L'esito del
referendum rende ancora più amplificati gli effetti degli
interrogativi dei giorni precedenti. Ballano tutte le poltrone e i
posti dirigenziali dei Ministeri e delle Direzioni Generali, si entra
nel vortice dell'incertezza e dell'instabilità.
Per la scuola le cose non dovrebbero cambiare tanto perché la legge 107
è nella fase della sua implementazione sia sul piano normativo, con
l'imminente varo dei decreti legislativi, sia su quello amministrativo,
con le complesse, ma impellenti misure relative alle questioni
riguardanti il personale, dalla mobilità ai concorsi, al nuovo e tanto
atteso concorso per dirigenti, così da evitare il vuoto e il danno
delle reggenze in numerosi istituti. E'imminente la complessa procedura
sulla mobilità e il rinnovo del contratto con la controriforma della
legge Brunetta. Per la mobilità si rischia di lasciare tutto nel caos
attuale, lo stesso vale per la controriforma Brunetta. Che fine faranno
le richieste dei sindacati?
Poi ci sono le deleghe ed i decreti attuativi connessi alla legge
107/2015: dal nuovo sistema di valutazione degli alunni alla revisione
della formazione tecnica e professionale, dal progetto scuola 0-6 anni,
all'esaurimento delle GaE, ancora oggi per niente svuotate.
Con positivi auspici alcuni saggi commentatori affermano che " l'Italia
ha le risorse culturali per trovare soluzioni".
Occorre avere un "grande senso di responsabilità sia da parte di
chi ha vinto che di chi ha perso", chiedendo nello specifico "una
visione più ampia d'integrazione".
La risposta negativa del voto referendario è segno del malessere
diffuso tra i cittadini e il distacco dalla classe politica che non
aiuta a risolvere le questioni essenziali e i bisogni della gente.
Adesso, in attesa delle prossime elezioni, si rinnoverà il rito del
"Governo provvisorio", si definisce la legge finanziaria, si procederà
alla legge elettorale, ma restano sul tappeto le eterne emergenze:
contratto degli statali - il che significa parlare anche di soldi
negoziati e che però non ci sono, e meno che mai potrà decidere di
trovarli un governo (tecnico o politico che sia!); Riforma del Pubblico
impiego; abolizione dell'Imu, abbassamento dell'Irap e dell'Ire; taglio
delle aliquote Irpef; l'emergenza Banche e quindi il rinnovo dei
vertici delle Agenzie fiscali, dalle Entrate alle Dogane, Enel, Eni,
Finmeccanica, Poste.
Gli occhi di tutti sono puntati al Palazzo del colle Quirinale e si
attendono le mosse e le decisioni del Presidente Mattarella in vista
del nuovo esecutivo, anche se provvisorio.
Saltano per la crisi di governo gli incontri fissati e calendarizzati
con le Organizzazioni sindacali e OO.SS. e tutto viene rinviato a tempi
migliori.
Per le questioni scolastiche forse si dovrà attendere il nuovo
inquilino di viale Trastevere per capire come si concluderà la
questione mobilità 2017/2018 della scuola sulla quale aleggia la
titolarità su ambiti territoriali per tutti i richiedenti.
A da passà l'inverno, con le piogge e le bombe d'acqua in attesa della
nuova primavera
Intanto i giorni scorrono veloci e dopo l'Immacolata è già Natale.
Fervono nelle scuole i preparativi, le recite, le fiere del dolce e
perché no? Aiutiamo i ragazzi delle scuole terremotate contribuendo
all'acquisto dell'arredo di un'aula scolastica.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it