Giovedì 22
ottobre alle ore 18,30 presso il cinema King di Catania si proietta il
film-documentario "Il
sogno di Ludovico" di Andrea Nicolosi (ideatore del
soggetto e sceneggiatore del film) e della regista Annamaria Gallone.
Nel film, selezionato per i David Donatello 2015, si racconta la
vocazione mediterranea della Sicilia attraverso la testimonianza di
Ludovico Corrao, uomo politico e infaticabile animatore artistico e
culturale.
La trama del film risponde alla definizione di Sciascia "La
Sicilia è irridemibile" , Ludovico sostiene che "bisogna
continuare a lottare come se non lo fosse". L'iniziativa
dell'Università degli Studi di Catania è sostenuta dalla Fondazione
Sant'Orsola: un'ottima occasione di studio e di riflessione per i
docenti e gli educatori.
La struttura del film - come spiega Gallone - è costituita da lunghe e
affascinanti testimonianze del senatore Corrao, registrate nell'arco di
tre mesi a casa sua, nel granaio del Baglio, per le strade di
Gibellina, Alcamo, Mazara del Vallo, Catania e Palermo. Una produzione
incentrata sulla storia di Corrao non poteva disgiungersi dal proscenio
della città scelta e amata, Gibellina, così come la storia di Gibellina
non potrebbe ormai disgiungersi da quella di Ludovico Corrao, che ad
essa si è interamente donato, lottando tutta la vita per la sua
"rifondazione" materiale e culturale, contribuendo a dare pensiero e
corpo alla Fabbrica Civica - primo laboratorio che ha coniugato l'arte
d'avanguardia con l'operosità artigiana più antica - alla Fondazione
Orestiadi e a quella mirabile rappresentazione identitaria e metaforica
che è il Museo delle Trame Mediterranee.
L'avv. Ludovico Corrao. originario di Alcamo, morì assassinato da un
bengalese all'età di 84 anni a Gibellina nel 2011. Iniziò
l'attività politica nelle ACLI e nella Democrazia Cristiana. Nel 1955
viene eletto deputato all'Assemblea regionale siciliana nella
lista Democrazia Cristiana.
Nel 1958 seguì Silvio Milazzo nella scissione dalla Dc e divenne
assessore regionale ai Lavori pubblici. Fu uno dei teorici del
Milazzismo. Divenne nuovamente assessore al fianco di Milazzo nei due
successivi Governi, prima ai Lavori pubblici e poi all'Industria e
commercio. Dal 1960 al 1962 fu anche sindaco di Alcamo e, terminata
l'era del Milazzismo, si avvicinò alla sinistra.
Nel 1963 venne eletto deputato alla Camera, come indipendente nella
lista nel PCI Dal 1968 fu eletto Senatore della Repubblica e aderì al
gruppo degli Indipendenti di sinistra, fino al 1976.
Fu eletto sindaco di Gibellina, nella Valle del Belice, e si prodigò,
nel dopo terremoto del Belice del gennaio 1968, per adunare una
molteplicità d'artisti e di architetti di fama nazionale, che
riempirono la nuova Gibellina ricostruita, di opere di arte
contemporanea.
Restò sindaco a più riprese fino agli anni ottanta.
La sua attività culturale proseguì con la nascita nel 1981 delle
Orestiadi di Gibellina, poi divenuta Fondazione nel 1992, di cui fu
presidente fino alla morte.
Tornò senatore nel 1994 e dal 1995 al 2000 ridivenne sindaco di
Gibellina.
Nel 2005, il Presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, gli
affidò la gestione di Casa Sicilia a Tunisi, nella sede tunisina della
fondazione.
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