E SE LA SCUOLA FOSSE “FAI DA TE”?
Certo che a volte se ne leggono delle belle. L'ultimo numero di “Reason”, bella e vivace rivista liberale d'oltreoceano, sottolinea una rivoluzione che si sta compiendo nel mondo dell'educazione: l'homeschooling. Cosa vuol dire? Una cosa molto semplice: i figli vengono istruiti in casa dai genitori o da piccoli gruppi di genitori.
Comeeee? ci verrebbe da esclamare. Dopo anni di lotte per favorire l’istruzione pubblica, garantire a tutti la medesima formazione, livellare le differenze economiche e sociali, adesso viene fuori questo bislacca tendenza?
Eppure negli Stati Uniti, grazie anche ad una legislazione relativamente leggera o in molti casi assente, il fenomeno sta crescendo in maniera vertiginosa: nel 1999, secondo i dati del Dipartimento dell'Istruzione, la cifra dei ragazzi educati in casa ammontava a 860.000 circa, a rappresentare l'1.7 % degli studenti americani dai 5 ai 17 anni, mentre nel 2003 questo dato è salito al 2.2 %.
Ma come? La scuola pubblica è sacra, aiuta la socializzazione, permette a tutti I ragazzi di avere la stessa medesima formazione, non importa chi è bravo e non bravo, non conta la valorizzazione delle capacità individuali, basta sacrificare l’individualità in nome dell’egualitarismo. E poi, vuoi mettere? I programmi uguali per tutti, scelti in base alle esigenze della società moderna (!), la creazione dei cittadini di domani su un ideale comune, insomma meglio di così…
Eppure, eppure bisogna considerare sempre il rovescio della medaglia. Le famiglie sono profondamente insoddisfatte della scuola pubblica, diciamoci la verità, non è il paradiso che ci avevano promesso tante illustri battaglie dei tempi andati. Troppo appiattimento, scarsi vantaggi per I ceti più deboli, noia a valanga per I talenti.
Maliziosamente dunque si offre la riflessione su questa affermazione di Ludwig von Mises: «Vi è, in verità, un'unica soluzione: lo Stato, il governo, le leggi non debbono in nessun modo interessarsi della scuola e dell'istruzione. I fondi pubblici non debbono essere usati per tali fini. L'educazione e l'istruzione dei giovani debbono essere lasciate interamente nelle mani dei genitori e di associazioni e istituzioni private».
E se fosse questo l’inquietante modo per porre fine a tanta dilagante non istruzione di massa?
Silvana La Porta
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