L'Istituto Alberghiero "Karol Wojtyla", ha ospitato il
convegno d'inaugurazione del Corso su "Il cerimoniale e la
comunicazione: fattori di sviluppo per un principio di legalità". Dopo
il saluto della preside Daniela Di Piazza, il presidente nazionale
dell'AICIC (Associazione italiana cerimoniale immagine e comunicazione)
ha introdotto i relatori: Silvana Genova, capo del cerimoniale della
Presidenza della Regione Siciliana, la quale ha esordito dicendo che
sono tre le figure simbolo della comunicazione e del benessere: il
confessore, il medico di famiglia ed il cerimonialista, il cultore
delle regole, delle precedenze dell'immagine delle istituzioni, segno e
simbolo di legalità, d'integrità e di trasparenza.
Le regole contemplate nel galateo istituzione rispondono ad un codice
etico di comportamento, oggi molto spesso trascurato e disatteso anche
presso le massime istituzioni della Repubblica (Senato e Camera dei
Deputati). La lectio magistralis del Procuratore generale della
Repubblica presso la Corte d'Appello di Roma, Luigi Ciampoli, densa di
saggezza e di valori ha dato risposta e motivazione alla cultura della
legalità espressa attraverso il cerimoniale che dà ordine, eleganza e
prestigio alle istituzioni.
La trilogia dei valori del diritto, che da sempre ha regolamentato la
gestione della giustizia: oneste vivere; neminem laedere, unicuique
suum tribuere, costituisce la base ed il fondamento per la costruzione
della cittadinanza attiva e del vivere civile.
L'appello finale a "sentirsi società" ha segnato anche per gli studenti
che hanno partecipato al convegno un monito significativo nel dare
valore all'impegno scolastico e al progetto di formazione che la scuola
offre in vista del futuro dei giovani.
Il generale di brigata della Guardia di Finanza, Teodoro Giovanni
Risino, ha soffermato l'attenzione al secondo aspetto del convegno che
prende in esame i "fattori di sviluppo", analizzando anche i principi
di una sana economia spesso infangata dal riciclaggio di denaro sporco.
Il corso ha come obiettivo quello di favorire la cooperazione e la
comunicazione tra le istituzioni e le differenti culture e promuovere
tra i giovani il rispetto dei valori, dei simboli, dei gesti e delle
procedure secondo le regole del galateo e delle buone maniere.
Il coinvolgimento delle scuole, palestra di educazione alla legalità,
costituisce una positiva opportunità per ampliare l'offerta formativa e
proiettare la scuola verso un progetto di vita e di società migliore.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it