Sono
un'insegnante e tengo a precisare che, non sono
un'insegnante di sostegno, anche se è del sostegno che voglio
parlare. Negli ultimi tempi, da quando si parla di riconversione sul
sostegno dei docenti in esubero, ho come un sussulto ...
Ho in classe, come ogni anno, ragazzi che del sostegno si avvalgono, e
vedo con quanta dedizione e cura il collega che mi affianca si dedica a
loro. Proprio pensando alla dedizione del mio collega, la mia mente è
assalita da interrogativi che, al momento, non hanno trovato nessuna
risposta.
Scorrendo la tabella dell'elenco dei candidati ai corsi di sul sostegno
per docenti in esubero, ho notato che, nella stragrande
maggioranza dei casi, si tratta di ITP. ( vorrei precisare che non ho
assolutamente niente contro di essi). Tuttavia essendo ancora
dotata di raziocinio, ho iniziato a riflettere sui diversi percorsi
formativi.
L'iter che porta al sostegno è duro e snervante. Laurea,
specializzazione, master.. ecc ecc.. e poi una immensa passione
per un lavoro durissimo, tanta motivazione, tanta voglia di aiutare
questi ragazzi più deboli, facendoli crescere , cercare di renderli
autonomi, cercare di oltrepassare quella cortina di ferro che a volte
sembra ingabbiarli.
Il titolo di accesso per gli ITP è un diploma quinquennale. Certo
in base all'articolo 5 della legge 124 del 1999, viene
riconosciuta loro piena autonomia e completa priorità di
voto, sia in sede di valutazione sia nelle operazioni di
scrutinio.
Siamo quindi di fronte a due percorsi di formazione completamento
differenti.
Per non innescare sterili polemiche, che a poco portano e a poco
servono, lascio da parte i titoli e comincio a pormi altre
domande.
Come può un docente, non motivato, ma obbligato a fare il corso,
essere un valido docente di sostegno?
Come può, se non ha una formazione specifica, essere d'aiuto a
ragazzini autistici, ragazzi con sindrome di down, ragazzi con sindrome
di tourette, ecc ecc.. . sinceramente penso che per un ITP, come per
qualsiasi altro docente che ha sempre lavorato sulla materia, tutti i
casi siano difficili.
Inoltre il sostegno non si basa solo sulla preparazione , ma
sulla relazione , sul saper capire tante cose prima degli altri,
sul mettersi in discussione, sul cercare di entrare nella testa
dei ragazzi , riuscire a trovare un motivo, un mezzo, un interesse per
entrare in sintonia con loro e, nello stesso tempo
"mimetizzarsi" tra gli altri alunni "normali".. e questo nessun
corso on line può insegnarlo. Solo chi è motivato può lavorare in
questo modo .. chi invece è stato "invitato" a fare questo corso (
perché il MIUR invita a fare il corso, non obbliga, ma ben
sappiamo quanto sia subdolo questo invito), quale motivazione può
avere? Saranno in grado, i nuovi colleghi, di avere questa
"intelligenza del cuore"? Saranno capaci di "stare in silenzio" , un
silenzio in grado di cogliere verità che in caso contrario resterebbero
celate per sempre?
Comprendo la situazione dei perdenti posto, ma è GIUSTO che in un
paese come quello italiano, dove è stata data sempre la massima
attenzione alla disabilità, si pretende di risolvere in questo modo, i
problemi creati da una riforma sciagurata (quella della Gelmini)?
Questa operazione avrà dure conseguenze non solo sui docenti precari
che l'anno prossimo non lavoreranno dopo anni e anni di sacrifici nel
precariato, ma soprattutto i ragazzi d.a. si vedranno affiancati da
figure sicuramente non competenti nel settore.
I docenti in esubero, tra i quali molti sono vicini alla pensione, sono
"costretti" a ripiegare sul sostegno per non essere spostati a km e km
di distanza dalle proprie famiglie.
E' possibile che ad oggi nessun sindacato o associazione di genitori
degli alunni d.a. si sia mosso per evitare tale scempio?
Quello che non comprendo è la logica subdola del Miur.
Risparmiare sulla fascia più debole della popolazione scolastica ,
mettere a repentaglio l'integrazione di questi nostri allievi...è
come giocare con le loro vite.. come se non avessero
il diritto di avere al loro fianco docenti qualificati e formati.
Sarebbe ora che il Ministro capisse che il sostegno non
è una " discarica". D'altronde se oggi ci si trova di fronte a
questa ecatombe lo dobbiamo proprio al succedersi di Ministri che
hanno messo la scuola pubblica statale e il sostegno
nel capitolo Spesa e non Investimento.
Invece di creare questo caos , invece di giocare sulla pelle dei più
deboli ed indifesi , non sarebbe stato più opportuno andare a
cercare ciò che a questo ha portato ? ( vedi "riforma "Gelmini).. Ma si
sa.. la logica non è di casa in Viale Trastevere...... IL MURO DI
GOMMA.
Maria Filomena
Pennetta
mariapennetta@alice.it