Nuovo ministro nuova scuola anche se dell’on. Maria Stella
Gelimini avevamo conoscenze trasversali attraverso il suo
disegno di legge, del 5 febbraio 2008, con cui si chiedeva al
governo la delega «all’adozione di decreti legislativi volti alla
valorizzazione del merito nell’ambito della scuola, dell’università
e della ricerca».
Idee chiare che però inducono per ora a sospendere il giudizio, anche se sulla meritocrazia dovrà vedersela coi sindacati (pure loro in guardinga attesa) e coi docenti che sulla valutazione del loro operato la sanno lunga, anche sulla base delle precedenti esperienze. Pure sulla promessa ripresa della riforma Moratti e delle famose tre I (inglese, informatica, impresa) aspettiamo di capire meglio, visto le tante contraddizioni a suo tempo rilevate da tutto il mondo della scuola.
Sul tavolo dell’immediatezza ha però il neo ministro la scottante stabilizzazione dei precari, i corsi di recupero, i curricula e il contratto di lavoro. L’attesa era di stabilizzare circa 50 mila persone l’anno, fra docenti e Ata, dei 150 mila precari ma già si parla di poco più di 20 mila che sarebbe un buon risultato a fronte del rischio di azzerare tutto e ripartire chissà quando. Diversa è la faccenda dei corsi di recupero, da tutti contestati: docenti e genitori, alunni e sindacati, benché siano fondamentali per dare più prestigio alla scuola.
Probabilmente il nuovo ministro, anche su suggerimento del sicuro vice, Valentina Aprea, riporterà tutto come prima e cioè senza bocciature assolute e con il saldo del debito anche ad anno scolastico inoltrato. Fra l’altro era nella riforma Moratti di valutare il rendimento degli alunni con scadenza biennale e non più annualmente come da sempre si è fatto. Stesso discorso sui curricoli dopo le dichiarazioni attorno alle revisione della storia, e quindi della letteratura, e sui progetti liberistici-concorrenziali da sempre annunciati e di cui l’enfasi verso l’impresa è stata la bandiera.
Ma il problema più pesante sul tavolo è il rinnovo del contratto, scaduto a dicembre 2007, e la possibile riproposizione del tutor e del portfolio che rimangono materia sindacale visto che bisognerà pagare chi vorrà assumersi queste incombenze.
PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)