Il
momento storico che stiamo vivendo segna la Storia: è significativo
osservare e leggere in alto a destra dello schermo televisivo, durante
la trasmissione di alcuni programmi che la Rai trasmette, l’espressione
“Programma registrato prima del DPCM per il Covid 19”. Si comprende
che, siamo giunti ad una fase di passaggio epocale e come nelle date
della storia si trova la sigla: a.C. e d.C. che corrisponde al Prima e
al Dopo la nascita di Gesù Cristo, anche se nelle
scuole britanniche queste espressioni vengono evitate non offendere gli
studenti di altre religioni e sostituite con altri indicatori :“era comune” e “prima dell’era comune”, a
seguito di questo evento e epidemico credo che saremo costretti a
scrivere “Prima e Dopo il Coronavirus”
Certamente, dopo che la tragica emergenza sarà passata, la società non
sarà più la stessa, le relazioni tra le persone e il modo di salutarsi
saranno diverse e permarrà a lungo il gesto di distacco, di
distanziamento sociale, di timore e di sospetto verso gli altri.
Le belle espressioni di accoglienza e di solidarietà rimarranno solo un
vago ricordo.
La società sarà diversa, anche a causa della grave crisi economica che
si attende pesante e dolorosa.
Saremo più poveri, anche perché privi della saggezza di tanti anziani,
che sono rimasti innocenti vittime del terribile male.
Mentre sperimentiamo il volto bello dell’Italia buona, dei gesti eroici
e generosi dei volontari che offrono preziosi servizi alla Comunità,
del fiorire della generosità solidale di tanti cittadini, come
l’iniziativa della “spesa pagata” e altre lodevoli forme di servizio e
di attenzione verso le fasce deboli, si registra la negatività di certe
risposte che provengono dalla Comunità Europea, scarsamente solidale e
sensibile in questo tragico frangente.
Vorremmo che, alla luce dell’esperienza fatta, il “prima del coronavirus”, non
rimanesse soltantoun ricordo nei libri di storia!
Giuseppe Adernò