Oggi,
in linea con gli argomenti di cittadinanza e costituzione che,
trasversalmente, in tutte le classi ed indirizzi stiamo affrontando, il
grido delle donne cilene ha attraversato gli animi sensibili degli
studenti del liceo G. Lombardo Radice. Ieri l’altro anche le deputate
turche del partito repubblicano, oppositore di Erdogan, avevano
intonato nell’aula del parlamento “ El Violador eres tù”, alzando le
foto con i volti delle donne turche vittime di femminicidio. Noi, non
ci siamo limitate a manifestare in difesa di tutte le vittime che non
hanno più voce, ma lo abbiamo fatto, contro il METODO OMERTOSO che
circonda certi abomini perpetrati contro le donne di tutto il mondo. Il
femminismo, comunque lo si declini, è ancora necessario quindi, ed è
meglio prendere le distanze dagli stereotipi con cui molto spesso tutto
ciò viene raccontato. Ed ecco che, la voce femminile, con occhi bendati
di nero, ha occupato spazi nuovi come il cortile della succursale
del nostro liceo, proprio in prossimità dei giorni che precedono il
Santo Natale. Però, ancora una volta, con tenacia, il forte attacco che
le donne stanno subendo non ci ha lasciato attoniti ma, ha scatenato
questa meraviglia.
https://youtu.be/nCf2k6u_51A
Di seguito in sintesi il testo in italiano e poi quello in lingua
spagnola che abbiamo intonato.
Un Violador en tu camino.
«Il patriarcato è un giudice che ci giudica per nascere/ e il nostro
castigo è la violenza che puoi vedere: «È femminicidio. Immunità per il
mio assassino. È la scomparsa. È lo stupro». «E la colpa non era mia/
né dove stavo né come vestivo». Due volte: «Lo stupratore se tu»: «Sono
gli sbirri. I giudici. Lo Stato .il presidente «Lo stato oppressore è
un maschio stupratore: «Dormi tranquilla/ bimba innocente/ senza
preoccuparti/ del bandito/ che sui tuoi sogni/ dolce e sorridente/
veglia il tuo amante/ carabinero». Infine: «Lo stupratore sei tu».
prof.ssa Marcella Labruna
referente del progetto contro la
violenza sulle donne