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ottobre 2024
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Natura e Co-Scienza: La tutela dell’ambiente nella Carta Costituzionale. Iniziative della Fondazione ''Sorella Natura'' |
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31_07_05
L’assemblea del Senato si è espressa in
modo unanime sul disegno di legge costituzionale che introduce
all’interno
della Carta la tutela dell’ambiente. E lo fa nel modo più solenne:
intervenendo
su uno dei primi dodici articoli, quelli contenenti i “principi
fondamentali”,
che finora non sono stati mai oggetto di revisione. E’ questo un
passaggio così
giuridicamente delicato che si è preferito aggiungere un comma
piuttosto che
modificare il testo originale.
All’articolo
9
della Costituzione, laddove si afferma che “la
Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica
e
tecnica” si propone con il ddl, in cui sono confluite le proposte
di vari
gruppi parlamentari, di aggiungere la formula: “Tutela
l’ambiente, la
biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future
generazioni La
legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali
“.
L’altro
articolo investito per la prima volta dalla
riforma è il n.41, quello in cui la
Carta sancisce che “l’iniziativa economica
privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale
o in
modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”
e si
propone di aggiungere “alla salute,
all’ambiente”.
Al
terzo comma che recita “La legge determina i programmi e i
controlli opportuni perché
l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a
fini sociali” e si propone di aggiungere: “e
ambientali”.
Giuseppe
Adernò
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Natura e Co-Scienza: La reciprocità, l’evoluzione e la reincarnazione (Parte 2a) |
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“Quello che importa non è credere se la reincarnazione
esista o meno,
ma trovare la propria completa realizzazione nel presente”.
Jiddu Krishamurti, Il libro della vita, 1997
Per comprendere il sistema vivente bisogna associare all’evoluzione
materica, il sistema informale, ossia l’evoluzione psichica, cognitiva,
della Conoscenza e dell’informazione, attraverso la quale il Pensatore
immortale giunge al traguardo di potere esprimere compiutamente nella
materia l’Armonia e la Perfezione, che invero già possiede da sempre
nella Coscienza e che è sua sin dall’origine.
Si tratta del riciclo dell’energia di ogni vivente e dell’energia
umana, tramite nascite e morti ripetute, che non è da intendersi come
la prosecuzione dell’essere di prima o della precedente personalità,
poiché è l’intero preesistente, ossia tutto il trascorso del Pensatore
immortale ad essere coinvolto.
Un ciclo che a dire il vero è per molti versi non ideale, forse quasi
infernale e talora penoso, che però ha l’alto scopo di giungere alla
Perfezione e all’Armonia, così da fuoriuscire dal ciclo stesso ed
accedere nel Regno Divino, nel Regno delle Anime.
È il raggiungimento dell’Infinità e della conseguente Immortalità, in
cui la forma o il corpo fisico e la Coscienza diventano un tutt’uno
immortale, inscindibile ed indissolubile, ovverossia un Corpo di Luce,
in cui l’Anima è il corpo.
È pure il raggiungimento dell’unità con tutto il creato e la Natura,
dove non siamo né possiamo essere nella solitudine, un’unità che dunque
è libertà, perché è nella Comunione e non nella separazione che si è
veramente liberi.
Ed ecco che il fenomeno dell’Immortalità, dell’Illuminazione e
dell’Ascensione, consiste nel raggiungere lo stato d’integralità, cioè
lo stato della Natura dove ogni elemento, anche quello più infinitesimo
ed insignificante, coesistono in armonia in un tutt’uno.
In effetti ogni elemento in qualsiasi sistema della Natura svolge più
funzioni, e ogni funzione importante è sostenuta da molti elementi.
Noi al riguardo sappiamo dall’evoluzione, dall’embriologia, dalla
biologia e dalla fisiologia, che qualsiasi organismo sulla Terra deriva
da una filogenesi.
Marcello Castroreale, tratto da “Il
viaggio dell’Anima” Volume I © 2018 Amazon
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Natura e Co-Scienza: La reciprocità, l’evoluzione e la reincarnazione (Parte 1a) |
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“Sei stato, sarai. Sappilo mentre ci
sei”
L’Universo e l’uomo sono il risultato di una complessa, misteriosa,
mirabile interazione e reciprocità tra due mondi: il mondo fisico,
della Veglia, e il mondo metafisico, del Sogno, dell’ideazione, del
pensiero, del sentimento, dell’emozione e dello Spirito.
Il mondo fisico che appare certo e solido, in realtà è un sogno
immaginifico, in quanto esso è in una successione dove il presente
quale attualizzazione del passato, non permane così com’è, ma si
trasforma attimo per attimo per divenire altro o futuro, talché in tale
mirabile progressione la Veglia dell’attimo precedente diventa ricordo,
acquisendo essa stessa la consistenza del sogno o del futuro che
immaginiamo.
È una magia della Coscienza, dell’Infinità in cui la Veglia e il
Sogno, il Passato e il Futuro, si fondono e si integrano a vicenda
nell’armonia, nella bellezza e nell’intelligenza, tutto senziente,
vivente ed intelligente con uno scopo e una finalità.
Pertanto siamo dinanzi a due parti o polarità complementari in
interazione vicendevole tra loro dove la morte non esiste veramente.
Queste due polarità, che caratterizzano il mondo fisico in generale,
sono sostenute e intessute dalla Coscienza, ossia da un pieno
sostanziale o Etere che oggi la fisica denomina “campo punto zero”, che
permea, riempie ed avvolge tutte le cose e i viventi, senza il quale il
vuoto o il nulla sarebbe supremo, sicché ogni cosa ed essere sarebbero
privi di vita, senza significato e nell’oblio.
Marcello Castroreale, tratto da “Il
viaggio dell’Anima” Volume I © 2018 Amazon
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Natura e Co-Scienza: Atlantide e la spiritualità (Parte 2a) |
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“ La caratteristica dell’uomo è la
trascendenza di sé:
devi andare al di là di qualsiasi
cosa pensi di essere”.
Osho Rajneesh
“ Il cuore, non la ragione, sente Dio;
ecco ciò che è la fede:
Dio sensibile al cuore, non alla
ragione”.
Blaise Pascal
Si può pensare che la trasmutazione del corpo fisico in un Corpo di
Luce e l’immortalità siano impossibili, una fantasia e che per tale
trasformazione ci voglia qualcosa di particolare che non abbiamo.
In realtà per avere un Corpo di Luce immortale è molto semplice,
spontaneo, perché occorre solo compiere l’esperienza dell’Amore, che è
facile a dirsi ma molto difficile nella pratica.
Infatti la cosa sorprendente è che nel libro “ Atlantide un’umanità perduta”,
v’era la descrizione che questo avanzare di Atlantide e il Corpo di
Luce immortale, si realizzarono perché ogni individuo conobbe l’Amore e
ne fece esperienza nella sua interiorità, facendolo parte indistinta
del proprio essere.
Ora al sentire queste parole è comprensibile rimanere confusi, smarriti
e magari qualcuno potrebbe pure esclamare: “ Ma l’Amore è una cosa così semplice suvvia
! L’Amore non ci è sconosciuto: basta amare un’altra persona per
conoscerlo ed averlo !”
Invero l’Amore non è ristretto al legame tra due persone, in quanto in
questo caso spesso vi è attrazione fisica, ma è molto raro che vi sia
pure Amore, poiché l’Amore è un senso di sé profondo, misterioso, di
unione intima col trascendente, molto più ampio di quanto pensiamo, che
sconfina nell’Infinità e che coinvolge ogni campo della Natura, del
pensiero, dell’azione e tutte le cose.
È una forza o una pulsione vigorosa, straordinaria e travolgente, che
sovente sentiamo nel cuore, che anima e commuove l’intero esistente,
dall’infinitesima particella che compone la materia al più grande astro
del Cosmo e a tutti gli esseri, sospingendoli dal finito verso
l’Infinità.
È la commozione o il trasporto interiore intenso che crea la Vita senza
fine.
L’Amore è il Semplice, quantunque semplice non sia sinonimo di facile,
perché il più delle volte è difficile.
Gli Atlantidei individuarono perfettamente e a tale scopo che la sede
dell’Anima o Coscienza è nel Cuore e non nel cervello.
Quindi se chiediamo al nostro cuore di amare questo è Amore.
Marcello Castroreale
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Natura e Co-Scienza: Atlantide e la spiritualità (Parte 1a) |
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“ La Spiritualità è la ricerca dell’essere
autentico che è dentro di te:
io devo conoscere quale è la mia
realtà.
Una volta conosciuta, termina
qualsiasi ricerca di esperienze.
Non occorre qualche nuova avventura.
Quando conosci la vera realtà
interiore,
l’essere autentico, cessa ogni ricerca”.
Osho Rajneesh
Una ragione del tutto comprensibile per cui molte persone considerano
Atlantide un mito è che il suo ricordo, seppure ancora vivo in
tradizioni e culture razziali e tribali dell’area atlantica e altrove,
è stato a noi tramandato tramite leggende scritte in un periodo
successivo dal passato molto remoto in cui tale civiltà è probabile sia
esistita.
Infatti come è noto la tradizione orale, di generazione in generazione,
di fatti molto remoti, porta con sé il difetto di trasformare e
modificare i reali contenuti di cosa sia realmente successo e tutto con
facilità diventa una leggenda, una fantasia, un mito. Comunque è quasi
certo che l’umanità non ha avuto inizio con la storia ufficialmente
documentata, che è molto probabile rappresenta solo una piccola parte
dell’intera vicenda dell’uomo sulla Terra.
Tale civiltà di Atlantide s’irradio da un punto comune, quale sorgente
delle prime culture della Terra, da un continente insulare collocabile
nell’Oceano Atlantico. Ne consegue che Atlantide col tempo si perde nelle foschie indistinte
del mare.
Ma nel libro “A tlantide un’umanità
perduta”, già citato nel precedente su Atlantide e la
pietra filosofale, ogni cosa seppure sullo sfondo di un
racconto tra la realtà, l’immaginazione, il sogno e la fantasia, non
era del tutto nella leggenda e nell’incertezza, ma anzi descritta con
una certa precisione.
Marcello Castroreale
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Natura e Co-Scienza: Atlantide e la pietra filosofale |
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“È bene che
Atlantide resti un mistero. È giusto che l’uomo guardando l’oceano, si
inquieti pensando ad un lontano e imperscrutabile regno inghiottito in
un giorno e in una notte dalle acque e dal fuoco; all’orgoglioso sogno
di un’eternità infranta dal risveglio della Natura. Le civiltà nascono,
crescono ed infine muoiono. Prepariamoci a questo. Atlantide non è mai
esistita !
È in ogni luogo”.
Pierre Benoit
“L’immortalità dell’anima è una cosa
che ci riguarda in modo così forte, e ci tocca così in profondità, che
bisogna aver perso ogni sensibilità perché ci sia indifferente sapere
come stanno le cose”.
Blaise Pascal
“La vita è l’infanzia
dell’immortalità”.
Johann Wolfgang Goethe
Atlantide compare nei dialoghi di Platone, Timeo e Crizia, scritti
circa nel 360 a.C., che sono i primi riferimenti storici su questa
isola - continente leggendaria, in cui si era insediata una potenza
navale, pressappoco 9000 anni prima di Solone.
Il nome deriva da Atlante figlio di Poesidone, il leggendario
governante dell’oceano atlantico in cui si pensava si trovasse
quest’isola. Molti su Atlantide sono nel dubbio, tutt’al più ritengono che
essa sia solo un mito lontano nel tempo, una leggenda di una civiltà
mai esistita realmente, molti altri invece non hanno dubbi e credono
che essa sia esistita veramente. Difatti le testimonianze e i dati disponibili sono così molto lontani
nel tempo, talora così vaghi, incerti e nebulosi, che per quanto ci
sforziamo nessuno può dire nulla in favore o meno di Atlantide.
Marcello Castroreale
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Natura e Co-Scienza: Non amare è morire |
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“Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un
atto rivoluzionario”.
George Orwell
“Il capolavoro dell’ingiustizia è di
sembrare giusto senza esserlo”.
Platone
L’Amore è la forza propulsiva fondamentale che muove ogni cosa, ogni
essere, il Sole e le altre stelle, e non è facile penetrarne il mistero.
Beninteso tale forza non corrisponde a ciò che noi intendiamo nel senso
comune, ossia all’attrazione o al legame verso un’altra persona, perché
si tratta di tutt’altro, ovvero è una pulsione straordinaria che spesso
si sente nel cuore e che sospinge ogni cosa e ogni essere vivente dal
finito verso l’Infinità. Quando raramente si manifesta alla nostra vista l’Amore ci appare come
una Luce, che però è differente da quella elettromagnetica. È una Luce mirabile e straordinaria, granulosa, spesso colorata, il cui
irraggiamento non offende affatto la vista di chi la guarda, che in
alcuni casi appare simile ad una nebbia diafana che tende a
stratificarsi in basso.
La prova dell’esistenza di questa Luce è nelle recenti scoperte della
Fisica quantistica e nell’iconografia religiosa, dove i Santi e i
Maestri sono raffigurati attorniati da un’Aura luminosa.
Marcello Castroreale
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Natura e Co-Scienza: La Cannella |
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“ Così tutto il mio amore, la mia vita, e le
mie forze abbiano in te solo il
principio, in te solo la fine.
Dissipa le ombre dell’Anima
coi raggi splendenti così che la tua
Luce sia la mia, e la mia Luce sia la tua”
Athanasius Kircher
La cannella di Ceylon, Cinnamonum verum J. Presl., sin. Cinnamonum
zeylanicum Blume, è un albero sempreverde della famiglia delle
Lauraceae, che è la stessa famiglia a cui appartiene il noto albero
mediterraneo dell’Alloro. Molto simile alla cannella, da cui se ne
differenzia per la maggiore altezza e le foglie un po’ diverse, è la
cassia o Cinnamonum cassia (L.) Presl. – Lauraceae, da cui si ottiene
una analoga corteccia aromatica, che però è meno pregiata e molto più
ricca di cumarina, dagli effetti non sempre positivi sull’organismo.
Pianta dalla storia millenaria, originaria dello Sri Lanka e dell’Asia,
dove cresce nelle foreste pluviali tra i 300 e i 1000 m di altitudine.
Albero conosciuto nel Mediterraneo sin dai tempi più remoti. Introdotta
in coltivazione nel Madagascar, Malaysia e Antille.
Coltivata pure nello Sri Lanka, India, Brasile, Egitto e Cina. Della
pianta si usa per lo più la corteccia prelevata da rami con un diametro
di 2-2,5 cm. La corteccia essiccata è stata usata in vari modi sin dai
tempi più remoti e persino dagli Egiziani nella pratica
dell’imbalsamazione dei cadaveri. L’aroma della corteccia essiccata
della cannella è aromatico, secco e pungente che ricorda quello dei
chiodi o bottoni di garofano. Le foglie sono aromatiche e sono usate
per farne degli infusi.
Marcello Castroreale
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Natura e Co-Scienza: L’Anima e il Corpo (Parte II) |
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"Per ottenere la libertà spirituale le forze
evoluzionistiche da sole
non sono sufficienti. Gli esseri umani si ritrovano in una situazione
difficile consistente in un'esistenza fisica
in cui ignorarono le loro vere origini,
la loro natura essenziale, il loro destino ultimo;
per liberarsi hanno bisogno d'aiuto,
ma devono anche impegnarsi molto."
Stephan A. Hoeller
Il materialismo o meccanicismo, nato in Grecia dalle idee di Democrito
(460 a.C. - 370 a.C.), permane nella difficoltà di spiegare come sia
possibile che ogni parte e ogni organismo possano conformarsi nel loro
senso specifico, con finalità e scopo, di per se stessi e solo
attraverso processi materiali e secondo il caso e la necessità.
Di certo tutte queste cose da sole non bastano a determinare l'estrema
e stupefacente preordinazione e complessità del mondo fisico.
Il mondo fisico, così come è per qualsiasi altra cosa, oltre la materia
ha bisogno di un'informazione, di un progetto per strutturarsi in un
certo modo.
Ed ecco che l'idealismo, nato dalle idee di Platone (427 -347 a.C.), si
accosta di più alla vera realtà delle cose, in quanto vede il mondo e
ogni sua parte come sgorganti da un'Anima mundi o da un tutt'uno, cioè
da un'informazione immensa, mirabile e fantastica, che struttura ogni
forma vivente e non vivente.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Anima e il Corpo (Parte I) |
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"Che cos'è l'Anima ? L'Anima è Coscienza e brilla
come la luce dentro al cuore."
Brihadaranyaka Upanishad
Il pensiero è al fondamento del mondo fenomenico, che soverchia e
maschera l'Anima.
Quando ci risvegliamo dal sonno profondo o dal sogno prendiamo contatto
col mondo fisico e col nostro corpo.
Ad ogni nostro risveglio dal sonno o dalla "piccola morte", in modo
mirabile e non del tutto esplicato per la nostra consapevolezza
ordinaria, ogni cosa con gli elementi, gli atomi e le molecole è come
se risorgesse e si ricomponesse uguale a come era prima di
addormentarci.
Ed allora la nascita, la morte e la rinascita sono molto più sottili di
quello che pensiamo, di certo non sono fenomeni che sconosciamo e non
avvengono solo una volta nella vita, perché invero fanno parte della
nostra esperienza quotidiana e noi nel corpo d'abitudine moriamo e
rinasciamo o ci rincorporiamo ogni giorno, in ogni età evolutiva e
involutiva.
La reincarnazione non ci è sconosciuta, poiché essa in realtà è parte
del nostro essere e divenire individuale.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Le Piante e la Coscienza - Parte II |
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“Niente riflette l’ostinata e miracolosa insensatezza della vita meglio dell’atto sessuale. Pensiamo al giudizio che ne darebbe una pianta”. Mario Andrea Rigoni
Si ritiene, sbagliando, che la Coscienza sia una caratteristica peculiare dell’uomo o del regno animale, mentre le piante vengono di solito considerate come degli organismi inermi, privi di intelligenza e di qualsiasi altra caratteristica cognitiva, emozionale e coscienziale. Dire ad una persona vegetale è sinonimo di scarso valore. Il fatto è che l’apparenza inganna e che in realtà le piante sono degli organismi con un livello superiore di Coscienza. La Coscienza è Amore. Marcello Castroreale mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Le Piante e la Coscienza - Parte I |
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"Se le
piante sono sicure che la primavera verrà, perché noi,
esseri umani, non crediamo
che un giorno saremo capaci di raggiungere
e ottenere tutto ciò che vogliamo ?"
Khalil Gibran
La scienza, non avendo dei riscontri certi, non ammette l'esistenza
della Coscienza o dell'Anima ed attribuisce l'origine della vita,
dell'Universo, di ogni corpo ed effetto fisico, al caso e alla
necessità.
Ovviamente ciò non è sbagliato, in quanto credere ciecamente, senza
avere alcun dubbio, non è quasi mai una strada sicura che porta a buon
fine. La questione è che sull'Anima o sulla Coscienza trovare dei riscontri
non è semplice, poiché in tale ambito siamo nell'interiorità di ogni
individuo, di ogni essere, di ogni oggetto, ovvero ci ritroviamo nel
soggettivo, non nell'oggettivo e così è molto arduo al riguardo avere
delle conferme scientifiche e sperimentali. Ma d'altronde dire o affermare che dietro ogni forma, corpo e il mondo
fisico e la sua evoluzione, vi siano il caso e la necessità è privo di
validità, addirittura fuorviante, risibile e limitato.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: La Valle del Simeto (Parte III) |
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A
Mimmo Beato per l'Amore che nutre per la Valle del Simeto e Paternò,
fonte di ispirazione di queste pagine.
Con amicizia e gratitudine
La Vita e la Morte sono una cosa sola, come il Fiume e il Mare.
Khalil Gibran
La vegetazione e la flora caratteristiche della Valle del Simeto si
inquadrano nel Distretto Catanese che include il corso del Fiume
Simeto. L'intero Distretto Catanese
è
riferito al bioclima termo-mediterraneo
con specie tipiche nel litorale sabbioso, nella costa rocciosa, nei
calanchi, negli ambienti salmastri costieri, con vegetazione
erbacea,arbustiva, ripariale, sinantropica (flora che si sviluppa
dall'attività umana) ed azonale (flora che si sviluppa in presenza di
particolari condizioni edafiche indipendentemente dal clima). Il
Distretto botanico catanese include delle zone di particolare
interesse: Foce del Simeto, Foce del Fiume S. Leonardo, Fiume Simeto,
Monte Scalpello, Calanchi di Centuripe, di Agira, dei Sieli, Lago di
Pozzillo.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: La Valle del Simeto (Parte II) |
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A
Mimmo Beato per l'Amore che nutre per la Valle del Simeto e Paternò,
fonte di ispirazione di queste pagine.
Con amicizia e gratitudine
La Vita e la Morte sono una cosa sola, come il Fiume e il Mare.
Khalil Gibran
In prossimità di Adrano il Fiume Simeto riceve da destra uno dei suoi
principali affluenti: il Fiume Salso, che costituisce uno dei
principali rami sorgentizi.
Figura 12 Ponte-Acquedotto Biscari
che si trova dopo il Ponte dei Saraceni, nelle campagne della Mendolita
tra il territorio dei Comuni di Adrano (CT) e Centuripe (EN), andando
in direzione di Paternò. Costruito nel XVIII secolo dal Principe
Ignazio Paternò - Castello nel suo feudo di Ragona, per irrigare con le
acque delle Favare e di Santa Domenica i suoi possedimenti interessati
dalla coltivazione del Riso. L'acquedotto corre su arcate per 500 metri
ed attraversa il Fiume Simeto nel "Passo della Carruba". Figura di
Dominio pubblico.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: La Valle del Simeto (Parte I) |
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A Mimmo Beato
per l’Amore che nutre per la Valle del Simeto e Paternò,
fonte di ispirazione di queste pagine.
Con amicizia e gratitudine
La Vita e la Morte sono una cosa
sola, come il Fiume e il Mare.
Khalil Gibran
Quando l’Acqua bagna la Terra le dona la Luce della Vita e così ogni seme,
col Sole, l’Aria, il Fuoco e l’Etere, comincia presto a ridestarsi dal
suo sonno per germogliare e rinnovellarsi in un filo d’erba o in un
grande e possente albero. La Vita ha così il suo inizio, che nel suo
svolgersi e divenire fa si che ogni altra cosa e ogni vivente abbiano
la Vita e una forma propria. Tutto questo nello scenario di una
sbalorditiva continuità ed Immortalità della Vita, che è in cicli senza
fine, che si svolgono tra il mondo fisico e quello metafisico. In
particolare il ciclo idrologico dell’acqua, generato dall’energia
solare, di evaporazione e di precipitazione con i relativi scambi di
calore, è fondamentale in quanto contribuisce alla circolazione
oceanica ed atmosferica, senza le quali la Terra sarebbe un pianeta
invivibile.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’immortale Conte di Saint Germain |
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"La
morte è solo un'esperienza attraverso la quale siamo destinati ad
imparare una grande lezione: non si può morire". Paramahansa Yogananda
Il Conte di Saint Germain, nato forse nel 1698, è un famoso e
leggendario Alchimista, Massone, Rosacroce, amico di re Luigi XV di
Francia, della marchesa Madame de Pompadour, di Maria Antonietta e allo
stesso tempo finanziatore della Rivoluzione Francese, personaggio tra i
più importanti del periodo dell'Illuminismo (XVIII sec).
Voltaire che lo conobbe diceva di lui : "uomo che mai muore e che sa
tutto". Appariva eternamente giovane e si racconta della sua sparizione
durante un suo viaggio verso le montagne himalayane. Una lettera
del signor Dresser del 23/10/1778, indirizzata al Barone Uffel, Giudice
della Corte di Appello di Celle, affermava che Saint Germain aveva 182
anni, ma ne dimostrava 40. Dresser diceva che Saint Germain era in
possesso di certe gocce per mezzo delle quali otteneva la trasmutazione
di vari materiali in preziosi. Sosteneva anche che Saint Germain non
aveva entrate, né lettere di credito ma viveva in grande stile con
molte monete d'argento e d'oro che sembravano appena coniate.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Le piante saccarifere |
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"Ogni
cosa sulla Terra ha una natura mista, come una miscela di sabbia e
zucchero. Sii come la saggia formica, che prende solo lo zucchero e non
tocca la sabbia".
Paramhansa Yogananda,
Aforismi per la Vita, 2011
Gli zuccheri, carboidrati o glucidi provengono dal Regno vegetale ed
hanno formula generica Cn . (H2O)n. Essi sono ottenuti mediante la
fotosintesi clorofilliana e la nota reazione: 6CO 2
+ 6H 2O --> C 6H 12O 6
+ 6 O 2, che è una reazione fotochimica
dell’energia solare catalizzata dalle clorofille presenti nelle piante.
Tutti i vegetali sono organismi autotrofi e con la fotosintesi
clorofilliana riescono da sé a sintetizzare i carboidrati, che sono da
considerare le molecole prime della Vita. In linea teorica è possibile
ottenere i glucidi da tutte le piante, ma solo poche specie li
formano in concentrazione idonea per il processo d’estrazione dello
zucchero.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Il Loto asiatico simbolo dell’Illuminazione e dell’Ascensione |
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1) 2)
"Siamo Angeli con un'ala sola, possiamo volare soltanto restando
abbracciati"
Alberto Manzi - Luciano De Crescenzo
La Filosofia Indiana pone alla base del mondo fisico la dualità
costituita dalla Natura o Prakriti e dallo Spirito o Purusha.
La Natura è definita "il campo" (kshetra) ed è ritenuta inconsapevole
ma attiva, in quanto costituisce il campo dell'esperienza dell'Anima;
mentre lo Spirito è il "Conoscitore del campo" (kshetrajnanam),
consapevole ma inattivo, che rivestendosi di involucri fisici svolge la
sua azione nel campo della Natura.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Il noce l’albero della Pineale |
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Il noce, i suoi frutti e i
suoi fiori, appartengono ad un livello di
conoscenza alchemica superiore. Frequentemente la pineale è raffigurata
col fiore maschile dell'albero
della noce, anche se erroneamente viene confuso con la pigna dei
pini. Molto spesso dei manufatti, che richiamano la forma del fiore del
noce, vengono posti per decorare gli ingressi e le terrazze delle case,
al fine di essere beneauguranti, di buon auspicio ed apportatori di
felicità, gioia e prosperità sulla casa, sulla costruzione o sul luogo.
La Pineale svolge un ruolo di primo piano fisico, fisiologico e
metafisico, tanto è vero che sin dai tempi più antichi è stata ritenuta
la sede della Coscienza o dell'Anima o la finestra da cui la Coscienza
guarda. Possiamo aggiungere che tale ghiandola è importante nella
visione ed anche nell'evoluzione cognitiva e fisica dell'uomo ed ha una
correlazione significativa con l'albero del noce. In particolare la
ghiandola Pineale oltre a produrre numerose molecole
o secreti dai potenti effetti fisiologici nell'organismo, è il punto di
arrivo dell'organo metafisico conosciuto come Nadi Sushumna ed è
pertanto la sede dove le due polarità del femminile e del maschile, che
scorrono nei canali metafisici di Ida (negativa, discendente) e di
Pingala (positiva, ascendente), possono congiungersi nelle nozze
alchemiche o mistiche.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Batata la pianta alimentare dell’America |
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"Mangiare, è incorporare
un territorio". Jean Brunhes
Le piante per nutrirsi hanno bisogno di pochi elementi del Cielo e
della Terra. Non chiedono molto ma donano tutto ciò che hanno. In
questo modo e tramite il Divino, l’Amore e il lavoro infaticabile e
prodigioso delle Unità di Coscienza degli Elementali della Natura,
elargiscono la vita ad ogni altro vivente. Agli organismi vegetali bastano l’energia radiante del Sole, l’anidride
carbonica, l’acqua e i vari soluti del suolo per mantenere ed
accrescere i propri tessuti, il proprio corpo e svolgere i loro
processi vitali, biologici e metabolici. Ma la straordinarietà delle
piante non ferma qui, né tantomeno è limitata e circoscritta, ma si
protende e si amplia anche verso l’impensabile, ed è così che hanno una
crescità indefinita e una continuata giovinalità, derivate dai
meristemi apicali (vegetativo e radicale), che li mette in relazione
con ciò che per la nostra ragione è impossibile, ossia con
l’Immortalità e l’eterna giovinezza, con l’Infinità.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Ricino la pianta della vita e della morte |
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"La Vita è un mistero
che non finisce con la morte, ma nell'Amore, nel ritorno all'inizio, che ha le chiavi della Vita, dell'Immortalità e dell'Infinità ".
Marcello Castroreale, a mlm.
Il mondo fisico è il frutto di un dualismo mirabile quanto illusorio,
perché il suo fondamento è nell'interazione di due metà di un'Unicità
(Yin e Yang, Positivo e Negativo, Maschile e Femminile, Luce ed
Oscurità, Piacere e Dolore, Coscienza e Materia, ecc.), in azione
vicendevole tra loro, ognuna delle quali è coessenziale, invertibile,
rotazionale, coesistente e che in seme ha in sé stessa sempre l'altra
sua metà, in quanto ognuna è complementare dell'altra, non opposta. Ne
deriva che nell'esperienza terrena sperimentare oltre il piacere
anche il dolore e la sofferenza è inevitabile, perché entrambe sono le
due metà di una stessa ed unica cosa, in un vicendevole e reciproco
svolgimento tra loro, fatte dalla stessa sostanza. Perché ogni metà non
è a se stante o separata dall'altra come ci
sembra, in quanto se una polarità davvero lo fosse non potrebbe affatto
interagire con l'altra, né rispuntare.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’incredibile mondo in cui viviamo, ci muoviamo e siamo |
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"L'ignoranza è
il fattore più potente per limitare le possibilità della
maggioranza dell'umanità, e così i più continuano a vivere la
loro piccola vita meschina e tarpata, semplicemente perché non
comprendono la vita maggiore cui hanno diritto. ...... Se ci conosciamo
solo come uomini, viviamo come tali ed abbiamo soltanto il potere di
uomini; ma quando uno realizza il fatto di essere uomo-Dio,
allora uno vive come tale e possiede il potere di un uomo-Dio". Ralph
Waldo Trine
In generale si crede che è in Natura dove sono le cause all'origine
della sofferenza e della complicazione del mondo in cui viviamo, ci
muoviamo e siamo, in quanto se da un lato essa è provvida, generosa ed
offre tutte le cose buone e necessarie alla vita di ogni vivente,
dall'altro pone dolore, ostacoli, avversità, sfide ed enigmi. Gli
antichi Egizi simboleggiavano l'ambivalenza della Natura con la Dea
Hathor, la "signora di tutto" o "Dea primigenia", che nell'iconografia
veniva raffigurata con corna bovine sormontate dal disco solare, perché
era sia positiva, benefica e beneaugurante e sia negativa o la
vendicatrice divina, apportatrice di avversità e di sventure.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Orto Botanico di Messina 'Pietro Castelli' |
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" Chi viaggia in compagnia degli stupidi si
affligge lungamente sul
cammino; la compagnia degli stupidi cagiona sempre dolore, come lo
stare con un nemico; lo stare con un saggio cagiona felicità, come
l'incontrarsi con un parente".
(Dhamma - pada, verso 207)
Gli Orti Botanici sono dei Musei viventi che custodiscono, in un ordine
sistematico e classificatorio, i vegetali: gli organismi tra i più
complessi ed allo stesso tempo tra i meno conosciuti della Terra.
Alcuni Orti Botanici, come quello di Messina, sono peculiari. Infatti
l'Orto Botanico di Messina, il più antico della Sicilia, la cui
fondazione risale al 1638, è particolare per la sua storia e le vicende
che lo hanno interessato, senza dubbio contrastanti ed esemplificative
di come sia stata, in generale, l'evoluzione storica, sociale,
economica e culturale della Sicilia e di ciò che ha plasmato, seppure
in parte, ciò che noi oggi siamo.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Orto Botanico di Catania 'Hortus Botanicus Catinensis' |
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" Quando si comprende pienamente il
gran fatto della unità di tutta la vita - che tutti vi partecipiamo
poiché a tutti fluisce essa dalla Sorgente infinita - allora i
pregiudizi spariscono e cessano gli odi. L'Amore cresce e regna
supremo. L'esagerato egoismo è la radice di ogni errore, peccato e
delitto e l'ignoranza è la base di ogni egoismo".
Ralph Waldo
Trine
Conoscere bene le piante nel prossimo futuro, diverrà sempre più
importante e vitale per l'umanità, lo sviluppo, il progresso e la
civiltà. La stessa agricoltura, il cui cuore è nel regno vegetale,
diventerà
sempre più al centro dell'interesse collettivo ed individuale, poiché a
livello globale non vi sono eccedenze nella produzione primaria, anzi
siamo decisamente in una situazione di carenza rispetto alla richiesta
alimentare, di cibo e prodotti agricoli vari, sempre più pressante e
che viene da numerose Nazioni, in crescita sia economica e sia
demografica.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Le vie dell’olio tra passato e futuro (Parte II) |
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Sulla regione
d’origine dell’olivo ci sono varie opinioni. Una vuole che esso,
originario dall’Asia Minore, sia stato introdotto in Grecia e da qui in
Italia e nel Mediterraneo. Un’altra individua l’area di provenienza
nella regione compresa tra i monti a sud del Caucaso, le pendici
dell’altipiano iranico e le coste della Siria e della Palestina. È
risaputo però che l’ulivo si è sempre innestato sull’oleastro, che
vegeta spontaneamente in quasi tutto il bacino del Mediterraneo. In
Sicilia, per esempio, esistono ancora piccole aree residue di foresta
naturale e tanti toponimi che ne attestano inconfutabilmente la
presenza fin dal primo mattino del mondo: Ogliastro, Ogliastrello, ecc.
A ogni buon conto, i primi scrittori di cose siciliane confermano che
l’olivo nell’isola, almeno in epoca classica, era largamente coltivato
ed aveva una grande rilevanza economica e paesistica.
Prof. Giuseppe Oddo
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Natura e Co-Scienza: Le vie dell’olio tra passato e futuro (Parte I) |
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« Qui c’è un albero non piantato dalla mano
dell’uomo, germe nato da sé medesimo, e verdeggia abbondantemente in
questa terra: l’olivo dalle foglie glauche [...] che mai rapace vecchio
o capo devastatore estirperebbe con le proprie mani poiché ad esso
guardano gli dei del mondo dagli occhi chiari». Così Sofocle in
Edipo a Colono. Ma non era soltanto lui, nell’antica Grecia, a ritenere
sacro l’ulivo. All’origine di questa credenza c’è una leggenda.
L’onnipotente Zeus amava mettere in competizione i suoi parenti più
stretti. Un giorno promise il dominio della terra a chi, tra gli dei
dell’Olimpo, gli avesse presentato il dono più utile all’umanità. Si
fece allora avanti suo fratello Posidone che, affondando il tridente
nella roccia, fece sgorgare l’acqua del mare consentendo così agli
Ateniesi di navigare a distanza e dominare il mondo. Ma Zeus, che pure
aveva un debole per gli Ateniesi, non se la sentì di assegnare la
vittoria al fratello: volle mettere alla prova sua figlia Atena, prima
di pronunciarsi. Questa cominciò a percuotere la terra ordinandole di
produrre un albero nuovo e meraviglioso. Detto fatto: nacque l’olivo.
Prof. Giuseppe Oddo
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Natura e Co-Scienza: L’orto botanico di Palermo |
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L'orto botanico di Palermo
"Esiste un principio, prova contro ogni argomentazione, un ostacolo ad ogni progresso, che se mantenuto nel tempo non può che relegare la mente a perpetua ignoranza, si tratta del disprezzare qualcosa senza averlo verificato" Paley
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Natura e Co-Scienza: L’Alchimia e l’estrazione delle sostanze vegetali (Parte VII - Liquori) |
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I liquori sin dall’antichità
costituiscono delle bevande
idro-alcoliche, zuccherate, contenenti sostanze vegetali e molecole
attive di interesse farmacologico. Difatti alcuni liquori sono
conosciuti per i loro effetti come, ad
esempio, il liquore stomatico e digestivo Chartreuse ed alla Melissa.
Sono delle miscele di acqua, zucchero e alcol, a cui si aggiungono gli
aromi, le sostanze estratte dai vegetali e, in alcuni casi, i
coloranti. I diversi tipi di liquore si ottengono mediante dosi
variabili degli elementi prescelti per la loro composizione.
La gradazione alcolica in % in volume è variabile in riferimento al
tipo di liquore e di miscela scelta di alcol, acqua e zucchero, in
genere è a circa 30 – 40 % di alcol in volume. I liquori migliorano con
l’invecchiamento, in quanto i componenti si
fondono tra loro lentamente e col trascorrere del tempo.
I metodi a cui si ricorre per la produzione dei liquori sono: per
distillazione, per infusione e per essenze.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Alchimia e l’estrazione delle sostanze vegetali (Parte V - Alcol e acquaviti) |
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Al
termine della fermentazione, operata dai lieviti, dei liquidi
zuccherini derivati dalla spremitura di vari frutti o dalle sostanze
amidacee ricavate dal mais, dal frumento, dal riso, dalla segale,
dall'avena, dalle patate, ecc., si ottiene un liquido alcolico o una
bevanda alcolica, da cui per distillazione si ricava l'alcol.
La parola alcool etimologicamente è di derivazione araba e significa il
fatto o la cosa sottile. L'alcol etilico (CH 3-CH 2OH)
venne riconosciuto sicuramente nel XII
secolo, ed è un composto costituito da carbonio, idrogeno ed ossigeno.
Nell'Alchimia l'alcol etilico, nel regno vegetale, corrisponde al
Mercurio filosofico, cioè al principio femminile, al prana
o all'energia sottile. Si presenta come un liquido molto fluido e
incolore, che diviene
viscoso alla temperatura di -80°C e congela a -130°C, bolle alla
pressione di 760 mm di mercurio a 78,35°C e l'alcol a 95,5° G.L. bolle
alla stessa temperatura, mentre la miscela azeotropica a 97,1°
G.L. bolle a 78,23° C, vale a dire ad una temperatura leggermente
inferiore di quella dell'alcol puro.
Marcello
Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Alchimia e l’estrazione delle sostanze vegetali (Parte IV – Distillatori, distillazione e rettificazione) |
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Nell’Alchimia la
distillazione e i distillatori sono intimamente
collegate tra loro.
Ciò deriva dalla costatazione che il processo della distillazione,
seppure in modo simile, accade in Natura e nell’organismo di ogni
vivente.
Il nostro corpo, ad esempio, ha di norma una temperatura di circa 36°C,
che è mantenuta costante dai processi metabolici basali e con il
dispendio di energia.
Varie ghiandole ed organi hanno strutture che somigliano a dei veri e
propri capitelli dove avviene verosimilmente una deflemmazione, ovvero
da cui dal sangue, dalla linfa o dal liquido interstiziale, con debole
energia e calore, distilla la sostanza specifica e deputata a svolgere
la particolare funzione.
Una conferma la ritroviamo nella malattia in cui si ha pure
l’elevazione della temperatura corporea, che dimostra come in tale e
difficoltoso stato il fabbisogno di “distillati” sia aumentato, per il
maggiore dispendio che la malattia comporta e ciò nel tentativo di
risolverla.
Gli Alchimisti per imitare la distillazione naturale, a debole energia
e calore del corpo, che facilita le trasmutazioni, ricorrevano per lo
più alla distillazione a bagnomaria.
Marcello
Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Alchimia e l’estrazione delle sostanze vegetali (Parte III – Alchimia e distillazione) |
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L'Alchimia
è correlata alla scienza dell'Anima e dell'unione o fusione immortale
delle due parti dell'uomo, del Corpo e dell'Anima. È anche la ricerca,
interiore ed esteriore, che conduce ad entrare in risonanza con la
Natura, con le sue due forze complementari per giungere all'armonia e
alla vita eterna. Tutto ciò, similmente alla distillazione,
costituisce un processo più o meno lungo e complesso, talora complicato
e difficile, piuttosto che un fatto magico, istantaneo e miracoloso.
La scienza alchemica è stata sempre strettamente legata all'estrazione
delle sostanze vegetali e alla loro distillazione, perché nei vegetali
è presente l'Anima, il principio di Crescita - Vita, rappresentati
dalle essenze o oli essenziali che producono, correlati alla dualità
della manifestazione fisica, al solve et coagula, alla trasfigurazione
da una forma ad un'altra. Difatti la manifestazione universale è
possibile mediante l'interazione
di due fasi o principi inversi, che in realtà sono complementari
e cioè essa si alterna dal manifestato al non manifestato e viceversa.
La cosa straordinaria e per molti versi sorprendente è che questi due
stati sono sempre perfettamente simultanei e contemporaneamente
invertibili. E sovente ciò non è facilmente comprensibile.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Alchimia e l’estrazione delle sostanze vegetali (parte II – Decomposizione e fermentazione alcolica / 2) |
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Condizioni favorevoli e ottimali per
la fermentazione alcolica
I lieviti, come tutti gli altri organismi biologici, necessitano
di numerosi elementi nutritivi.
Lo zucchero costituisce per essi il principale alimento.
In generale tutti i liquidi zuccherini ottenuti dai vegetali, hanno
nella loro composizione gli elementi necessari per la moltiplicazione e
la vita dei lieviti.
Però in alcuni casi è necessario creare le condizioni ideali per la
loro vita, regolando ad esempio il pH del mezzo con l’aggiunta di acido
tartarico, con l’incremento della quantità di elementi azotati,
minerali e vitamine.
A tale proposito è anche da segnalare, che un eccesso di alcune
sostanze provoca il blocco dell’attività dei lieviti e nei casi più
estremi la loro morte.
Lo zucchero, in proporzioni superiori al 24 - 28 %, provoca tale
evenienza, come pure il prodotto da loro stessi formato e cioè l’alcol.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Alchimia e l’estrazione delle sostanze vegetali (parte II – Decomposizione e fermentazione alcolica / 1) |
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Le
piante con la fotosintesi clorofilliana solidificano la luce del
Sole in zucchero, trasfigurandola poi in varie molecole che si
combinano tra loro per originare ogni struttura e funzione in ogni
tessuto, organo, sino a comporre così l’intero organismo. Tali
sostanze e molecole sono mantenute dalle due forze complementari
che gli Egizi chiamavano ordine ( Horus)
e caos ( Set); quindi l’armonia
è alla base della stabilità di ogni organismo e sistema. Difatti la
stabilità del tessuto, dell’organo, dell’organismo o del
sistema viene persa allorquando il metabolismo non è più in equilibrio,
e quando una parte complementare comincia a prevalere sull’altra in
modo significativo e sempre più permanentemente.
Marcello
Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Origine, geomorfologia, stratigrafia e vegetazione del sistema collinare compreso tra Motta S. Anastasia, Misterbianco e Catania |
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Delimitato
dalla rete viaria che collega i centri urbani di Motta S.
Anastasia (colline: Ninfo, Cannicciola, Milione, Sieli, Valanghe
d’Inverno, Rinazzo), di Misterbianco (colline: Port.la dei Sieli,
Mezzocampo, Gilestri) e di Catania (colline: Gilestri e Monte Po), si
situa un sistema collinare costituito con un’altimetria che non supera
i 600 m slm. L’area è attraversata nella parte centrale dalla strada
provinciale 12/II Incarozza. Segnando nella cartografia IGMI tre
vertici in Bivio Bottoga, P.go Cravona/Monte Po e contrada Rinazzo, si
ottiene un triangolo rettangolo dalla superficie di circa 1200/1300 ha.
Le colline hanno un suolo prevalentemente sedimentario - alluvionale e
in alcune limitate zone di tipo lavico (Neck di Motta S. Anastasia, con
colonne laviche prismatiche alla base. Propaggini basaltici affioranti
nel vallone dei Sieli in cui scorre il torrente omonimo). Tale sistema
collinare si è originato nel corso di un tempo estremamente lungo ed è
stato plasmato dalle forze geologiche, dal vento, dall’acqua
(precipitazioni meteoriche, torrenti, fiumi o corpi idrici
superficiali, ambienti di sedimentazione: lacustre, lagunare), dal
clima e dalla rapida o lenta deposizione in acqua dei diversi
componenti di terra ...
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: La gestione dei rifiuti in Sicilia e le colline di Motta S. Anastasia, Misterbianco e Catania |
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Gli organismi
viventi ad un primo esame sembrano essere indipendenti
dall'ambiente in cui vivono, poiché l'informazione appare procedere dal
codice genetico o DNA sino alla composizione e struttura specifica.
Tuttavia ciò non è del tutto vero ed analisi più approfondite portano
alla conclusione che l'ambiente, cioè l'intorno o il luogo in cui si
vive e dove si è in interazione con gli altri viventi, è parecchio
determinante e fondamentale per ogni organismo, poiché da esso si
origina quel flusso di materia e di energia indispensabile per
scatenare nella materia "inerte" quelle trasformazioni che rendono il
cibo, l'aria, l'acqua e " perfino i
pensieri, le emozioni, le sensazioni e i sentimenti, corpo vivente
specifico" (A. Ceruti, 1986).
La cura e la difesa dell'ambiente naturale e della sua salubrità ed
integrità non è dunque qualcosa di astratto e che non ci appartiene,
perché è invero un impegno e un dovere per tutti e un atto
d'amore verso noi stessi, perché senza di esso è impossibile la vita e
il mantenimento del nostro corpo. La Sicilia dal punto di vista
ambientale e nei suoi vari contesti
naturali si ritrova, per le particolari vicende umane, storiche e
culturali, accadute nel corso del tempo, in fase di degradazione
ambientale, territoriale, paesaggistica, vegetazionale, che diventa di
conseguenza socio-culturale ed economica.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Alchimia e l’estrazione delle sostanze vegetali (parte I - Alchimia e tecniche di estrazione) |
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Una magica e
stupefacente Alchimia si realizza istante per istante nel
Regno Vegetale, in ogni tessuto ed organo, in ogni pianta e in ogni
organismo vegetale, per donare grazie alla luce del Sole la vita.
Infatti la luce, in quel mirabile laboratorio delle piante che sono i
tessuti vegetali, con la fotosintesi clorofilliana determina
l'assorbimento dell'anidride carbonica e allo stesso tempo il rilascio
dell'ossigeno in atmosfera necessario per gli altri viventi.
È verosimile che nel processo e con la clorofilla si realizzi una prima
fase alchemica, cioè la compressione coerente delle onde sinusoidali
della luce, che con l'anidride carbonica e in tal modo si condensa e si
solidifica in zucchero.
Successivamente col metabolismo vegetale, tale sostanza o luce
solidificata si trasfigura in innumerevoli composti che sono i
metaboliti primari e secondari, che diventano cibo per gli altri
organismi viventi, incapaci di nutrirsi da se stessi e sostanze di
interesse farmacologico e clinico. Le piante sono gli Alchimisti più
importanti, capaci, straordinari,
preparati, profondi ed esperti esistenti sulla Terra.
Marcello
Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Lo straordinario metabolismo delle piante (parte II) |
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L’interesse per i metaboliti secondari riguarda le sostanze coloranti, aromatiche e farmacologiche. La quantità e la qualità di queste sostanze contenute nella pianta variano secondo diversi fattori ed elementi che intervengono nella loro biosintesi e con lo stadio di sviluppo della pianta e l’ambiente, e quindi la raccolta delle piante coincide con il tempo balsamico in cui è più alto il contenuto dei principi attivi che corrisponde, in generale, al periodo successivo alla fioritura e prima della fecondazione. Il contenuto di molecole attive non è lo stesso in tutta la pianta, ma può essere di più in alcune parti. Alcuni principi attivi si ritrovano di più nella corteccia, nelle foglie, nei fiori, nei frutti, nei semi, nella radice, nei tuberi, nei rizomi e nelle gemme che contengono gran parte dell’energia della pianta. Il seme è una riserva autonoma di nutrienti necessari per la futura pianta composto in prevalenza da glucidi, lipidi e protidi, da cui si estraggono amidi e oli vegetali. Oltre che nelle parti della pianta i metaboliti secondari dei vegetali si riversano nelle loro secrezioni (resina, gomma, lattice). Inoltre nonostante la complessità e la diversità che caratterizza tali molecole, ogni sostanza è costituita da una semplice molecola di base sovente unita ad altre simili. Marcello Castroreale mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Lo straordinario metabolismo delle piante (parte I) |
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Il regno vegetale è sorprendente e nonostante tutti i progressi scientifici fatti dall’uomo è ancora per buona parte misterioso e c’è ancora tanto da scoprire anche riguardo al metabolismo vegetale, che è davvero molto complesso ed elaborato. Ciò è unito alla sottostima e alla superficiale conoscenza delle piante che, in generale, la gente ritiene al più e sovente delle presenze di scarsa importanza. Infatti un albero si taglia senza pensarci tanto, tant’è che perfino attribuire ad una persona il termine di vegetale ha assunto nel linguaggio corrente il significato di dispregio e di scarsa importanza. Nel nostro comune modo di pensare e di agire a tanto di profondamente errato siamo arrivati. I vegetali invero sono tutt’altro e molto più avanzati di quello che comunemente si crede. Inoltre sono al fondamento della vita e dell’esistenza di ogni cosa e di ogni essere e ciò non sarà mai abbastanza ripeterlo. Sono organismi modulari e autotrofi in grado di ricostituire le parti che perdono e di nutrirsi da se stessi e necessitano di elementi di base quali: l’acqua, i minerali e l’anidride carbonica, che vengono assorbiti dall’ambiente in cui vivono e cioè dal suolo e dall’atmosfera. Marcello Castroreale mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: La fotosintesi clorofilliana fonte della vita (parte II) |
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Il regno vegetale e alcuni gruppi di batteri includono gli organismi autotrofi capaci, con la fotosintesi clorofilliana, di nutrirsi di sostanze inorganiche trasformandole in sostanze organiche assimilabili. Tali organismi sono i costruttori della biosfera, mentre gli eterotrofi, incapaci di nutrirsi da se stessi, consumano la biosfera. Ovviamente questi organismi sono tra loro complementari e coinvolti nei cicli della Terra regolati dall’armonia, che tuttavia data la complessità dei sistemi viventi, può subire alterazioni di vario tipo e in particolare per azione antropica. La fotosintesi clorofilliana è ciò che sostiene la vita mediante una piccola corrente elettrica mantenuta dalla luce del Sole. La reazione complessiva della fotosintesi è la seguente: 6CO 2 + 12 H 2O + energia luminosa -> glucosio (C 6H 12O 6 / CH 2O) + 6O 2+ 6 H 2O Marcello Castroreale mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: La fotosintesi clorofilliana fonte della vita (parte I) |
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Gli antichi Egizi raffiguravano il disco solare sormontato dal simbolo della vita o della croce ansata o ankh, che ha il significato di vita terrestre, di immortalità e di armonia degli opposti o meglio dei complementari, senza la quale sopravviene la morte e la fine di ogni cosa. Tale simbolo richiama l’integralità e la ciclicità della vita ed è di immediata e facile comprensione, cioè dalla radiazione del Sole con l’interazione delle piante sono elargiti a tutti i viventi i doni della luce, del calore, della vita e dei cicli terrestri, interpretati in forma simbolica dalla croce a T o “tau” e dall’elisse posta sopra. Inoltre in molte raffigurazioni murali dei templi egiziani il disco solare è irradiante dei raggi, ognuno dei quali termina con una piccola mano che dona l’ankh, cioè la vita. Tale simbologia è di una disarmante quanto stupefacente semplicità e tuttavia comunica chiaramente all’osservatore la complessità del mondo e che la vita sul nostro pianeta dipende interamente dalla radiazione solare, cioè dalla stella a noi più vicina e dai vegetali che riescono, con la fotosintesi clorofilliana, a catturarla e a trasformare l’energia elettrica generata dalla luce in sostanza, che è di nutrimento per i vegetali stessi e tutti gli altri viventi. Marcello Castroreale mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: Il suolo, ciclicità della vita e l'immortalità |
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"Il suolo è la sorgente della vita; solo l’inettitudine umana può inaridirla." P. Principi
Il suolo, costituito per circa l’80% da minerali silicati, deriva dalla disgregazione delle rocce (eruttive, sedimentarie, metamorfiche), che avviene in generale con due differenti tipi di alterazioni, quella fisico-meccanica (interazione dovuta a forze di massa o di volume) con la quale si ottengono i frammenti più grossolani (regolite) a cui segue quella chimico-organogena (interazione dovuta a forze di superficie). Il passaggio dalla prima alla seconda modalità di alterazione si ha con l’idoneo aumento della superficie specifica (Sp= S/M), che si verifica al diminuire delle dimensioni delle particelle o dei granuli del suolo. Difatti un cubo di 1 m di lato ha una superficie complessiva di 6 m2 e se venisse tagliato a metà attraverso le sue facce ne risulterebbero 8 piccoli cubi dalla superficie di 12 m2 (1 g di argilla, dalle dimensioni ridottissime Ø ≤ 0,002 mm, arriva a sviluppare circa 800 m2 di superficie). L’aumento della superficie specifica dei granuli innesca quindi le reazioni chimiche ed organiche, che consentono la formazione delle particelle di terreno più minute come i colloidi minerali (argilla) ed organici. Marcello Castroreale mcastroreale@alice.it
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Natura e Co-Scienza: L’Istruzione agraria in Sicilia e l’Istituto Agrario di Adrano |
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Il regno vegetale comprende il 99.9 % degli organismi viventi sul nostro pianeta ma a causa dell’apparente loro immobilità e dell’erroneo convincimento della superiorità degli animali e dell’uomo, esso è sottostimato. Difatti la stragrande maggioranza di noi crede, sbagliando, che le piante non abbiano sensi, memoria ed intelligenza, quando invero hanno più di 20 sensi rispetto ai nostri 5, memorizzano quanto accade attorno a loro, comunicano, seppure in un modo diverso da quelli che conosciamo, con tutto quanto vive nell’ambiente ed hanno probabilmente un’intelligenza di molto superiore alla nostra. Il cervello delle piante è individuabile nelle radici in cui si rintracciano gli stessi neurotrasmettitori e molecole neuro-attive (acido glutammico, GABA, Acetilcolina, serotonina, melatonina, etc.) di quelli presenti nel sistema nervoso animale. prof. Marcello Castroreale mcastroreale@alice.it
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Postato da Redazione Martedì, 01 ottobre 2013 07:30:00 (6262 letture) (Leggi Tutto... | 8408 bytes aggiuntivi | Voto: 5) |
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Natura e Co-Scienza: La più grande discarica siciliana nel territorio di Motta S'Anastasia, che con l’ulteriore richiesto ampliamento forse diverrà, a questo punto, la più |
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L’ambiente è molto deteriorato e la Sicilia, rispetto anche a soli 200 anni fa, per cause antropiche è adesso quasi priva della vegetazione boschiva al di sotto dei 1200 m di quota, che invece prima ricopriva diffusamente la nostra regione, nonostante il clima non sia mutato rispetto a 400-500 anni fa. Ed allora è da chiedersi cosa resterà di noi alle generazioni future se continuiamo imperterriti in questa direzione. È quindi auspicabile che nelle scuole la materia di studio fondamentale per tutti gli alunni di ogni tipo di scuola diventi l’ecologia applicata, in modo da avere ognuno una seppure parziale conoscenza dei delicati equilibri ecologici che regolano il nostro bellissimo quanto fragile pianeta. Con una maggiore sensibilità verso l’ambiente scopriremo pure che i problemi della nostra regione non sono veramente quelli del bilancio, della criminalità e del lavoro, poiché questi invero, ad un esame attento, sono il riflesso dei danni antropici all’ambiente con la riduzione fortissima della vegetazione, della dispersione dei rifiuti, dell’incuria dell’intorno e della conseguente disarmonia tra l’uomo e la natura. Marcello Castroreale - Motta S. Anastasia mcastroreale@alice.it
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Postato da Redazione Venerdì, 27 luglio 2012 10:00:00 (3897 letture) (Leggi Tutto... | 7052 bytes aggiuntivi | Voto: 5) |
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