Il nuovo anno scolastico si aprirà con 2.070
istituti senza preside. Lo dice il sindacato Anief, e lo spiega: 1.296
sono, oggi, le scuole senza titolare e affidate in reggenza. Altre 764
saranno senza dirigente di ruolo il prossimo uno settembre, quando i
singoli presidi andranno in pensione. Ancora, 165 dirigenti scolastici
non hanno ottenuto la proroga del mantenimento in servizio oltre i 65
anni. Ci sono, infine, 475 scuole considerate sottodimensionate e
accorpate a istituti autonomi. In arrivo? Solo 630 assunzioni. Uno dei
problemi è legato al fatto che la spending review ha tagliato le
indennità di reggenza dei vicari, tornati a fare i docenti o relegati a
collaboratori di secondo piano. A un preside si chiedeva di dirigere
anche sette sedi senza alcun contributo aggiuntivo, così, ora, alunni e
insegnanti di 2.070 scuole italiane si avviano a iniziare le lezioni
senza preside.
Un altro esempio nel Lazio, e a Roma, conferma che l'inizio del
2014-2015 sarà da crisi. Segnala la Cgil scuola: il prossimo 20 agosto,
piene ferie per tutti, inizieranno le immissioni in ruolo (nel Lazio,
appunto) per 4.022 docenti e 422 ausiliari (Ata). Bene. L'ufficio
regionale scolastico del Lazio, ex provveditorato, non ha chiuso le
procedure del concorsone del 2012 (quello fortemente voluto dall'ex
ministro Francesco Profumo) in tempo utile per le immissioni in ruolo
dello scorso anno. E' l'unico Usr d'Italia a essere riuscito
nell'impresa (la Toscana è in ritardo, ma solo per alcune classi di
concorso). Il ministero dell'Istruzione ha provato a rimediare, l'8
agosto, autorizzando il recupero delle immissioni in ruolo su
quest'anno. Nel 2013, in alcune classi di concorso, la metà degli
ingressi in cattedra fu realizzata addirittura sui concorsi del 1990 e
del 1999. Questa volta, di conseguenza, il recupero avverrà solo nelle
classi in cui l'anno passato l'intero contingente delle nomine era
stato preso dalle graduatorie a esaurimento. Ecco, un caos nuovo e
aggiuntivo per le assunzioni nel Lazio. E disparità di trattamento, a
seconda della classe di concorso di appartenenza: vincitori dei
concorsi degli ultimi 24 anni contro precari storici (delle Gae). La
scelta degli insegnanti futuri mai è persa così vicina alla casualità.
Questo ritardo dell'Ufficio scolastico regionale segue, poi, gli errori
nell'attribuzione dei punteggi nell'aggiornamento proprio delle
graduatorie delle Gae in tutto il paese. Su questo punto il sindacato
della Gilda ha rivelato come, a seconda degli uffici periferici del
ministero, la valutazione dei titoli per le graduatorie ad esaurimento
cambi. Proprio i risultati del concorsone 2012 sono ragione di diverse
interpretazioni.
La Gilda segnala, infine, come sulle graduatorie di istituto "si stia
consumando un vergognoso mercimonio". Il sindacato spiega come alcuni
corsi online a pagamento consentano agli aspiranti docenti di ottenere
punti per la "classifica assunzione". E' prevista una certificazione
che dà diritto a tre punti in graduatoria e che è possibile conseguire
pagando 60 euro e sostenendo un semplice esame nell'arco di pochi
giorni. "Sono migliaia", spiega la Gilda, "i docenti precari che stanno
mettendo mani al portafoglio per conquistare tre punti che, alla fine,
non cambieranno le loro posizioni in graduatoria. La cattedra non è
come una batteria di pentole da comprare con i punti della spesa al
supermercato".
In questo brodo di coltura, il Miur, dal 29 luglio ha azzerato i
vertici e i nuovi dirigenti non sono ancora operativi: manca la
ratifica del ministero della Funzione pubblica. Le direzioni generali
della sede centrale romana sono passate da otto a sei, quattro sedi
regionali sono state soppresse. Tutti i direttori generali attualmente
in servizio sono decaduti dal loro incarico. Diversi dirigenti sono
vicini alla pensione e non godranno di alcuna proroga. Per ora c'è il
vuoto, ma da questi cambiamenti dipenderà la funzionalità prossima
ventura di un ministero largo, lento e sempre più impreciso.
Corrado Zunino
Repubblica.it