A rischio il lavoro per migliaia di insegnanti precari.
di Emanuela Massaro
1 giugno 2005
da www.korazym.org
Nonostante le annunciate assunzioni l’Anips (Associazione Nazionale Insegnanti Precari Storici) denuncia il fondato timore che molti insegnanti precari storici si ritrovino a settembre senza una cattedra.
E’ questo il grido di allarme che l’Anips ha diffuso nei giorni scorsi tramite un comunicato. Secondo alcuni politici, giornalisti, ed anche qualche sindacalista, le annunciate migliaia di assunzioni di insegnanti sull'organico di diritto risolverebbero l’annoso ‘’problema dei precari storici’’. Ma questo, secondo l’Associazione non corrisponde al vero.
L'Anips, premettendo che gli insegnanti precari storici non vanno visti come un problema, ma come una risorsa umana esperta da valorizzare, segnala infatti che: ‘’Le assunzioni a tempo indeterminato degli insegnanti sul solo organico di diritto non risolvono il problema, anzi ne espellono una parte rilevante, facendo entrare molti giovani abilitati dalla graduatoria del concorso ordinario, a cui sono assegnati il 50% dei posti. Solo il restante 50% va alla graduatoria permanente, in cui rientrano i precari’’.
Ciò vuol dire che, già dal prossimo mese di settembre, la disoccupazione sarà riservata a migliaia di insegnanti precari storici, ‘’mentre – continua il comunicato - sarebbe loro moralmente dovuto che lo Stato si facesse carico dei problemi che gli ha causato con 10 anni di assenza di concorsi e di ricorso sistematico al precariato (economicamente sempre conveniente per tutti, tranne che per il precario)’’.
I provvedimenti da prendere per evitare che questa situazione riproponga lo scontro tra il mondo della scuola e lo stato sarebbero due:
1) disporre l’assunzione degli insegnanti anche sull'organico di fatto e dalla sola graduatoria permanente.
2) in caso di non assunzione per gli insegnanti precari storici prevedere la loro riconversione professionale in altre amministrazioni.
Questi i suggerimenti dell’Anips che ricorda ancora che, se si procederà all'attuazione dell'articolo 5 della tanto contestata riforma scolastica, gli attuali insegnanti precari abilitati all'insegnamento dal Ministero tra qualche anno si ritroveranno di fatto ‘’disabilitati’’ e ‘’indesiderati’’ in favore dei neolaureati specialistici ‘’con il livello più alto della formazione universitaria’’.
Le posizioni dell’Associazioni sono chiare. Resta da vedere ora come e se il Ministero della Pubblica Istruzione vorrà rispondere a questi interrogativi che non possono non essere condivisi per il semplice dato di fatto che si deve anche a quei precari se la scuola negli ultimi 10 anni ha potuto contnuare ad offrire il suo servizio alla comunità.
Certo non saranno d’accordo con l’Anips i neolaureati specialisti, a cui è stato chiesto di proseguire la propria formazione per avere la possibilità di entrare nel mondo scolastico! Ma non si possono dimenticare coloro che nella scuola ci sono già e vedono a rischio il loro lavoro!
Dispiace ammetterlo ma, ancora una volta, non si sono date giuste risposte a domande lecite e, legiferando, non si sono tenute in giusto conto le situazioni preesistenti. Anche io sono stata allieva di insegnanti precari storici, ed ora sono una laureata che non riesce ad entrare nel mondo della scuola, ma per farlo non sono disposta a rubare il posto ai miei professori!
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