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PUNTEGGIO DI MONTAGNA: E SE ME LO TOGLIESSERO DUE VOLTE?!
Abbiamo intervistato una delle docenti che ra stata già duramente colpita dal pasticcio del punteggio di montagna. Grazie a un ricorso ad personam, infatti, si era già vista sottrarre per l’anno in corso i 12 punti conquistati attraverso un bell’anno scolastico tra le nevi di montagna. A quanto pare la suddetta ha qualche paura…by Silvana La Porta
D: Dunque che ne pensa della tanto attesa sentenza della Corte Costituzionale?
R: Penso che in questa confusa storia abbiamo assistito semplicemente a una inutile sequela di ingiustizie. Prima il miraggio del punteggio di montagna ha spinto tanti precari al sacrificio di sedi lontane e disagiate, con la speranza di accumulare punteggio utile per un’ eventuale immissione in ruolo. Poi, in seguito ad alcuni ricorsi a Catania alcune, e solo alcune persone, sono state private del punteggio tutto sommato onestamente guadagnato. Infine questa sentenza che fa giustizia di una legge ingiusta, ma crea altre ulteriori ingiustizie nei confronti di coloro che hanno creduto nel punteggio di montagna e adesso se lo vedono bel bello sottratto.
D: Che cosa, a suo parere, è stato più scandaloso in questa tormentata vicenda?
R: La cosa più scandalosa è questo, non so quanto voluto tentativo di mettere i precari della scuola gli uni contro gli altri. Prima le SSIS, poi il punteggio di montagna. E’ la logica del Divide et impera di latina memoria: i precari disuniti sono più deboli.
D: Così adesso c’è chi gioisce e chi piange e si dispera…e chi come lei ha un filo di paura…
R: Sì, le confesso che ho un filo di paura, un’inquietudine sottile. Perché adesso il punteggio di montagna verrà sottratto a tutti, ma si dà il caso che…
D: Che cosa?
R: Che a me è già stato tolto. Ed anche ad altri miei colleghi. Ma potrebbe accadere che non se ne accorgano…e che me lo tolgano di nuovo! Ma non voglio pensarci. Questa storia del punteggio di montagna ha già creato parecchie angosce a tanti precari. E non voglio davvero pensarci più.
D: Non ci pensi più. Questi errori in Italia non capitano. A Catania meno che mai. Nel nostro Belpaese accade solo che prima si fa una legge, poi se ne fa un’altra contraria, poi si accoglie il ricorso di alcuni, si toglie il punteggio solo ad alcuni, infine si toglie a tutti. Niente paura. Non ci pensi più. Davvero. Queste cose in Italia non capitano…
SILVANA LA PORTA
Abbiamo intervistato una delle docenti che ra stata già duramente colpita dal pasticcio del punteggio di montagna. Grazie a un ricorso ad personam, infatti, si era già vista sottrarre per l’anno in corso i 12 punti conquistati attraverso un bell’anno scolastico tra le nevi di montagna. A quanto pare la suddetta ha qualche paura…by Silvana La Porta
D: Dunque che ne pensa della tanto attesa sentenza della Corte Costituzionale?
R: Penso che in questa confusa storia abbiamo assistito semplicemente a una inutile sequela di ingiustizie. Prima il miraggio del punteggio di montagna ha spinto tanti precari al sacrificio di sedi lontane e disagiate, con la speranza di accumulare punteggio utile per un’ eventuale immissione in ruolo. Poi, in seguito ad alcuni ricorsi a Catania alcune, e solo alcune persone, sono state private del punteggio tutto sommato onestamente guadagnato. Infine questa sentenza che fa giustizia di una legge ingiusta, ma crea altre ulteriori ingiustizie nei confronti di coloro che hanno creduto nel punteggio di montagna e adesso se lo vedono bel bello sottratto.
D: Che cosa, a suo parere, è stato più scandaloso in questa tormentata vicenda?
R: La cosa più scandalosa è questo, non so quanto voluto tentativo di mettere i precari della scuola gli uni contro gli altri. Prima le SSIS, poi il punteggio di montagna. E’ la logica del Divide et impera di latina memoria: i precari disuniti sono più deboli.
D: Così adesso c’è chi gioisce e chi piange e si dispera…e chi come lei ha un filo di paura…
R: Sì, le confesso che ho un filo di paura, un’inquietudine sottile. Perché adesso il punteggio di montagna verrà sottratto a tutti, ma si dà il caso che…
D: Che cosa?
R: Che a me è già stato tolto. Ed anche ad altri miei colleghi. Ma potrebbe accadere che non se ne accorgano…e che me lo tolgano di nuovo! Ma non voglio pensarci. Questa storia del punteggio di montagna ha già creato parecchie angosce a tanti precari. E non voglio davvero pensarci più.
D: Non ci pensi più. Questi errori in Italia non capitano. A Catania meno che mai. Nel nostro Belpaese accade solo che prima si fa una legge, poi se ne fa un’altra contraria, poi si accoglie il ricorso di alcuni, si toglie il punteggio solo ad alcuni, infine si toglie a tutti. Niente paura. Non ci pensi più. Davvero. Queste cose in Italia non capitano…
SILVANA LA PORTA
