La battaglia per il riconoscimento del diploma magistrale
si arricchisce di un nuovo quanto incredibile tassello: a seguito della
richiesta di riconoscimento del proprio diploma magistrale quale titolo
di studio pienamente valido per insegnare a tempo determinato ed
indeterminato nelle scuole elvetiche, il docente italiano Alfredo
Tarallo, sostenuto dallo studio legale "Gigli e Tropepi" alla cui
esperienza si affida la CUB SUR di Roma , si è visto finalmente
recapitare in questi giorni il sospirato documento. La battaglia del
docente era iniziata nel 2010, quando per la prima volta richiese al
MIUR di attestare che il suo titolo, stante le leggi in vigore, fosse
pienamente valido per insegnare nelle scuole dei Paesi Europei. Dopo
diversi contatti con le autorità italiane, francesi e svizzere, in un
dialogo che a volte è stato anche piuttosto concitato vista la
proverbiale ritrosia del MIUR ad esprimersi sul diploma magistrale, è
stato infine possibile farsi rilasciare la Dichiarazione di Conformità
ai sensi della Direttiva 2005/26 CE.
Una bella soddisfazione dunque, quella di sapere che sia i Paesi membri
della Comunità Europea, sia quelli non membri, riconoscono il diploma
magistrale, a differenza dell’Italia… Eh già, perché sembra che l’unico
Paese che non voglia piegarsi alla legge sia proprio il Paese che ha
“prodotto” i maestri diplomati! A diverse settimane dalla ormai famosa
assicurazione da parte del dott. Chiappetta di emanazione del decreto
che inserisce i diplomati magistrale in seconda fascia delle
graduatorie d’istituto, nulla ancora si sa di certo, se non che i
diretti interessati si stanno muovendo con presìdi, sit-in, scioperi
(l’11 aprile). Numerose querele stanno inoltre partendo nei confronti
del Ministero da parte dei diplomati magistrali che intendono così
richiamare i dirigenti al loro dovere.
CUB S.U.R. Roma e Lazio
cubscuolaromalazio@gmail.com