Si
può veramente operare all'insegna di una didattica capace di
coinvolgere tutti, ma veramente tutti per dare al Natale un
significato profondo? Con adeguate strategie si può. Si tratta di
attuare, attraverso un percorso ben strutturato, una didattica inclusiva riconducibile ad
un ben preciso compito di realtà. Sulla base di tale proposito le
insegnanti della classe terza F della scuola primaria dell' I.C "G.
Macherione - Calatabiano/G. Galilei- Piedimonte Etneo" hanno
realizzato, insieme agli alunni, la rappresentazione teatrale "La magica notte delle statuine del presepe".
Il tutto è scaturito dall'Unità Didattica di Apprendimento
"Rispettosa...mente". Si tratta di una U.D.A. verticale d'istituto che
riguarda tutti gli ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di
primo grado), segue il percorso dell'intero anno scolastico e,
attraverso una serie di moduli bimestrali, mira a formare negli alunni
una mentalità volta al rispetto di se stessi, degli altri e
dell'ambiente circostante.
Dal primo step, basato sulla presa di coscienza del sé e
dell'individualità, si passa, in questa parte dell'anno scolastico, all'incontro del sé con l'altro e alla scoperta
della diversità come una risorsa, un arricchimento di valori, il
presupposto per una pacifica convivenza.
Invece d'imperniare il tutto su teoriche dissertazioni, inadatte
all'età degli alunni, si è ideato un copione ad hoc per la fascia
d'età. Si è dato spazio alla fantasia, alla creatività, alla
gestualità. Ma si è voluto fare ancora di più: inventare parti e
battute adatte al temperamento e alle capacità espressive di ognuno,
implicare il maggior numero di discipline inserendo anche canti (in
dialetto siciliano, in italiano e in inglese), balli, poesie.
L'aula della classe terza F, nel plesso di Piedimonte Etneo, si è
trasformata in un piccolo palcoscenico, dove pure gli alunni hanno
collaborato alla scenografia mediante attività manuali e reperendo
oggetti vari. La coreografia è scaturita dai loro gesti spontanei
guidati solo in seguito dalle insegnanti. Ognuno di loro ha interpretato una
statuina diversa per forma e per sostanza scoprendo che il bello e il
significativo stava proprio tutto in quella differenza.
Così si è potuto fare di più del consueto poiché persino gli alunni non
facili da gestire, durante le abituali lezioni, sono rimasti più di
un'ora impeccabilmente sulla scena ognuno di loro dando il meglio di
sé. Termini come BES e diversamente
abili si sono anch'essi magicamente trasformati in "bambini
felicemente presi dal gioco delle statuine animate" che
danzavano, cantavano, parlavano, persino bisticciavano, ma alla fine si
riappacificavano con la consapevolezza di riconoscersi l'un l'altro
riscoprendosi migliori.
Qui si può trovare il copione per intero:
http://www.lefotosalvate.com/blog/a-natale-diversamente/
Le insegnati della classe terza F