Definizioni
"L'apprendimento cooperativo è un metodo didattico che utilizza piccoli
gruppi in cui gli studenti lavorano insieme per migliorare
reciprocamente il loro apprendimento"(D. W. Johnson-R. T. Johnson).Per
Comoglio, studioso molto impegnato in questa
problematica, l'apprendimento cooperativo è "un metodo di conduzione
della classe che mette in giuoco nell'apprendimento le risorse degli
studenti". In quest'approccio metodologico la variabile più
significativa è la cooperazione tra gli studenti.Per
Johnson, Slavin, Kagan l'apprendimento cooperativo "è un insieme di
tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi
per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai
risultati conseguiti".
Questo modello metodologico è in contrasto con l'abituale modello
dell'apprendimento individuale e con il clima competitivo che ne deriva
ed è possibile applicarlo ad ogni materia e ad ogni genere di
curriculo. Lo scopo è l'apprendimento di ogni componente del gruppo ed
è
fondato sul principio che si apprende insieme l'uno con l'altro.La
premessa iniziale è la convinzione della funzione positiva del rapporto
interpersonale nell'apprendimento; intorno a questo perno si
fanno ruotare le altre variabili
dell'apprendimento(motivazione, processi cognitivi, organizzazione
della
classe, valutazione).
"L'apprendimento è quasi sempre un'attività comunitaria:è il processo
per il quale si perviene a condividere la cultura.Non si tratta solo di
far sì che il bambino si appropri davvero delle sue conoscenze, ma che
se ne appropri in una comunità di persone che condividono il suo senso
di appartenenza ad una cultura" (Bruner) e altrove l'autore americano
dirà con pari passione che "l'apprendimento è migliore quando è
partecipativo, pro-attivo, comune, collaborativo e dedito alla
costruzione
di significati più che alla ricezione".
L'apprendimento cooperativo, però, non si impianta su due piedi.
Occorre
individuare con un serio lavoro di programmazione e di preparazione le
attività in cui ogni membro del gruppo possa sentirsi
responsabilizzato, perchè è ritenuto indispensabile al raggiungimento
degli obbiettivi stabiliti; successivamente è importante comporre
gruppi
eterogenei ed equilibrati. Il rischio della casualità deve essere
scrupolosamente evitato; pertanto è necessario predisporre un piano,
che indichi il periodo, la durata, il tema, gli obiettivi
dell'attività di apprendimento cooperativo.Gli alunni devono sapere che
cosa fare e come farlo. E' anche indispensabile che si intervenga sulla
disposizione dell'aula, sulla distribuzione dei ruoli all'interno dei
gruppi, che si predisponga il materiale necessario e che si
definiscano le modalità del processo di controllo e di revisione
dell'attività, che non puo' eludere la dimensione comunitaria del
gruppo. Si puo' fare cooperazione se ci sono delle coordinate di
riferimento; se c'è una regia.
La relazione pedagogica
Nell'apprendimento cooperativo si ridisegnano sia il ruolo del
docente, sia il ruolo dell'alunno: il docente diventa il regista del
processo di apprendimento e gli alunni diventano gli
attori.L'insegnante favorisce la comunicazione tra gli alunni, apprezza
i loro punti di forza, permette a tutti di esprimersi; valorizza
la partecipazione e i contributi degli alunni, stimola con precise
domande, agisce con coerenza rispetto agli obiettivi del modello
didattico, esplicita i criteri di valutazione; attua il monitoraggio
del
processo di apprendimento, aiuta la riflessione metacognitiva sui
processi attuati e inoltre favorisce l'identità del gruppo,
l'interdipendenza positiva e lo sviluppo delle competenze
sociali.L'insegnante svolge un ruolo molto attivo, ma diverso rispetto
ai modelli tradizionali.E' presenza fondamentale nei momenti
preliminari , ma anche durante l'attività didattica; la sua funzione si
sviluppa in quattro operazioni cruciali: specificazione degli obiettivi
da conseguire, formazione dei gruppi, formazione delle competenze
sociali, scelta dei materiali e dei compiti, osservazione del lavoro di
gruppo. E' un ruolo di guida.
Il centro dell'azione didattica si sposta dalla cattedra all'intera
classe. Si instaura una forma suggestiva di democrazia nelle
relazioni pedagogiche. Gli alunni responzabilizzati e coinvolti nel
loro
apprendimento diventano un aiuto per l'insegnante, risorse di
apprendimento per gli altri. Prendendo fiducia in sè, contribuiscono al
raggiungimento dell'obiettivo comune, con
l'autovalutazione, con il feed-back reciproco e con la tensione a
migliorarsi.
Le condizioni
L'apprendimento cooperativo è un modello didattico che punta sulla
mediazione sociale dei compagni per rendere agevole l'apprendimento,
adattare l'insegnamento al livello di ogni singolo alunno, sviluppare
rapporti di amicizia , promuovere l'integrazione. Ha l'ambizione di
dare
una soluzione ai problemi di motivazione, di gestione della classe, di
educazione alla multiculturalità e di rispetto e valorizzazione delle
differenze individuali, che non vengono livellate, ma utilizzate in
forma
di lavoro collaborativo. Con l'apprendimento cooperativo la classe
diventa comunità di pratiche, perchè gli alunni sono coinvolti in ruoli
molteplici, lavorano per risolvere problemi autentici, collaborano alla
realizzazione del curricolo; la classe diventa comunità di discorso,
perchè dialogo e discussione sono strumenti di avanzamento cognitivo e
metacognitivo.
La finalità educativa della cooperazione/collaborazione è fondamentale
in una società dove la complessità ridimensiona il ruolo del singolo.
La
complessità della società post-moderna non puo' essere affrontata
utilizzando esclusivamente competenze di impronta
individualistica. C'è bisogno di persone in grado di creare
interdipendenza positiva all'interno dei gruppi, perchè solo questa
favorisce la soluzione dei problemi che si affrontano nella società "Il
modelo comunicativo che si instaura nell'apprendimento cooperativo
replica quello che si realizza nella vita quotidiana ed è un modello
transazionale, interattivo, relazionale" (Comoglio). Bruner si schiera
con
vigore a favore dell'apprendimento cooperativo, perchè questo consente
la creazione di una cultura collettiva e rappresenta un momento
efficace nel tragitto che porta il bambino a diventare membro della
società adulta, in cui vive la propria vita. Anche nel Libro Bianco '95
c'è un invito a orientarsi pedagogicamente nel senso della cooperazione
nell'apprendimento.
L'apprendimento cooperativo richiede una profonda convinzione del
valore formativo di un clima di classe solidale e affiatato: non è solo
un metodo, una tecnica. Esige un'etica comunitaria. Nell'apprendimento
cooperativo ognuno deve fare la propria parte; mettersi a disposizione,
sentirsi parte di una comunità, di un gruppo che condivide
percorso, obiettivi, criteri di valutazione e di gratificazione.La
dimensione comunitaria deve essere fatta propria per prima dagli
insegnanti tra di loro. E' apprendere insieme. L'apprendimento
cooperativo puo' avere un effetto motivazionale in un momento di
disincanto e di crisi professionale.
L'interdipendenza positiva
Proprio per la forte valenza educativa dell'apprendimento cooperativo è
fondamentale costruire preliminarmante l'dentità di ogni gruppo, il
senso di comunità. Se manca questo senso di appartenenza e la
consapevolezza del valore positivo del lavoro di gruppo non è opportuno
tentare la sperimentazione di questo modello
didattico. "L'interdipendenza positiva è un elemento essenziale
dell'apprendimento cooperativo. Ogni componente del gruppo deve
sentirsi
vincolato agli altri per il perseguimento di un obiettivo e quindi non
esclude la responsabilità individuale. Si ha interdipendenza positiva
quando si risolve un problema con il contributo effettivo di tutti i
membri di un gruppo, impegnati con mansioni diverse in un
compito"(Comoglio). Per lavorare in gruppo occorre avere interesse
e rispetto degli altri; occorre saper ascoltare, accogliere e
apprezzare
l'altro; occorre sapere assumere le proprie responsabilità di fronte ai
compiti assegnati, avere un atteggiamento costruttivo. Per questo
genere
di lavoro sono necessarie specifiche competenze relazionali degli
alunni, che non devono essere presupposte, ma direttamente proposte
nell'intervento dell'insegnante.
La formazione delle abilità sociali deve essere esplicita, perchè senza
di queste il gruppo non puo' funzionare. Le competenze richieste sono
quelle comunicative; le competenze di leadership, le competenze nella
soluzione negoziata dei conflitti; le competenze nella soluzione dei
problemi, nel prendere decisioni. Senza queste competenze non puo'
esserci interdipendenza positiva. Purtroppo competenze poco curate a
scuola.
Non è facile attuare l'apprendimento cooperativo rimanendo nei tempi
stretti della normale organizzazione delle lezioni. Richiede tempi
lunghi ed ha la peculiarità di essere alternativo a tutte le metafore
aziendalistiche con cui si è voluto esprimere la spinta verso
l'efficienza e l'efficacia del sistema formativo. Si scontra
soprattutto contro l'individualismo predicato e praticato nella società
e nelle famiglie, alle quali spesso interessa solo il risultato, il
successo e non lo sviluppo delle capacità di relazioni sociali. Eppure
nelle nuove generazioni c'è un bisogno di appartenenza e di comunità
che non va trascurato e sarebbe un peccato grave non impegnarsi a darvi
spazio e mezzi per potersi realizzare, tenendo presente che nella
società multietnica e multiculturale la competitività a scuola puo'
produrre disastri educativi.La sfida che è insita in questo
approccio è quella di mettere insieme la qualità dei risultati di
aprendimento e la qualità della formazione personale umana. (continua)
prof. Raimondo Giunta