Dal 29 maggio scorso
e sino al 10 ottobre 2015 sono aperte le candidature alla seconda
edizione del "Global Teacher Prize", conosciuto oramai come "Premio
Nobel per l'Insegnamento". Nella precedente edizione, tra i 50
finalisti al "Nobel", due erano italiani: la veneta Daniela Boscolo ed
il salentino Daniele Manni. Successivamente tutti e 50 i finalisti
hanno ricevuto l'importante investitura di "Ambasciatori" della Varkey
Foundation nei rispettivi paesi, con il compito di rappresentare la
Fondazione e divulgarne gli obiettivi e la mission. Per quanto concerne
l'Italia, gli studenti di Manni per "scovare" tutti i super insegnanti da
candidare al Prize hanno ideato e implementato il sito/servizio "MasterProf - No
ordinary teachers", hanno lanciato, in stretta collaborazione con
il sito Your Edu Action, la "Settimana Italiana dell'Insegnante"
(dall'11 al 16 maggio), hanno creato l'hashtag #ringraziaundocente che
tanto successo ha riscosso in tutto il paese, e ora, nella missione di
promuovere in patria la seconda edizione del Global Teacher Prize,
battezzano il nuovo hashtag #DignitàDocente e diffondono la versione
italiana della lettera aperta a tutti i Governi del mondo a firma di 29
ex Capi di Stato.
Questa la lettera sotto forma di "mail":
Da: 29 ex Capi di Stato
A: Governi e Ministeri dell'Istruzione del mondo
Oggetto: Invitiamo a proteggere e valorizzare gli insegnanti
Nelle maggiori società e nella storia, la professione insegnante è
stata tra le più rispettate nelle rispettive comunità.
Riscontriamo, con rammarico, che questo rispetto è andato via via
consumandosi. Dall'indagine svolta dalla Varkey Foundation, è risultato
che meno di un terzo dei genitori intervistati in tutto il mondo ha
affermato che incoraggerebbe i propri figli a diventare insegnanti.
Alla richiesta di paragonare la professione dell'insegnante ad altre
professioni, solo in Cina essa è ritenuta pari a quella medica. Troppo
spesso gli insegnanti fungono da capro espiatorio per i mali della
società. Sono loro i responsabili del degrado nei comportamenti dei
giovani e della mancanza di competenze basilari sul posto di lavoro.
Talvolta sono persino responsabili del cattivo rendimento economico di
un intero Paese. I politici ne fanno un facile bersaglio per le loro
vittorie politiche a breve termine.
Gli effetti di questa situazione sono da ritenersi seriamente dannosi
in riferimento alle possibili opportunità per le generazioni future. Se
gli insegnanti non sono rispettati dalla società, non sono ascoltati
dai loro alunni, non sono spalleggiati dai genitori, e i laureati più
talentuosi e dotati continueranno a non considerare la professione
docente tra le carriere appaganti a cui aspirare. Inoltre, la mancanza
di rispetto per gli insegnanti indebolisce l'insegnamento stesso,
danneggia le opportunità di apprendimento di milioni di persone e,
infine, impoverisce la società nel suo complesso. Una cittadinanza mal
istruita può portare all'indebolimento delle istituzioni democratiche
quali il parlamento e la stampa libera.
In questo ben preciso momento, si ha più che mai bisogno di bravi
insegnanti. Si ha bisogno di grandi insegnanti capaci di forgiare
grandi menti. Altrimenti non saremo mai in grado di affrontare i grandi
problemi del mondo, dal cambiamento climatico ai conflitti, alle
malattie, alla povertà. La civiltà umana fa passi in avanti solo quando
dietro le quinte ci sono bravi insegnanti, che incentivano la
creatività, incoraggiano, forniscono una valida guida e aiutano a
puntare in alto e in avanti.
Invitiamo tutti i Governi del mondo a proteggere e valorizzare gli
insegnanti e di fare la loro parte affinché essi ricevano il rispetto
che tanto meritano.
e20@clio.it