Il Sindacato
SISA è totalmente contrario ai provvedimenti politico - legislativi del
governo, chiede l'abolizione delle norme che, mascherandosi dietro una
parvenza di investimenti, nascondono tagli consistenti e colpiscono
attraverso una sostanziale; riduzione dell'organico il sistema
scolastico e la sua centralità sociale. Dal 2009 il blocco degli
stipendi ha già de facto eliminato ogni scatto automatico, essendo gli
scatti per anzianità ugualmente congelati da tempo, tutto ciò penalizza
in special modo i precari, i quali vedono ridotti i loro diritti sia
dal punto di vista economico, sia normativo, così come gli idonei del
concorso 2012, ai cui si vogliono negare diritti e lavoro. Il governo
Renzi agisce nel solco della "Buona s(cu)ola", promuovendo una politica
scolastica profondamente deficitaria e soggetta ai tagli della spending
review e del Fiscal Compact, le cui applicazioni avranno ricadute
drammatiche sul lavoro dipendente e sui pensionati.
Il SISA è impegnato nella costruzione di una scuola aperta e
partecipata, in cui, come diceva don Milani, non si facciano parti
eguali tra diseguali, perché peggiorando le condizioni dei lavoratori
si peggiorano le condizioni di apprendimento degli studenti.
Il SISA chiede la riaffermazione della relazione educativa, della
libertà di insegnamento dei docenti e della libertà di apprendimento
degli studenti.
Solo coinvolgendo gli studenti nella costruzione dei saperi e
restituendo loro il protagonismo educativo che ne fa soggetti partecipi
e non oggetto di una mera trasmissione dei saperi è la possibilità di
un radicale rinnovamento positivo della scuola italiana, nel solco
della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro.
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Davide Rossi - il Segretario generale