
Sorci addirittura accusa Bergoglio di essere un pastore così digiuno di teologia, così poco ligio all'osservanza di certi "comandamenti" da scantonare nell'eresia talvolta, col suo "relativismo etico" che fa più male che bene alla secolare tradizione di severità e di rigore propri dell'ortodossia cattolica; come pure male fa il modo in cui il "Vescovo " di Roma s'intrattiene " con puerile semplicità" a parlare con la folla, in mezzo al suo "gregge, spesso un po' troppo puzzolente per essere accolto a braccia aperte dalla prelata Madre Chiesa "ortodossa"; male, il suo (di Bergoglio) non voler "giudicare" nessuno, ma tutti assolvere affidandoli alla divina misericordia, ecc. ecc..
Ora, il signor Socci, dovrebbe sapere che la Chiesa del terzo millennio non può chiudersi in una ortodossia che, per dovere restare "pura", e rigorosa, si fa farisea, e sterile, ignorando, con i suoi " valori non negoziabili", la pratica della comprensione, del perdono e della giustizia misericordiosa nei confronti dell'uomo peccatore, e di tutta l'umanità peccatrice in genere, che ha bisogno di guida amorevolmente umile, paterna e responsabile.
La Chiesa, oggi - come giustamente va predicando papa Bergoglio -, non deve innalzare muri ma deve costruire ponti, deve aprirsi al mondo e parlare a tutti gli uomini di buona volontà - come vuole il Vangelo - , siano credenti e non credenti o - come si usa dire ai dì nostri - anche atei devoti. A tutti, dare la speranza del riscatto e della conversione e del pentimento sincero e senza ricatti o minacce.
La Chiesa, con buona pace del signor Socci, non può, né deve avere alcuna paura del confronto, della globalizzazione della fede, del contagio anche della democrazia e del pluralismo. Quando Francesco dice che Il cristianesimo si comunica «per attrazione», vuole dire, semplicemente - credo io - questo: che sono gli esempi concreti di vita cristiana evangelica che attraggono tutti gli uomini, gli umili e i poveri di spirito (e non solo), più degli arzigogoli dottrinari e dei discorsi che fanno sfoggio di intelligenza e di ortodossia, solo per giudicare e condannare!
Nuccio Palumbo
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