Micaela
Palmieri è nata e vissuta a La Spezia, di cui ha saputo
raccogliere le perle più care del paesaggio, dei monumenti
antichi, dei personaggi storici e dell'arte nelle sue massime
realizzazioni Ella si proclama "pittrice
autodidatta" e in effetti lo è davvero
autodidatta per gli studi artistici non compiuti e mai
regolarmente organizzati sotto la direzione pedagogica di maestri più o
meno famosi. L'essersi formata da sola a al di fuori di qualunque
scuola d'arte la rende speciale perché brava a dispetto di una
sua non immersione nel mondo irrigidito dell'arte dimezzata. Ciò
che la riscatta da ogni scolasticismo perduto o abbandonato
è la sua forte vocazione artistica con la finissima sensibilità,
la competenza tecnica non facilmente rinvenibile in coloro che
hanno effettuato corsi e percorsi regolari. In Lei l'arte è
un fatto innato e connaturato alle sue facoltà intuitive, al respiro
profondo dell'intelligenza e all'espressione delicata del
sentimento. Per Lei il comunicare è operazione opposta
all'esprimere e rientra in altro ordine e genere di eventi assai
distanti dal territorio della creatività artistica.
Il genio artistico di Micaela Palmieri supera in un sol colpo
dialettico non solo lo scialbo e arretrato scolasticismo
oggi tanto diffuso, ma anche la banalità ripetitiva e imitativa degli
oratori di giornata e dei retori a tempo perso
disseminati nei mercati rionali a replicare parole, colori e
forme senza profondità e vitalità, senza altezza e circonferenza. Si
può essere tecnicamente attrezzati nella superficiale descrizione degli
oggetti su tela o su carta senza nulla offrire alla creatività.
L'Artista di La Spezia concede invece tutta la sua
ispirazione alla creatività estetica e produce opere che non hanno mai
visto l'imitazione e la noia dello stampino tipico strumento di
riproduzione della cartolina illustrata. Le sue creazioni sono
veramente e autenticamente tali e non ammettono
similitudini e incollature perché originali e personali, anche se
talvolta la rappresentazione di un borgo o di un'isola o di un'onda
marina potrebbe fornire taluni elementi di affinità
linguistica e non certo di sentimento, di emozione, di visione o
di prospettiva. La creatività dell'ingegno artistico della Nostra
Pittrice reinterpreta l'universo, sintetizza la molteplicità
delle immagini e dà un senso coordinato alla varietà fenomenica
plasmandola e racchiudendola entro il suo mantello: "Per la
poesia occorre la poesia, quella forma di sintesi teoretica che
si è definita di sopra , la genialità poetica senza la quale
tutto il rimanente à la catasta di legna che non brucia,
perché non ci è modo di appiccarle il fuoco" (Benedetto Croce,
"Aestetica in nuce", Laterza
1940, p. 15). La presenza dell'arte e
della poesia è come l'emergere del genio artistico e poetico quando
dirige e coordina impressioni, percezioni, emozioni e
imprime a tutto il mondo sentimentale il marchio indelebile
dell'esteticità teoretica,
Fare dell'arte è perciò una questione diversa e nuova rispetto ad ogni
forma di scolasticismo e di riproduzione mimetica. E lo stesso si può
dire del rapporto tra espressione e comunicazione. Si comprende subito
che Micaela Palmieri non comunica emozioni o concetti, ma esprime il
suo interno sentire, la sua più profonda interiorità spirituale
come avviene appunto nei grandi artisti . Ella non traduce e non
raffredda nella sua calda circolazione creativa l'intuizione che la
seduce e la sollecita al fare artistico. Ella semplicemente riduce e
trasforma le emozioni in linguaggio estetico, purifica le sue
percezioni e rimuove ogni momento di estraneità, compresa la
comunicazione della quale non si sente il bisogno nella certezza e
completezza dell'opera da generare senza l'aiuto ed il contributo di
certe qualità esteriori adatte alla comprensione del pubblico dei
fruitori.
L'arte trova in se stessa le ragioni e le spiegazioni della sua
presenza, e non necessita di ulteriori illustrazioni prodotte e
condotte dal suo autore. L'arte non comunica filosofie, pedagogie,
storiografie, teologie,ecc. ecc., ma esprime solo se stessa, la
sintesi sentimentale e produttiva
dell'immagine. Il poeta ed il pittore non sono dei critici
mancati o dei barbuti letterati in cattedra.
No, essi sono qualcosa di diverso, e la loro produzione non è
semplice letteratura. "Con la definizione di intuizione lirica o
intuizione pura, l'arte viene implicitamente distinta da tutte le altre
forme di produzione spirituale" (B. Croce, ibidem, p. 19) e la
comunicazione come intervento successivo alla creatività estetica
appartiene ad un altro mestiere che è quello del critico, del
pubblicitario o del giornalista. L'espressione estetica è la sola che
veramente esprime, cioè che dà forma teoretica al sentimento e lo
converte in parole o figure, autodeterminando dall'interno il
significato dell'opera. Micaela Palmieri compie proprio
questa operazione meravigliosa e si può dire che ha svolto
egregiamente il suo lavoro con l'adempimento dei
criteri utili solamente all'arte.
L'Artista raggiunge così la sua meta che è il risultato di una
ricomposizione evolutiva dei significati, dei simboli e delle
emozioni in figurazioni naturali di estrema bellezza.
Questa a sua volta si collega organicamente ad un
senso preziosissimo della misura e dell'ordine classico. Il
naturalismo qui si intreccia con molta grazia e delicatezza con
il classicismo a determinare un prodotto artistico e stilistico
che è solitamente una reinterpretazione pulita, ordinata e
incisiva della natura e della realtà. Si tratta di operazione
assai raffinata e piena di equilibrio, per il quale emerge
la maniera classica delle proporzioni e della misura. La serenità
della visione è il risultato di un lavorìo emozionale che si
ferma con la possibilità di una sintesi degli elementi e dei pensieri e
delle percezioni emotive. L'anima è il vero luogo della sintesi
dove la materia assume plasticità e le singole molecole
d'acqua di Talete e gli atomi di Democrito e l'universo platonico
costituiscono nel loro continuo ricomporsi le meraviglie della
straordinaria razionalità naturale.
Tale appare ed è l'arte di Micaela Palmieri di La Spezia, artista
raffinata, amante della sua Liguria( soprattutto quella dell'area
geografica tra Lerici, Montemarcello e Porto Venere) e partecipe del
grande movimento di ritorno all'ordine razionale del
classicismo. La sua è una pittura umanistica capace di far
rivivere l'universo considerato nella sua attiva e struggente bellezza
e nella sua religiosa profondità e perfezione. Questo è
indirettamente un tentativo ambientalista di ferma difesa ecologica del
Creato e di tutto quello che è riferibile al Demiurgo invisibile.
prof. Salvatore Ragonesi