Finita
l’eccezionalità prevista dalla legge 107, a partire dal prossimo anno
scolastico «la continuità didattica verrà assicurata anche
dall’applicazione delle disposizioni ordinarie in materia di
assegnazioni provvisorie, venuto meno il regime transitorio di cui al
comma 108 della Buona Scuola che valeva solo per l’anno scolastico
2016/2017. Con la conseguenza che per l’anno scolastico 2017/2018 le
assegnazioni provvisorie potranno essere richieste solo, come già
definite, per alcune categorie di docenti».
Il question time alla Camera
L’annuncio è arrivato dalla neo ministra dell’Istruzione, Valeria
Fedeli, rispondendo ieri, per la prima volta come titolare del Miur, al
question time alla Camera. La Fedeli, parlando della mobilità
straordinaria (che ha creato numerosi problemi a studenti e famiglie)
dello scorso anno, ha ribadito l’«eccezionalità» del contesto che ha
seguito la prima applicazione della legge 107, «che ha offerto al mondo
della scuola la disponibilità straordinaria di oltre 55mila posti in
più, quelli dell’organico per il potenziamento».
In mobilità volontaria circa 23mila docenti
Proprio per questo il comma 108 della legge 107 ha consentito in via
eccezionale a tutti i docenti, anche ai neo-assunti, di far domanda di
mobilità per l’anno scolastico 2016/2017. Ciò in deroga al vincolo di
permanenza triennale nella provincia e nell’incarico di prima
assegnazione. La medesima legge ha messo a disposizione della mobilità
tutti i posti, in luogo del 50% di prassi. Il risultato è stato che nel
2016/2017 sono state accolte circa 23mila domande di mobilità
volontaria interprovinciale. A queste si sono aggiunti i trasferimenti
obbligatori dei docenti neo-assunti, che, al termine dell’anno di
prova, hanno lasciato la sede provvisoria per raggiungere quella
definitiva. Quest’ultimo è un numero elevato esclusivamente in virtù
della straordinaria dimensione del piano assunzionale.
La trasformazione dell’organico da fatto in diritto
In prospettiva futura, per ovviare all’alto numero di supplenti
nominati sui posti dell’organico di fatto, i quali per definizione non
possono garantire la continuità didattica, il Governo ha stanziato 400
milioni per consolidare questi posti nell’organico di diritto (si
tratta di oltre 10mila posti). Ciò significa poterli occupare con
docenti di ruolo, in funzione di una maggiore continuità didattica. «La
disponibilità di questo numero rilevante di posti – ha aggiunto la
ministra Fedeli – rende ragionevole consentire a tutti, per il solo
anno scolastico 2017/2018, di far domanda di mobilità seppure nella più
limitata misura del 40%, in luogo del 100% dello scorso anno e del 50%
di prassi».
Claudio Tucci
Il Sole 24 Ore