficio scolastico regionale,
indicando almeno cinque sedi,
scelte dagli stessi in cui sostenere le
varie prove, tenendo conto, ovviamente,
della residenza. Qualora l’istituto
superiore vicino casa non dovesse
avere l’indirizzo scelto dal candidato,
l’ufficio scolastico provinciale
lo assegnerà nella scuola più vicina
alla residenza.
«Siamo stati delegati dalla direzione
regionale – ha spiegato Rametta –
ad assegnare gli alunni privatisti nelle
varie scuole statali e paritarie. Il nostro
compito è quello di verificare la
residenza dei candidati privatisti, li
destiniamo nei vari istituti tenendo
conto dei vincoli numerici, cioè al
massimo 35 candidati per ogni classe;
ovviamente, tra candidati interni
ed esterni il rapporto non dovrà superare
il cinquanta per cento degli
alunni interni. Saranno stati circa 500
i candidati ammessi agli esami su
600 domande presentate; ne abbiamo
escluso un centinaio per mancanza
dei requisiti di ammissione.
Insomma, come ogni anno vogliamo
garantire agli esami di Stato la massima
serietà e trasparenza».
Gli «esterni», qualora non avessero
conseguito un’idoneità o promozione
all’ultimo anno del tipo di maturità
scelta, entro maggio dovranno sostenere
esami integrativi con una commissione
composta da professori interni.
Candidati che per poter affrontare
gli esami di Stato dovranno raggiungere
la sufficienza in tutte le discipline
dell’esame integrativo.
A questi 500 candidati bisognerà
aggiungerne un centinaio che stanno
frequentando regolarmente da «interni
», ma che entro il 15 marzo potranno
ritirarsi per presentare domanda
per sostenere le prove di esame
da privatisti.
Questi alunni saranno ammessi nel
medesimo istituto e faranno gli esami
con gli stessi compagni di scuola,
tranne che volessero conseguire un
tipo di maturità diverso dal titolo che
rilascerebbe la scuola in atto frequentata.
C’è da dire, infine, che diversi privatisti
i quali nella scorsa sessione
hanno conseguito il diploma con una
bassa valutazione finale, affronteranno
nuovamente l’esame di Stato per
ottenere un diploma con la massima
votazione per avere più probabilità di
accesso nelle facoltà universitarie a
numero chiuso, per esempio medicina
e chirurgia. Come abbiamo rilevato
in altre occasioni, non vi sono novità
sulla composizione delle commissioni,
metà commissari esterni e
metà interni, con il presidente esterno.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)