L'introduzione della meritocrazia e del bonus ai docenti
mette a nudo
la confusione concettuale in cui vive l'istituzione scolastica.
Il problema del merito è decontestualllizzato.
Le relazioni che sostanziano la visione sistemica sono cestinate: un
architrave della cultura contemporanea è demolito.
Il legislatore, come uno
studente che non sa fare un compito, copia quanto avviene negli altri
paesi.
Il Miur, ancorato alla
tradizione, è sordo agli indirizzi innovativi presenti nelle leggi.
I dirigenti scolastici,
appagati dall'erronea posizione loro assegnata nell'organigramma dalla
legge 107, definiscono gli indirizzi generali perdendo di vista
l'unitarietà del sistema scuola.
"Parcellizza e comanda" è il loro motto.
Sradicano l'insegnamento dal suo ambiente generativo: non esplicitano i
traguardi della progettazione educativa, non esplicitano i traguardi
della progettazione formativa, non esplicitano i traguardi della
progettazione dell'istruzione. Non esplicitano l'oggetto del mandato
conferito ai docenti: assurdo valutare prestazioni lavorative in
assenza di mansionari.
I Consigli di Istituto
approvano PTOF privi di linee strategiche.
I comitati di valutazione
privilegiano la customer satisfaction all'oggettività.
Due suggerimenti per gestire razionalmente l'istituzione scolastica
sono in rete:
"La scuola secundum legem et scietiam"; "La cultura informatica a
servizio del PTOF".
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it