Sollevo un
tema "minimalista", o marginale, da genitore ed insegnante assieme.
Mi chiedo se le maestre ed i maestri che caricano gli alunni di compiti
per casa, prevalentemente noiosi e poco stimolanti, si rendono conto
che si tratta di un esercizio controproducente, che rischia di
infondere un senso di disamore verso lo studio, la lettura, il sapere?
Queste sono le questioni vive e concrete, solo apparentemente
secondarie, di cui servirebbe occuparsi per realizzare un'autentica
"buona scuola". Non i disegni scellerati di aziendalizzazione e
fascistizzazione del mondo dell'istruzione. Obiettivi perseguiti da chi
di scuola ed educazione non capisce un bel nulla e se ne frega
altamente della formazione culturale delle giovani generazioni, avendo
a cuore soltanto il proprio tornaconto.
Lucio Garofalo
l.garofalo64@gmail.com