Sul sito del Governo
si annuncia l'intenzione di utilizzare il comma 1 dell'art. 14 della
legge 669/1996, che consente l'applicazione esecutiva di sentenze alle
Pubbliche Amministrazioni nel tempo di 120 giorni, per la situazione
delle maestre /i DM. Di fatto si parla di congelamento perché non viene
presa nessuna decisione ma si sposta il problema in avanti di 4 mesi e
questo anche per i docenti di ruolo che da questa disposizione non
hanno nulla di garantito. La motivazione è che si cerca di "studiare"
un provvedimento consono, atto a risolvere l'intricata questione delle
maestre/i DM che da anni garantiscono il funzionamento della scuola ma
allo stato attuale non hanno alcuna prospettiva di immissione in ruolo.
Questo argomento è indifendibile: la questione è nota da mesi e le
forze politiche al governo ne avevano fatto uno dei cavalli di
battaglia della loro campagna elettorale criticando il ministro Fedeli
per non essersi impegnato nella soluzione della vicenda. Riteniamo
pertanto che limitarsi a prevedere l'applicazione delle sentenze dei
vari Tribunali con la tempistica dei 4 mesi sia inaccettabile dal
movimento delle maestre/i DM e dal mondo della scuola nella sua
interezza: il caos nella Primaria e nell'Infanzia invece di crearsi a
settembre si creerà con tempi scaglionati in pieno anno scolastico.
Dopo tante promesse le forze politiche al governo sono riuscite nella
classica impresa della montagna che partorisce topolini.
Per questo confermiamo il presidio del 6 luglio a Montecitorio alle 10,
indetto congiuntamente con la Cub Sur e i Lavoratori Scuola Uniti: oggi
più che mai solo una mobilitazione forte ed unitaria può far vincere
l'unica soluzione equa possibile, il ripristino del doppio canale di
assunzione. Nella giornata, abbiamo richiestoun incontro urgente al
Ministro dell'Istruzione Bussetti, al Presidente della VII Commissione
del Senato Pittoni e al Presidente della VII Commissione della Camera
Luigi Gallo perricevere maggiori informazioni sui provvedimenti in
merito al futuro di 55 mila diplomati magistrali che rischiano il
licenziamento di massa e per ribadire la nostra piattaforma
rivendicativa che è la seguente:
1) Conservazione del ruolo per i docenti con anno di prova
superato e con anno di prova in corso, compresi i titolari della legge
68/99;
2) Conservazione del diritto al posto assegnato per i docenti con ruolo
accantonato in attesa di sentenza di merito;
3) Mantenimento delle GAE per chi già inserito e apertura delle stesse
per tutti coloro che possiedono titoli abilitanti: diplomati magistrali
ante 2001/2002, laurea in Scienze della Formazione Primaria,
Linguistico Brocca, TFA, PASS, CAS. GAE storiche e Graduatorie di
Merito fino ad esaurimento delle stesse compresi gli idonei.
Possibilità di apertura straordinaria di una finestra per
l'aggiornamento del servizio all'anno scolastico corrente. La
graduatoria deve essere provinciale e funzionale all'immissione in
ruolo;
4) Assunzione in ruolo per tutti coloro che raggiungono i 36 mesi di
servizio anche non continuativi;
5) Diminuzione del numero di alunni per classe e ampliamento del Tempo
Pieno su tutto il territorio nazionale;
6) Abrogazione della Legge 107 "Buona Scuola" ed in particolare del
comma 131 e di tutte le leggi che prevedono tagli alla scuola pubblica.
Piero Bernocchi portavoce
nazionale COBAS