Pubblichiamo un articolo
apparso sul sito nazionale dell' INDIRE che fa luce sull'originale
progetto didattico realizzato presso il Circolo Didattico
"Rapisardi" di Catania, diretto dalla dirigente Rosy Maltese. La
Pinacoteca R.A.S.C., messa in piedi da studenti, docenti, genitori ed
esperti, valorizza l'intero edificio scolastico e dimostra l'utilità di
strumenti come il Rapporto di Autovalutazione e il Piano di
Miglioramento.
di
Pamela Giorgi
Il Circolo Didattico "Mario Rapisardi" di Catania, scuola capofila di
una rete di sei istituti, dopo due anni di cantiere ha realizzato nel
2017 un progetto innovativo, frutto di un intenso e motivante lavoro di
ricerca che ha coinvolto l'intera comunità scolastica, dagli studenti
ai genitori, dai docenti ad alcuni esperti sul territorio. Si tratta
della Pinacoteca R.A.S.C. (acronimo di "Ricerca Azione Sonorità
Colore"), una galleria d'arte disposta sui quattro piani dell'istituto.
Fruibile dal territorio ed emblema della "bella scuola" orientata alla
ricerca e alla realizzazione di particolari canoni estetici, la
galleria d'arteha completamente trasformato i lunghi e spogli
corridoi del "Rapisardi".
Ben 42 tele di 1m x 1,50m e 40 pannelli decorativi, nati durante i
laboratori avviati nell'ambito del progetto, ricreano centinaia di
opere d'arte, conferendo alla scuola quel fascino museale che continua
quotidianamente a ispirare la creatività degli alunni. Ogni tela, nella
fase attuale dell'iniziativa, è in attesa tra l'altro di essere
collegata a un'applicazione che mostrerà le varie tappe del percorso
creativo che l'ha vista diventare storia, narrazione, poesia.
La pinacoteca è multimediale: il processo artistico di creazione delle
opere riguarda infatti non solo la dimensione grafico-pittorica, ma
anche quella sonoro-musicale. Le opere rappresentano infatti la forma
che il colore prende a partire dalla musica, interiorizzata ed espressa
in una gestualità che diventa poi linguaggio poetico, matematico,
scientifico e digitale.
Tutti i protagonisti coinvolti nel progetto, in collaborazionecon
il musicoterapeuta Francesco Fazio, l'Università di Catania,
l'Accademia di Belle Arti e il Liceo Musicale "Vincenzo Bellini", hanno
realizzato un vero e proprio laboratorio territoriale che, offrendo
spazio alla creatività di ogni partecipante, ha dato vita a una
preziosa galleria aperta all'intero territorio, che valorizza il
palazzo della scuola e offre cultura artistica alla città.
Come nasce il progetto della
Pinacoteca R.A.S.C.
Il progetto ha preso le mosse nell'anno scolastico 2015-16 per
l'esigenza di trasformare il modello educativo e di riorganizzare la
didattica secondo nuovi scenari. Il punto di partenza è stato l'esame
delle criticità rilevate nel Rapporto di autovalutazione (RAV, ovvero
il documento che analizza il funzionamento della scuola e costituisce
la base per individuare le priorità di sviluppo) cui ha fatto seguito
la definizione di obiettivi specifici individuati principalmente nelle
aree "Ambiente di apprendimento", "Inclusione e differenziazione",
"Curricolo e progettazione".
L'idea della dirigente scolastica del "Rapisardi", Rosaria Maltese, è
stata quella di far leva sulle modalità organizzative, gestionali e
didattiche messe a fuoco nel Piano di Miglioramento (cioè il percorso
che le scuole sono chiamate a intraprendere per il raggiungimento dei
traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV), per realizzare
un'azione efficace volta al reale innalzamento della qualità di ogni
aspetto della scuola. Non solo della didattica, quindi, ma anche
dell'organizzazione, dell'ambiente e delle metodologie. Il lavoro è
stato portato avanti attraverso una leadership diffusa e condivisa che
ha portato soluzioni ai problemi e alle varie criticità via via emerse,
dimostrando una volta per tutte come il Piano di Miglioramento non sia
un mero documento burocratico, ma una preziosa opportunità per
trasformare l'intero modello scolastico.
Le criticità evidenziate erano legate a un modello strutturale,
didattico e progettuale non più funzionale alla ricerca innovativa
della scuola.
In particolare:
1. un edificio grande, su più livelli, di epoca littoria, che dal 1928
è stato sede di diverse istituzioni scolastiche, con aule molto ampie
occupate da arredi decadenti, lunghi corridoi dai tetti alti e dalle
pareti nude;
2. una massiccia proliferazione di progetti, validi ma frammentari, cui
non era mai seguìta un'indagine sui risultati raggiunti e sul valore
aggiunto;
3. l'assenza di uno spazio destinato all'inclusione, alla
differenziazione degli interventi, alla valorizzazione dei talenti;
4. una dispersione di energie e di potenzialità del personale docente,
qualificato e con professionalità specifiche (sul linguaggio teatrale e
sulla musicale, sulla scrittura creativa, sulle metodologie di
insegnamento delle discipline scientifiche e tecnologiche), ma
frammentarie e mai messe in collegamento tra di loro.
Finché, in risposta a tali condizioni, nel 2015 è nato il progetto
R.A.S.C, divenuto oggi l'iniziativa caratterizzante di questa scuola.
Partendo dalla musica, l'obiettivo prioritario è stato quello di
costruire un curricolo sperimentale in grado di coinvolgere i linguaggi
non verbali per potenziare tutte le discipline, in una visione
pedagogica capace di trasformare la qualità e la modalità
dell'apprendere e toccare i linguaggi in tutte le loro accezioni. La
valorizzazione della globalità dei linguaggi, l'importanza data alla
narrazione, alla dimensione inclusiva della musica e alla creatività in
genere hanno costituito il tessuto per la costruzione di percorsi di
apprendimento orientati all'acquisizione di competenze chiave e di
cittadinanza utili a preparare gli studenti alla vita, e attivare un
processo di apprendimento permanente finalizzato al sapere, saper
essere, saper fare, saper vivere insieme agli altri.
Grazie al Protocollo d'Intesa realizzato con il Dipartimento di Scienze
della Formazione dell'Università di Catania, sono stati avviati la
valutazione e il monitoraggio del progetto. È inoltre in cantiere la
valorizzazione del palazzo storico che ospita il "Rapisardi" e la
Pinacoteca R.A.S.C., attraverso la ricostruzione delle fonti scritte e
cartografiche che restituiscono a Catania la riqualificazione di
un'architettura e di una storia che rappresentano un importante
tassello nella cultura della città dagli anni Venti agli anni Cinquanta.
La filosofia del percorso
Il progetto ha come presupposto alcune riconosciute teorie
dell'apprendimento (Bruner, Vygotskij, Gardner, Goleman e molti altri)
secondo cui la base concettuale per costruire ogni atto educativo è
quella di agire sul mondo cognitivo e affettivo-relazionale del
bambino, sull'ascolto delle sue emozioni e sulla valorizzazione della
cultura di appartenenza, anche nell'ottica dell'integrazione e
dell'inclusione.
La forza del progetto della Pinacoteca R.A.S.C. è dunque quella di
accrescere la motivazione di tutta la comunità educante della scuola
intorno a un percorso condiviso che ha restituito senso e orgoglio di
appartenenza, valorizzando le professionalità di docenti, esperti e
genitori, tutti impegnati nel rinnovamento della scuola. Così,
attraverso la musica e la pittura, la comunità del "Rapisardi" ha
ritrovato la propria identità di scuola aperta e flessibile
nell'organizzazione degli spazi, ma soprattutto di "scuola bella",
partendo dal presupposto che ciò che è bello diventa buono e che
l'ambiente educa alla bellezza.
Lo spazio della bella scuola "Rapisardi" è oggi divenuto un elemento
imprescindibile del vissuto educativo della comunità.
Dinamico, simbolico e relazionale, l'ambiente è in grado di accogliere
le diverse dimensioni della vita scolastica e di assicurare alla
comunità alti livelli di benessere e comfort.
Il ruolo dell'Indire
I ricercatori dell'Indire seguono da tempo, nel ruolo di consulenti
scientifici, il progetto del "Rapisardi" e la nascita della prima
pinacoteca fatta di lavori degli studenti, un'iniziativa interessante
anche per un altro scopo, quello della valorizzazione del palazzo
storico che ospita la scuola. Il patrimonio storico del nostro Paese
può certamente stimolare nei giovani una coscienza diffusa e condivisa
della storia e della cultura del territorio e concorrere alla
formazione dell'identità locale e nazionale. Negli anni, l'Archivio
storico dell'Indire ha portato avanti numerosi progetti di
valorizzazione del patrimonio storico, non solo di quello appartenente
all'Istituto, ma anche di quello esterno, ad esempio con il
percorso di
ricostruzione interattiva 3D della Casa Museo
dell'artista pistoiese
Sigfrido Bartolini.
L'idea che sta alla base di questo tipo di iniziative è guidare gli
studenti a essere i protagonisti di un nuovo rapporto con i beni
culturali presenti sul territorio e di offrire loro l'occasione di
toccare con mano il patrimonio storico/artistico e i luoghi di
conservazione (musei, archivi, ecc.), nell'ottica dell'apprendimento
attivo e dello sviluppo di esperienze pratiche e di competenze sociali
e civiche. Archivi e musei, a loro volta, trovano nei giovani coinvolti
lo stimolo per realizzare nuove forme di comunicazione e per
valorizzare in modo innovativo ciò che conservano.
Nell'anno scolastico 2001- 2002, agli albori dell'autonomia
scolastica, per iniziativa del preside Giuseppe Adernò, con
il contributo dell'Assessore Provinciale all'Istruzione Vincenzo
Lo Presti, e la presidenza di Nello Musumeci, è stato realizzato
un volume "Scuole da vedere" che raccoglie le schede didattiche di
presentazione del patrimonio artistico e culturale presente nelle
scuole di Catania
Le schede didattiche presentano una breve storia della scuola, del
Personaggio al quale è intitolato, i progetti, le iniziative
significative , documentate anche foto che illustrano il patrimonio
artistico e culturale dell'Istituto.
Nel volume sono presentati gli Istituti: Parini, Mascagni, Cutelli,
Spedalieri, Galilei, Lombardo Radice, Cannizzaro, De Felice ,
l'Istituto d'arte di Catania; la scuola di Motta S.Anastasia, il liceo
Fermi di Paternò, il Majorana di Scordia, il Pantano di Riposto.