Si parla tanto
di Europa, di benefici economici che non arrivano o non corrispondono a
quelli promessi e si alternano ora apprezzamenti e fiducia, ora
opposizione e distacco.
Anche i partiti politici si mostrano alcuni favorevoli, altri contrari
e di conseguenza le scelte e i benefici che se ne potranno ricavare
diventano stellette di merito per i sostenitori, o pesanti pietre di
accusa e di condanna.
Il Piano 2021-2027 non è “prendetevi i soldi e fatene quel che volete”,
ma i fondi sono destinati per creare nuova occupazione, più
infrastrutture, più digitale, più agricoltura rafforzando scuola e
sanità.
L’Italia ha ottenuto di più degli altri Stati per la gravità della
pandemia e potrà disporre di 209 miliardi (81,4 di sovvenzioni e oltre
127 di prestiti) di cui 58 nei primi due anni.
La storia dell’Unione Europea che ha avuto come Padri fondatori
gli italiani Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli insieme
ai francesi Jean Monnet, e Robert Schuman a Joseph
Bech del Lussemburgo, a Konrad
Adenauer della Germania e a Paul-Henri
Spaak del Belgio, registra un cammino di valori di pace tra i
popoli, di accordi, patti e alleanza finalizzate allo sviluppo e alle
crescita economica e sociale dei Paesi membri
A Schengen, piccolo villaggio del Lussemburgo il 14 giugno 1985 è
stato firmato l’accordo che ha aperto le frontiere e allargato gli
orizzonti di vita e di lavoro. In qualunque momento possiamo decidere
dove andare a vivere, studiare o lavorare senza l’obbligo di
passaporti, visti e permessi. L’abolizione dei controlli doganali ha
cancellato le burocrazie ed ha incrementato il commercio, trasformando
la Comunità Economica Europea, (CEE) in Unione Europea (UE) alla quale
aderiscono 27 nazioni: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia,
Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda,
Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia,
Portogallo, Cechia, Romania, Svolacchia, Slovenia, Spagna, Svezia,
Ungheria.
Nel 1987, quando iniziò il programma ERASMUS di scambi culturali, 3.244
giovani partirono da 11 Paesi della Cee per studiare all’estero. Da
allora, le partenze annuali sono centuplicate e 9 milioni di studenti
hanno visto le loro vite cambiate e fra questi 843.000 italiani.
L’Euro
Grazie al libero scambio e all’introduzione dell’Euro nell’anno 2002,
moneta unica, in grado di fronteggiare lo strapotere del dollaro e del
marco tedesco, l’economia ha avuto un notevole incremento e, grazie a
questo incremento economico si potrà beneficiare del contributo a fondo
perduto per sollevare la nostra economia messa in ginocchio a causa
della pandemia Convid-19.
Costa meno viaggiare e telefonare
Secondo i dati della Commissione Europea, una famiglia di 4 persone nel
1992 spendeva 16 volte in più per andare in aereo da Milano a Parigi.
Oggi telefonare in un qualunque Paese europeo non comporta costi
differenti. Dal giugno 2017 Bruxelles ha abolito i supplementi
esteri. E dallo scorso 15 maggio la tariffa massima per ogni chiamata
sia da cellulare sia da telefono fisso fra Paesi Ue è stata in ogni
caso fissata a 19 centesimi.
Ambiente: chi sporca paga
L’80% delle norme ambientali provengono dalle direttive Ue. Bruxelles
ha introdotto il principio «chi inquina, paga». Gravano sull’Italia ben
diciassette procedure d’infrazione per le discariche abusive, per la
gestione dei rifiuti in Campania, per il mancato trattamento delle
acque reflue urbane.
L’UE ha fissato già nel 1999 gli standard minimi per la qualità
dell’aria: limiti a biossido di zolfo, di azoto, polveri sottili e
piombo. Nel 2016 la percentuale della popolazione urbana europea
esposta alle polveri sottili è stata la più bassa dal 2006.
Sicurezza alimentare
Nascono a Bruxelles gli standard minimi di sicurezza della catena
alimentare, con l’obbligo di etichettatura: indicazione della
composizione degli alimenti, origine, e contenuti allergeni.. Se
l’Efsa, l’Agenzia Ue per la sicurezza alimentare con sede a Parma,
conferma la validità dell’allarme, tutti gli Stati ritirano il prodotto
dai mercati.
Se l’Unione Europea non esistesse, le nostre case e le nostre cucine
sarebbero tutte meno sicure. Nel 2017 la nostra Guardia di finanza e
l’Agenzia delle dogane hanno sequestrato 125 milioni di «prodotti non
sicuri» cosmetici, giocattoli, apparecchi elettrici.
Il piatto della bilancia
La considerazione dei saggi sostiene che “abbiamo ceduto un po’ della
nostra sovranità, ma abbiamo guadagnato in stabilità”.
C’è ancora tanta strada da fare specie per un’effettiva equità
fiscale fra gli Stati, ma se saranno completate tutte le riforme, i
benefici e i vantaggi saranno ancor più evidenti.
Spetta sempre ai politici fare leggi e riforme. E gli unici politici
direttamente eletti dai cittadini sono quelli
dell’Europarlamento. Come hanno scritto Milena Gabanelli e Luigi
Offeddu il 19 maggio 2019 “La «dis-unione» europea, è un po’ come la
democrazia nella famosa definizione di Churchill: «La peggiore forma di
governo, eccettuate tutte le altre».
In un volume “Europa secondo me” del 1979 sono riportati i commenti di
noti politici del passato e tra questi: Giorgio Almirante che scrive;
“Fare l’Europa per rifare l’Italia”; Giulio Andreotti: convinto
europeista che parafrasando Croce afferma: “Non possiamo non dirci
europeisti”; Giovanni Malagodi del Partito Liberale, che sollecita una
reale integrazione tra i diversi Paesi; Altiero Spinelli della Sinistra
Indipendente, che è diventato europeista nel 1940 nel mezzo della
Guerra mondiale, auspicando la pace tra le Nazioni; Mirko Tremaglia del
Movimento Sociale che parla di Europa-Nazione; Giuseppe Zamberletti
della Democrazia Cristiana, che vede nell’Unione Europea la fine del
colonialismo e il cambiamento radicale della politica complessiva; e
infine Bettino Craxi del Partito socialista che rilegge il passaggio
dalla rivoluzione borghese alla rivoluzione dei lavoratori, orientata
verso un costruttivo eurocentrismo.
L’Unione Europea con le sue stelle gialle su fondo blu non può
restare soltanto un “corpo celeste” da rimirare, ma un “sistema di
pianeti che deve essere abitato” e al di sopra di tutti, oltre alla
difesa della civiltà millenaria, occorre custodire come bene prezioso
le radici cristiane e la dignità della persona umana, produttiva e
libera.
Giuseppe Adernò