Secondo uno studio del
politecnico di Milano l'economia legata alle applicazioni varrà 40
miliardi nel 2016, pari al 2,5% del prodotto interno lordo. Questo
grazie all'incremento delle vendite di dispositivi mobili e ai sempre
più diffusi servizi che offrono
In Italia il mercato delle app per smartphone e tablet vale 25,4
miliardi di euro, pari all’1,6% del Pil. Il motivo è semplice: il
crescente utilizzo dei dispositivi mobili sta facendo registrare
benefici economici anche nel settore delle applicazioni. La fotografia
è stata scattata dagli Osservatori Ict del Politecnico di Milano. “Si
sta sviluppando una nuova porzione di economia che chiamiamo ‘Mobile
and App Economy‘. E il mercato è destinato a crescere”, spiega Andrea
Rangone, Coordinatore degli Osservatori.
Secondo una ricerca presentata martedì (primo aprile) a Milano, il
valore complessivo dell’economia legata alle app salirà a 40 miliardi
nel 2016, pari al 2,5% del Pil. L’indagine fa notare come il ‘mobile’
ha generato in Italia un circolo virtuoso, con smartphone e tablet che
fanno da traino: a fine 2014 raggiungeranno quota 45 e 12 milioni,
mentre le vendite dei contenuti digitali da dispositivi mobili – come
giochi e news – è cresciuta di oltre il 30% e raddoppierà nei prossimi
tre anni.
Altri elementi che aggiungono valore all’ecosistema ‘mobile’ sono il
numero delle applicazioni disponibili negli store digitali (2,5
milioni), l’incremento delle reti mobili a banda larga Lte (a fine anno
raggiungeranno circa il 60% della popolazione), e anche l’aumento delle
soluzioni ‘mobile’ sviluppate da imprese o Pubbliche amministrazioni.
L’indagine del Politecnico di Milano descrive anche le abitudini dei
‘mobile surfer‘ italiani, quelli che navigano con un dispositivo
mobile: uno su tre ha scaricato app a pagamento sul proprio smartphone;
uno su cinque ha acquistato almeno un prodotto o servizio; quattro su
cinque interagiscono con la pubblicità dai dispositivi mobili; uno su
due vorrebbe utilizzarli anche come strumento di pagamento al posto
della carta di credito.
La ricerca traccia inoltre altri trend: continuerà la crescita del
‘Mobile Commerce’ (dagli attuali 1,2 miliardi si arriverà nel 2016 a
oltre 7 miliardi); si svilupperà il mercato del ‘Mobile Proximity
Payment’, ossia dei pagamenti fatti con lo smartphone (questo mercato
nel 2016 potrebbe valere circa 4 miliardi di euro) a cui si aggiunge il
mercato dei ‘Mobile Pos’, cioè le transazioni legate a beni e servizi
che verranno accettate da dispositivi mobili (potrebbero valere circa 2
miliardi di euro). Infine, la grande scommessa è sul mercato abilitato
dagli ‘oggetti intelligenti’ – in particolare le auto connesse –
portando il valore di questo mercato nel 2016 a 1,6 miliardi di euro
(+80% in 3 anni).
“In questo scenario – spiega la ricerca degli Osservatori Ict del
Politecnico di Milano – un ruolo importante sarà giocato dalle startup,
in grado sia di creare nuovi modelli di business rivolti direttamente
al consumatore finale, sia di supportare le imprese nel loro processo
di trasformazione digitale e ‘mobile’. Nel corso del 2013 sono state
oltre 600 quelle finanziate a livello internazionale”.
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