Nativi
digitali a casa, ma a scuola senza tecnologie innovative. È la realtà
con la quale spesso i nostri istituti sono costretti a fare i conti e
sulla quale si è pronunciata ieri, 23 marzo, la ministra
dell’Istruzione, Valeria Fedeli, attraverso un messaggio inviato in
occasione Meeting Nazionale sulla scuola digitale organizzato al Pilla
di Campobasso.
Innovazione tecnologica: non solo nell’ora di informatica
“Stiamo lavorando affinché le nuove tecnologie non siano oggetto di
studio in una circoscritta ora di informatica – ha dichiarato la
Ministra – quanto piuttosto presupposto di una didattica che si pone
degli obiettivi di crescita e che lavori per raggiungerli attraverso
nuove metodologie, potenziate dai mezzi di cui disponiamo oggi”.
Scuola digitale, il punto
Fedeli nel suo messaggio ha fatto il punto su nuove tecnologie e
didattica: “Con il Piano nazionale scuola digitale abbiamo stanziato
oltre un miliardo di euro per il settennio 2014-2020 affinché l’
innovazione digitale, ma non solo – sottolinea la Ministra – diventi
sostrato ineludibile e trasversale dell’educazione delle nostre giovani
e dei nostri giovani. Abbiamo previsto misure di rinnovamento degli
spazi di apprendimento – ha continuato Fedeli – risorse per sostenere
l’aggiornamento delle insegnanti e degli insegnanti, dell’intera
comunità scolastica, interventi per avvicinare le ragazze alle materie
scientifiche e tecnologiche erroneamente considerate appannaggio delle
menti maschili. Sono solo alcuni parziali esempi“.
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