La scuola salernitana sta vivendo un oscurantismo senza limiti. I tagli alle cattedre che da qualche anno stanno fortemente penalizzando docenti e alunni hanno motivazioni più che recondite. E’ fin troppo facile “nascondersi” dietro alle circolari che annunziano i tagli. Qualche cosa di misterioso avviene all’USP di Salerno. E’ incomprensibile che si proceda drasticamente al taglio delle cattedre, soprattutto sul sostegno, e poi si sperperi denaro pubblico in progetti extra curruculari, spesso futili ed inutili alla formazione dell’individuo. Pare assurdo finanziare progetti di educazione cinofila o di ricamo a scapito di uno stipendio sottratto ad un docente precario, e con i fondi di istituto. Sedicimila euro, ventimila euro spesso buttati nel giro di un monte ore che non supera le quaranta, soldi che potrebbero creare , almeno provvisoriamente, un posto di lavoro e, magari, accrescere la qualità della didattica di alunni “stipati” in aule con la portata massima di 25. Spesso sono anche 35/40. Almeno nell’Agro Nocerino dove il fenomeno è assai diffuso e male controllato.
Un altro aspetto inquietante, che meriterebbe l’attenzione di qualche volenteroso magistrato è il nepotismo che purtroppo impera nelle scuole. Un fenomeno costumato è il pilotaggio delle graduatorie di istituto da parte di qualche “interessato” dirigente scolastico. Spesso il danno è a scapito di insegnanti che poco masticano il meccanismo della chiamata d’istituto. Un meccanismo che da vita ad un giro vizioso, di malattie pilotate da parte di docenti di “ruolo” capaci di favorire questo o quel docente precario che deve scavalcare la graduatoria e prendersi i punti necessari per lo scorrimento.
La scuola provinciale, quella salernitana è malata. Merce di scambio. Un progetto vale più di un insegnante che, magari, ha fatto sacrifici inimmaginabili per questa scelta e sono, soprattutto, dirigenti, ispettori e funzionari poco accorti a declassarli all’eterno precariato, che oggi si chiama disoccupazione e incertezza per il futuro.
Luciano Verdoliva
Un altro aspetto inquietante, che meriterebbe l’attenzione di qualche volenteroso magistrato è il nepotismo che purtroppo impera nelle scuole. Un fenomeno costumato è il pilotaggio delle graduatorie di istituto da parte di qualche “interessato” dirigente scolastico. Spesso il danno è a scapito di insegnanti che poco masticano il meccanismo della chiamata d’istituto. Un meccanismo che da vita ad un giro vizioso, di malattie pilotate da parte di docenti di “ruolo” capaci di favorire questo o quel docente precario che deve scavalcare la graduatoria e prendersi i punti necessari per lo scorrimento.
La scuola provinciale, quella salernitana è malata. Merce di scambio. Un progetto vale più di un insegnante che, magari, ha fatto sacrifici inimmaginabili per questa scelta e sono, soprattutto, dirigenti, ispettori e funzionari poco accorti a declassarli all’eterno precariato, che oggi si chiama disoccupazione e incertezza per il futuro.
Luciano Verdoliva