Il 17 dicembre
sera, un momento appassionante che ha radunato intere generazioni del
“Mario Rapisardi”. Una forza che viene difficile rendere, ma che ha
contagiato come una scossa elettrica di segno benefico. Tutto il
ricavato è andato in beneficienza alla Caritas vicariale - In questi
tempi di facebook, twitter, whatsapp e aggiungete voi il resto, è stata
quasi una iniziativa da marziani. Perché le autostrade dei rapporti si
sono interrotte. Perché non incontriamo più nessuno. E, allora, finisce
che sovvertendo l’assuefazione al sonno inquieto di qualunque
diavoleria tecnologia a portata di pollice, a Paternò è stato fatto
davvero: rivedersi, generazioni intere, tra gli studenti del Liceo
Classico “Mario Rapisardi”. Ed è stata una calda sensazione di felicità.
Una serata, all’interno del Palazzo delle Arti, dove tutti i sogni sono
rimasti intatti. Come quando si era adolescenti dietro i banchi e tra i
suoni della campana che annunciavano l’arrivo dell’interrogazione dalla
quale non potevi scappare. O il compito in classe che generava ansia.
Ma anche dove si è diventati per sempre donne e uomini. Dove si sono
saldati rapporti umani eterni nonostante la distanze e le assenze.
Quella del 17 dicembre è stata una reunion che non si è ridotta “solo”
ad un momento nostalgico. Già. Perché una presenza di così tante
persone ha scatenato una forza che viene difficile rendere, ma che ha
contagiato come una scossa elettrica di segno benefico. Ieri sera
c’erano tante storie riaffiorate di nuovo. Storie e aneddoti che non
sono mai annegati nei corsi d’acqua della smemoratezza. I racconti su
quello che accadeva in classe. Sulle feste, le gite e i primi
fidanzamenti. E le foto. C’era un mondo dietro quelle foto.
Alessandra Cutuli, Mara Iurato, Grazia Caruso, Turi Mirenna, Giovanni
Bellia e Luigi Campagna ne sono stati i promotori: i marziani più
marziani degli altri. E che hanno dimostrato che ci sono ancora cuori
capaci di stupire. Assieme a tutte quelle immagini che non
ingialliranno mai. Immancabile, come ogni festa delle superiori che si
rispetti, il momento della proclamazione delle Miss con la consegna
delle fasce. Un momento divertente della serata successivo a quello più
impegnato con il ricavato dell’iniziativa andato interamente in
beneficienza alla Caritas vicariale: e presente c’era il suo
responsabile, padre Nunzio Chirieleison.
Le note dei Samarcanda (davvero bravi) avevano aperto tutto. Le stesse
note che sul finire accompagnano la consapevolezza che tutto questo
avrà un seguito con la costituzione di un’associazione. Paternò sa
essere tutto questo. Ci sono segnali che sono speranze. Incontri che
segnano per sempre. E ieri sera, per una sera, tutti i sogni sono
rimasti intatti.
95047.it