PALERMO 23-08-2002 Granata giustifica il posticipo, e la conseguente chiusura a metà giugno, oltre che con il caos determinato dal problema supplenze, anche con il ritorno ai tempi in cui il 1° di ottobre segnava per tutti il rientro nelle aule. Severo il giudizio di Angelo Prizzi, segretario regionale della Cisl scuola, che auspica un ripensamento da parte dell’assessore, e quello di Leonardo Saguto, preside e coordinatore per la Cgil scuola dei dirigenti scolastici della provincia di Palermo, che ritiene la modifica del calendario a ridosso dell’anno scolastico “assolutamente improduttiva” e considera il provvedimento “in netta contrapposizione con l’autonomia delle istituzioni scolastiche che dovrebbero poter organizzarsi come meglio credono, in relazione alle esigenze dell’utenza e dell’istituto”. La decisione di Granata ha alla base un imprevisto dalle conseguenze imponderabili, e cioè la sentenza del Tar del Lazio che rimette in discussione tutte le graduatorie permanenti e, conseguentemente, il conferimento delle supplenze. Già mercoledì mattina Guido Di Stefano, dirigente del Csa di Palermo, si diceva convinto, alla luce della decisione del Tar, che si dovesse rivedere il calendario delle convocazioni per l’attribuzione degli incarichi a tempo determinato, che interessano circa 1.200 posti di scuola media e superiore in città e provincia. Di diverso avviso però il direttore generale per l’Istruzione in Sicilia, Michele Calascibetta: “A prescindere dal nuovo calendario scolastico stilato dalla Regione, tutti i Csa effettueranno le convocazioni secondo i tempi già stabiliti, a meno che non arrivi una circolare con direttive diverse da parte del ministro”. A questo punto i supplenti, confusi tra mille dichiarazioni contrastanti, sono nel completo pallone. Lo slittamento dell’apertura delle scuole servirà a limitare i danni? Molti dirigenti scolastici pensano esattamente il contrario. Secondo Giovanni Pusateri, responsabile Anp della provincia di Palermo, il posticipo è molto grave perché di fatto riduce il servizio scolastico. “Per fortuna – dice – i danni prodotti dalla Regione possono essere corretti dalle scuole”. Libere di anticipare l’inizio delle lezioni. (Fonte: Repubblica.it Palermo)
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