"I nostri 263
emendamenti, tutti di merito, sono indirizzati al
rafforzamento del governo democratico della scuola attraverso il
riconoscimento e potenziamento del ruolo e delle funzioni degli Organi
collegiali, in contrasto con la proposta del Governo che in perfetta
continuità con gli altri provvedimenti si concentra sull?idea di un
uomo
solo al comando".
Lo ha detto la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di SEL in
commissione Istruzione, dove è iniziata oggi la discussione generale
del
ddl Scuola.
"Confesso lo sgomento e la grande tristezza che provo nel discutere di
un
ddl in palese violazione con l'art. 33 della costituzione che sancisce
la
libertà di insegnamento e con l'art. 34 che prescrive il dovere della
Repubblica di rendere effettivo per tutti i cittadini il diritto allo
studio.
Questo ddl porta a compimento proprio quei disegni di impoverimento e
frantumazione del sistema scolastico italiano, iniziato da Moratti e
Gelmini. ?La buona scuola? è una pessima riforma e le sue criticità
sono
tantissime. I nostri emendamenti sollecitano un piano pluriennale di
assunzioni che deve comprendere i precari che lavorano da anni nella
scuola, gli idonei al concorso del 2012, gli educatori e il personale
ATA,
i diplomati magistrali 2001/2002 (anche in seguito alle conclusioni cui
è
recentemente giunto il Consiglio di Stato), i laureati in Scienze
della
Formazione, i docenti che si sono abilitati attraverso i percorsi di
TFA e
PAS e i congelati SSIS, questi ultimi previa frequenza di un TFA
speciale
e l?eliminazione dell?incredibile articolo 14 che prevede il
licenziamento dei supplenti che hanno lavorato per più di 36 mesi, al
contrario di quanto stabilito dalla sentenza della Corte di giustizia
europea dello scorso mese di novembre".
"Se il DDL dovesse essere approvato così com'è non verrà fuori una
scuola
migliore, ma una scuola selettiva, che non riuscirà a compensare le
differenze di stato e le condizione di partenza, ma - ha concluso
Petraglia - ratificherà le disuguaglianze sociali".
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