Roma -
"E' una esperienza inedita. Da qui alla fine di febbraio sarà
entusiasmante. Difficile ma entusiasmante confrontarsi con le decine di
migliaia di contributi arrivati in risposta alla nostra richiesta di
commentare, integrare, contestare le proposte della riforma della
"Buona scuola". Abbiamo bisogno di almeno mille persone in Italia
innamorate della scuola che ci affianchino con il loro entusiamo e il
loro amore per la scuola per portare fino in fondo questa riforma".
Matteo Renzi chiude con un appello il convegno nel quale il Pd ha
commentato i risultati anticipati dal ministro Giannini su "La buona
scuola", la consultazione pubblica lanciata a settembre scorso
dal governo per "costruire" la riforma insieme a studenti, insegnanti e
famiglie.
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scolastica
"La nostra- ha detto Giannini- è una responsabilità di metodo e di
merito. Il metodo è stato rivoluzionario, non è mai stata fatta una
consultazione con questa diffusione capillare, il merito parte ora. Nel
volumetto di 136 pagine sul quale abbiamo chiesto il contributo di
tutti gli 'attori' della scuola abbiamo messo alcuni punti forti che
sono stati integrati in questi mesi. Questo lavoro - ha concluso il
ministro - è stato faticoso e stancante ma soddisfacente, "ma c'è la
consapevolezza che siamo a metà del percorso e ci vedrà impegnati nei
prossimi anni".
Come detto, la consultazione online e offline sulle linee guida per la
Buona scuola ha coinvolto in due mesi "2 milioni di persone". Dal
dialogo sono emerse richieste di "integrazioni" al documento, come ad
esempio "sul tema dell'integrazione linguistica e culturale degli
alunni stranieri - ha continuato Giannini - era rimasto un po' in
ombra ma merita un'attenzione particolare a partire dalla rivisitazione
delle classi di concorso".
In attesa della presentazione dei "risultati qualitativi e i dei
principi di integrazione al documento", prevista per lunedì, il
ministro ha comunque anticipato che la consultazione "è stata molto
intensa e partecipata e i partiti, in particolare il Pd, hanno avuto un
grande ruolo". Si è trattato di un lavoro "congiunto e condiviso - ha
sottolineato Giannini - abbiamo dedicato tutte le energie necessarie
perchè il paese si mettesse a ripensare al modello educativo ragazzi".
Le linee guida, ha aggiunto, "sono un punto di partenza di grande
responsabilità, che ora va tradotto, e già lo stiamo facendo, in un
provvedimento legislativo". Ora "siamo a metà percorso".
Tra le "parole chiave" delle linee guida, ha ricordato Giannini, ci
sono "la risoluzione di una magagna storica, cioè del precariato, il
grande progetto di formazione per tutti gli insegnanti e un sistema di
valutazione che sia comparabile a livello internazionale, che non serva
a stilare graduatorie tra le scuole ma che individui punti di forza e
di debolezza per il miglioramento continuo".
Durante i due mesi di consultazione, ha concluso la responsabile
Istruzione del Pd, Francesca Puglisi, i democratici hanno promosso 500
incontri in tutta Italia: "Diversi i punti su cui abbiamo trovato
condivisione, soprattutto sulla precarietà zero e sull'alternanza
scuola-lavoro. Alcune organizzazioni studentesche hanno invece rilevato
alcune mancanze, come il diritto allo studio, l'educazione degli adulti
e l'educazione 0-6 anni".
"Per la scuola abbiamo molto da fare e da cambiare, ma la qualità delle
insegnanti e degli insegnanti e degli studenti non ha paura di
confronto in Europa e nel mondo - ha concluso Renzi - Ne sono certo e
su questo spendo tutta la mia forza ed energia per dire che difendiamo
la scuola da chi dall'interno la critica". Il premier ha espresso
l'auspicio di poter celebrare il primo anno di governo in una scuola.
"Il 22 febbraio sarà un anno dal giuramento del nuovo governo, vorrei
trascorrere quel giorno con voi, con un grande appuntamento del Pd per
raccontare le belle esperienze che ci sono nelle scuole. Certo, ci sono
i problemi, verissimo, ma queste cose vanno cambiate".
Repubblica.it