Con una
cerimonia semplice e ricca di valenza storica e culturale è stata
celebrata
presso il monumento di Caduti a S Agata Li Battiati,
la festa del 2 giugno nel 75° anniversario
della proclamazione della Repubblica.
La polizia municipale, l’associazione Carabinieri, i Bersaglieri con la tromba , Il sindaco della Città, Marco Nunzio Rubino e il sindaco dei ragazzi dell’Istituto S Maria della Mercede, Martina Vaiana, il parroco che ha guidato la preghiera per i caduti , la corona d’alloro , l’alzabandiera e i cittadini che cantano l’Inno d’Italia, ecco cosa avviene in una cittadina dell’area metropolitana di Catania. Il Sindaco ha inoltre consegnato l’attestato di benemerenza al Comandante e agli Ispettori della Polizia municipale che si sono distinti per il generoso servizio pubblico durante i giorni del lockdown e ancora oggi nei centri di vaccinazione.
Il sindaco della Città, Marco Nunzio Rubino e il
sindaco dei ragazzi dell’Istituto S Maria della Mercede, Martina Vaiana
al
Monumento dei Caduti
Nel
messaggio
del Sindaco Rubino sono stati ricordati i momenti salienti di questi 75
anni di
storia che hanno dato una specifica identità all’Italia fedele alla
Carta
Costituzionale,
Il due giugno è una festa ricca di senso, perché disegna un percorso: ricorda l’avvio di un processo di ripresa, di sviluppo, dopo la guerra Nell’arco di due anni in Italia, a causa del virus, ci sono state tante vittime quante nei primi tre anni della seconda guerra mondiale, dalle macerie della quale si è ripartiti proprio nella data simbolica del referendum istituzionale, il 2 giugno 1946.
Se Repubblica significa “cosa di tutti”, e dunque casa di tutti, le regole devono essere di tutti e per tutti, come si conviene ad una democrazia, senza privilegi per nessuno.
Quella italiana si definisce repubblica “democratica” – una democrazia personalista e pluralista – “fondata sul lavoro” e questa espressione segna l’impegno, il tema, di tutta la nostra Costituzione”.
come ricordava anche Amintore Fanfani: “la massima espansione di questa comunità popolare potrà essere raggiunta solo quando ogni uomo e ogni donna avrà realizzato nella pienezza del suo essere, il massimo contributo alla prosperità comune”.
Alcide De Gasperi, a conclusione dei lavori della Costituente ha affermato : “l’Europa e il mondo riconoscano nell’Italia nuova, nella nuova Repubblica, assisa sulla libertà e la democrazia, la degna erede e continuatrice della sua civiltà millenaria e universale”.
Occorre riannodare le parole lontane dei protagonisti di quella storia, con la realtà del presente.
Il virus Covid-19 ci ha insegnato che bisogna guardare alto. Essere consapevoli di avere basi solide e mantenere la lucidità e la cultura per riconoscerle e usarle come propulsione per un progresso di civiltà e di sviluppo rendendo questo impegno realistico e possibile.
Giuseppe Adernò
La polizia municipale, l’associazione Carabinieri, i Bersaglieri con la tromba , Il sindaco della Città, Marco Nunzio Rubino e il sindaco dei ragazzi dell’Istituto S Maria della Mercede, Martina Vaiana, il parroco che ha guidato la preghiera per i caduti , la corona d’alloro , l’alzabandiera e i cittadini che cantano l’Inno d’Italia, ecco cosa avviene in una cittadina dell’area metropolitana di Catania. Il Sindaco ha inoltre consegnato l’attestato di benemerenza al Comandante e agli Ispettori della Polizia municipale che si sono distinti per il generoso servizio pubblico durante i giorni del lockdown e ancora oggi nei centri di vaccinazione.
Il due giugno è una festa ricca di senso, perché disegna un percorso: ricorda l’avvio di un processo di ripresa, di sviluppo, dopo la guerra Nell’arco di due anni in Italia, a causa del virus, ci sono state tante vittime quante nei primi tre anni della seconda guerra mondiale, dalle macerie della quale si è ripartiti proprio nella data simbolica del referendum istituzionale, il 2 giugno 1946.
Se Repubblica significa “cosa di tutti”, e dunque casa di tutti, le regole devono essere di tutti e per tutti, come si conviene ad una democrazia, senza privilegi per nessuno.
Quella italiana si definisce repubblica “democratica” – una democrazia personalista e pluralista – “fondata sul lavoro” e questa espressione segna l’impegno, il tema, di tutta la nostra Costituzione”.
come ricordava anche Amintore Fanfani: “la massima espansione di questa comunità popolare potrà essere raggiunta solo quando ogni uomo e ogni donna avrà realizzato nella pienezza del suo essere, il massimo contributo alla prosperità comune”.
Alcide De Gasperi, a conclusione dei lavori della Costituente ha affermato : “l’Europa e il mondo riconoscano nell’Italia nuova, nella nuova Repubblica, assisa sulla libertà e la democrazia, la degna erede e continuatrice della sua civiltà millenaria e universale”.
Occorre riannodare le parole lontane dei protagonisti di quella storia, con la realtà del presente.
Il virus Covid-19 ci ha insegnato che bisogna guardare alto. Essere consapevoli di avere basi solide e mantenere la lucidità e la cultura per riconoscerle e usarle come propulsione per un progresso di civiltà e di sviluppo rendendo questo impegno realistico e possibile.
Giuseppe Adernò
Il sindaco della Città, Marco Nunzio Rubino e il sindaco dei ragazzi dell’Istituto S Maria della Mercede, Martina Vaiana al Monumento dei Caduti
Rappresentanza
del CCR dell’Istituto S Maria della
Mercede con la direttrice Lina Di Caro e
la maestra Melina Basile.