La giornata
del 10 luglio è stata segnata da una serie di eventi e di
incontri politici ed istituzionali di estrema importanza nei riguardi
della
vicenda dei diplomati magistrali inseriti in GAE e/o assunti a tempo
indeterminato per effetto dei ricorsi.
La notizia di una sentenza del Consiglio di Stato, secondo la quale è
stata
disposta l'equiparazione del punteggio del titolo di diploma magistrale
rispetto alla laurea in SfP e la conferma dell'iscrizione in GAE di un
ricorrente, in data successiva alla famosa sentenza dell'Adunanza
Plenaria,
contribuiscono ad accentuare quelle contraddizioni che già abbiamo
sottolineato in ogni sede tra persone con medesimo titolo, storia
professionale simile che, per pura casualità, oggi, per effetto della
sentenza della Plenaria, avranno sorti professionali diverse.
Non abbiamo tardato a rappresentare tale ennesima difformità di
giudizio al
mondo politico.
Come Adida, insieme al Mida Precari, abbiamo avviato un
confronto politico con esponenti della maggioranza e dell'opposizione,
per
sollecitare la giusta soluzione dopo anni di sfruttamento e di
contenziosi,
onerosi per la collettività e per lo Stato stesso.
Particolarmente degna di nota è l'azione che i Parlamentari di FdI
stanno
conducendo al fianco della categoria, non perdendo nessuna occasione
per
portare all'attenzione del Governo e del Parlamento la pressante
urgenza di
una soluzione alla vicenda di negazione e disconoscimento che
contraddistingue la storia di migliaia di docenti della scuola primaria
e
dell'infanzia.
Nonostante le interrogazioni e le interpellanze dell'opposizione
abbiamo
ricordato al Governo l'emergenza sociale che potrebbe scaturire dalla
mancanza di una rapida soluzione della questione, al momento non
sembrano
chiare le linee che il Governo stesso intenderà attuare. Noi un'idea ce
l'abbiamo, chiarissima: la permanenza in GAE!!!
Non è ammissibile una disparità legata alla sorte, come se lo Stato
fosse
una bisca dove si gioca d'azzardo!
Il diritto deve essere uguale per tutti.
Questo porteremo ai tavoli che chiederemo al MIUR e alle forze
politiche di
maggioranza e siamo pronti alla mobilitazione per ricordare
l'importanza
strutturale di una categoria che ha retto le sorti della scuola statale
per
decenni e che merita un "risarcimento" per anni di negazione e
sfruttamento senza alcuna possibilità di migliorare la propria
posizione se
non quella di ammassarsi nei due unici concorsi banditi negli ultimi
diciassette anni, evidentemente insufficienti per garantire la
stabilizzazione dopo anni di precariato.
Valeria Bruccola e Rosa Sigillò