Passano i giorni
di questa strana primavera che alterna caldo e freddo, relegando nei
ricordi di un tempo che fu la "dolce primavera", dal clima mite che
rendeva sereno il mese di aprile "dolce dormire". Rullano i tamburi del
concorso, avendo già definito le date, i calendari, le sedi, anche se
ancora mancano i commissari e i presidenti, data anche l'esiguità dei
compensi ed il carico di responsabilità, connesso alla complessità del
concorso che sarà svolto con quesiti on line e ancor prima di essere
svolto è oggetto di tanti ricorsi. La splendida manifestazione della
"Piazza incantata" a Napoli ha reso protagonisti attivi tredicimila
studenti di tutta Italia ed è stato un evento unico e originale. La
valorizzazione della pratica musicale che affina la cultura musicale
nelle scuole di ogni ordine e grado, prevista nella Legge 107/2015,
costituisce un segno innovativo e la manifestazione di Napoli ne ha
dato prova e concreta visibilità.
L'ottica del miglioramento guida l'azione della didattica e
dell'organizzazione scolastica e accompagna lo svolgimento attuativo
del "Piano di miglioramento".
Scaturito come risposta al Rapporto di Autovalutazione, il PDM
accompagna e guida il Piano triennale dell'Offerta formativa e, a
conclusione del triennio, si dovrebbero registrare dei positivi
traguardi di miglioramento e la scuola dovrebbe così conseguire quei
traguardi tanto attesi ed auspicati.
Sarà così?
Se il reale miglioramento della scuola si registra attraverso il
successo formativo degli studenti, l'azione di miglioramento dovrebbe
avere come centro e cuore un'incisiva azione di apprendimento efficace
che produrrà tra gli studenti la modifica dei comportamenti e quindi
del modo di pensare, di sentire e di agire.
Spesso si constata che il "neutralismo pedagogico e politico" si ferma
nella sfera esterna degli apparati di managerialità, di sviluppo
economico, incremento numerico di risorse umane e materiali,
trascurando la concezione "personalistica" dell'azione educativa
centrata sullo studente che cresce, diventa uomo, apre i suoi occhi al
vero, scopre la dimensione dei valori e dell'Assoluto.
Gli aspetti funzionali e organizzativi diventano prevalenti e, ancora
una volta, si scambia il fine con i mezzi.
I segni di efficace miglioramento li possiamo cogliere nelle risposte
alle domande sul rapporto tra la realtà scolastica quotidiana e le
pratiche di insegnamento/apprendimento, sviluppando la cultura
scolastica capace di dare motivazione e significato allo studio e
alla capacità di comprensione dei cambiamenti sociali e culturali che
caratterizzano la nostra epoca.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it