C’è
una strana agitazione, questa sera, tra le fronde, e anche nelle nuvole
del cielo.
Il vento sembra avere il fiato grosso e farsi sempre più ringhioso,
piegando a forza le chiome degli alberi e sollevando nuvoli di polvere.
Dopo la mezzanotte s’è messo pure a fare il diavolo a quattro, e a
scuotere le imposte.
Il mare è di pece, e mugghia come cento buoi che presentono il colpo
finale.
No, non è quel vento che altre volte ho sentito muovere appena le
foglie quando l’aria è ferma, e fa vibrare i fili d’erba.
No, non è il suo un respiro senza grumi: è catarroso, stasera, il vento
di ponente, e minaccioso, gelido e inquietante.
E se il vento stesse per diventare un violento vortice d’aria?
Nell’abbraccio mortale tra vento mare e astri non c’è che
aspettarsi lutti e devastazioni.
Deus… sive Natura (?).
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com